Sappiamo tutti come Ubisoft sta prendendo la faccenda degli NFT, e purtroppo sta ricevendo feedback negativi non solo da parte dei fan, ma anche i propri sviluppatori. Per ovviare al problema però l’azienda ha recentemente tenuto un workshop mirato specificamente ad affrontare le perplessità dei dipendenti scettici, ed ha colto la palla al balzo per regalare degli speciali NFT ai membri del team di Ghost Recon per celebrare il 20º anniversario della serie.
La scorsa settimana il vicepresidente di Ubisoft Strategic Innovations Lab, Nicolas Pouard, ha affermato in un’intervista che (come è ovvio agli occhi di tutti) i giocatori hanno avuto questa reazione disastrosa perchè semplicemente “non capiscono”. La sua osservazione è stata però purtroppo derisa sui social media, ma anche da alcuni membri all’interno dell’azienda, che secondo dei report per Kotaku, oltre a non essere d’accordo con la posizione di Pouard, hanno espresso frustrazione per il continuo pasticcio della società di messaggistica intorno alla tecnologia controversa.
A quanto pare poi, il briefing volto ai dipendenti ha rafforzato le preoccupazioni di alcuni sviluppatori circa le vulnerabilità di sicurezza nella tecnologia Quartz. e secondo le fonti, Pouard ha ammesso internamente che la questione “interoperabilità” degli elementi rimane ignota, quindi potrebbero essere destinati a perdere valore una volta chiusi i server del gioco (in questo caso Ghost Recon: Breakpoint).
“Con l’apertura della piattaforma Ubisoft Quartz a dicembre, abbiamo pensato di creare per voi un’esclusiva Digit, il cappellino per il 20º anniversario della Ghost Recon! “
È un peccato pensare come un titolo pieno di elementi survival ed open world come Ghost Recon sia stato inizialmente odiato dai giocatori, e dopo la lunga strada da percorrere per ricostruire la fiducia dei giocatori i piani di Ubisoft rischiano di scatenare un immeritato malcontento generale.
Non è chiaro se Ubisoft vorrà proseguire la strada degli NFT nonostante l’abbandono da parte di altre aziende (ma anche di successi come con Minecraft), ma staremo a vedere. Una cosa è certa: è proprio vero che i giocatori non sono ancora pronti.