GameStop è di nuovo tornata a far parlare di sè, ma non in senso buono. Dopo il movimentato periodo in Borsa, con le azioni in continuo fermento, il marchio americano è finito nell’occhio del ciclone per “comportamenti commerciali scorretti”; infatti, stando ai primi rapporti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), la lista di “reati” sia molto lunga e variegata: videogiochi venduti nonostante non fossero in magazzino, articoli consegnati in tempi lunghissimi, ostacoli al diritto di recesso, rimborsi negati, ordini annullati e assistenza clienti inefficiente. E tutto questo ha portato a una multa di ben 750mila Euro per il marchio.
Leggendo il provvedimento preso, sembra proprio che la società non sia stata in grado di fronteggiare il lockdown dovuto alla pandemia di COVID-19 (le prime segnalazioni risalgono infatti a luglio 2020), poichè – sebbene gli introiti siano raddoppiati nel corso dell’anno – il grandissimo numero di ordini annullati (oltre 15mila) ha fatto storcere il naso all’Antitrust, che ha deciso di indagare. Altro caso limite è quello relativo all’acquisto di PS5, che ha causato un ulteriore problema per GameStop, infatti, si legge sul comunicato dell’AGCM: “Sulla base di uno scambio di mail aziendali del marzo 2021, risulta che GameStop ha proceduto ad accettare preordini (già pagati) per la console PS5 oltre le quantità in sua disponibilità”.
La situazione era grossomodo sempre la stessa: un cliente, non avendo ricevuto quanto ordinato, tentava di annullare l’ordine o di esercitare il diritto di recesso, scontrandosi con l’ostruzionismo di GameStop, che compiva una violazione in piena regola dei diritti del consumatore; in alcuni casi era necessario che il cliente andasse in negozio (anche se aveva ordinato online), altre volte si doveva spedire una raccomandata A/R per scrivere la richiesta di recesso, sebbene si fosse mandata già una mail. Addirittura, in alcuni casi, era la stessa GameStop ad annullare gli ordini, perché il prodotto era indisponibile, scatenando l’ira dei clienti.
Cosa ha fatto GameStop mentre l’AGCM indagava?
Il marchio americano non è rimasto immobile; nel corso dell’ultimo anno, ha migliorato le proprie condizioni di vendita e in generale i rapporti con la clientela. Infatti, da ottobre 2021 gli addebiti partono in contemporanea con la spedizione e la società non annulla più, senza la conferma del cliente, gli ordini online, se il motivo è l’indisponibilità del prodotto. Anche il diritto di recesso adesso sembra rispettato: niente più obbligo di raccomandata e tempi stabiliti per il rimborso, cioè 14 giorni.
Cionostante, le sanzioni sono partite lo stesso, con la Federconsumatori che commentato così: “Ribadiamo la necessità di adottare con urgenza, anche attraverso buone prassi, una regolamentazione più precisa e stringente nel settore dell’e-commerce, per garantire ai consumatori adeguate tutele. Un’esigenza divenuta ancora più evidente se si considera l’incremento esponenziale del commercio online durante la pandemia”.
Commodoriani, volete saperne di più su GameStop? Vi ricordate di quando dei videgiocatori imbracciarono le armi per difendere un negozio?
Fonte: La Repubblica