In soli tre giorni dall’uscita di Leggende Pokémon Arceus, questo titolo spin-off per Nintendo Switch è riuscito a ottenere risultati straordinari, vendendo ben 6,5 milioni di copie in tutto il globo. Si tratta di un record senza precedenti per il franchise, e un grandissimo successo per Game Freak.
Ambientato nella regione di Hisui, una Sinnoh del passato, questo episodio della serie possiede una varietà di Pokémon comunque piuttosto ampia, anche grazie alle nuove caratteristiche che vanno a distinguere ulteriormente le creature, come gli status di Pokémon alfa o regale.
E nonostante nel gioco non ci sarà purtroppo la possibilità d’incontrare alcuni dei Pokémon più amati dai fan, questi possono essere comunque rivisti in varie collaborazioni e iniziative che continuano a essere introdotte da The Pokémon Company: tra i vari esempi recenti, uno nuovo riguarda un video promozionale con Slowpoke come protagonista.
Un Pokémon dedito alla sua carriera musicale
Slowpoke è stato da sempre una creatura nota per la sua natura piuttosto pigra e rilassata, ed essa combacia alla perfezione con lo stile proposto dalla musica reggae. L’inizio della carriera di cantante reggae di Slowpoke, però, risale in realtà già a diversi anni fa, durante lo Slowpoke Day (10 agosto), debuttando con il brano “Donai Yanen Yadon”, corredato in seguito anche da un video musicale alquanto psichedelico.
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Stavolta, Slowpoke torna sul palco scenico per promuovere una delle prelibatezze tipiche della prefettura giapponese di Kagawa, gli udon (spaghettoni di grano tenero simili a dei bucatini, ma senza buco). Ovviamente, considerando come il nome di Slowpoke in giapponese sia Yadon, il motivo dietro la scelta di questo Pokémon per la pubblicità appare piuttosto evidente.
La canzone che ha lanciato Slowpoke nel mondo della musica viene dunque riproposta nel video in collaborazione con la prefettura; nel filmato si può vedere il Pokémon mentre visita la terra degli udon, salendo su una barca e su un autobus, visitando punti d’interesse turistici, o… Proiettando nel cielo copie di sé stesso.
In aggiunta, il reggae si presta anche come una scelta ottimale per attrarre turismo occidentale, e magari quando il Giappone riaprirà finalmente i propri confini, ci sarà modo di vedere un aumento significativo di amanti degli udon sparsi in tutto il mondo.