Queste ultime settimane saranno cruciali per la Cina, poiché ci troviamo sempre più vicini a febbraio, ovvero periodo che darà inizio ai Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. A dicembre, diversi Paesi hanno preso la decisione di voler boicottare diplomaticamente quest’evento non inviando quindi i funzionari dei rispettivi governi, lasciando comunque partecipare gli atleti delle diverse nazioni.
I motivi dietro questo boicottaggio, nato inizialmente dalla Gran Bretagna, il Canada, Stati Uniti, Australia, riguardano la denuncia della violazione dei diritti umani in Cina, dovuta soprattutto alla crescente persecuzione del popolo Uiguri. Per migliorare la propria immagine in vista di Pechino 2022, la Cina starebbe pagando ingenti somme di denaro a varie agenzie estere di comunicazione e intrattenimento.
Il fine ultimo sarebbe quello di promuovere in questo modo una visione più positiva della nazione, e apparentemente anche gli influencer sui social avrebbero una parte importante in tutto ciò, venendo sottoposti a contratti che li legherebbero a vere e proprie campagne di propaganda su TikTok, Instagram e Twitch.
Viva la Cina, viva Pechino 2022
L’azienda Vippi Media, che trova la sua base in New Jersey, avrebbe firmato un contratto con il consolato generale cinese di New York, con lo scopo di portare avanti quest’iniziativa propagandistica sui social. L’accordo in questione, iniziato a novembre, avrebbe una scadenza data per marzo del 2022, ovvero al termine delle Olimpiadi a Pechino e delle conseguenti Paralimpiadi.
Nel patto siglato tra Cina e Vippi Media viene posta una strategia che gli influencer dovranno seguire nella produzione dei loro contenuti: innanzi tutto, essi saranno suddivisi in tre livelli: i “macro-influencer”, i “mid-tier Influencer” e i “social publishers”, a seconda del numero di follower e attività sulle piattaforme.
Ognuno di loro avrà il compito di creare tre o cinque pezzi di contenuto. Ciò che il governo cinese richiederebbe a questi influencer riguarderebbe la diffusione di contenuti al 70% relativi alla cultura del Paese, dettagliandone la storia, la vita moderna e i trend attuali. Il 20% dei contenuti sarà invece sulle questioni diplomatiche, e fattori esclusivamente positivi sulle relazioni tra la Cina e gli Stati Uniti. Il rimanente 10% riguarderebbe invece novità da parte del consolato.
Il proprietario di Vippi Media ed ex-esecutivo di Fox News e HSBC, Vipinder Jaswal, dice di essere al corrente delle controversie riguardanti il governo cinese, e giustifica questo accordo sostenendo di voler dare risalto all’integrità e dignità delle Olimpiadi e dunque anche di Pechino 2022, affermando inoltre di non supportare il boicottaggio, ritenendolo inefficace e non utile per la comprensione reciproca.
Jaswal ha detto al Guardian di aver ricevuto già 50 richieste da parte di alcuni influencers, inclusi anche ex-atleti olimpici e imprenditori. Credete che Jaswal stia portando avanti un’iniziativa ragionevole? Diteci la vostra opinione in un commento.