L’episodio 18 della quarta stagione de L’Attacco dei Giganti inizia ricollegandosi direttamente alla scena lasciata in sospeso nello scorso che vedeva come protagonisti Armin, Mikasa, Jean e Connie intenti a decidere come comportarsi con Eren, quindi con una scena tratta dal capitolo 118 e non con la conclusione del 117, lasciata fuori nello scorso episodio e che vedremo più avanti nel corso di questo.
Dopo aver chiarito la posizione di Onyankopon ed essersi stretti la mano Armin chiede a Mikasa se intende aiutare Eren o no. Mikasa risponde prontamente di sì ma, ricordando quanto il ragazzo le aveva detto a proposito degli Ackerman e del loro essere costantemente “schiavi” di qualcuno che identificano come “re”, pensa che la sua volontà di aiutarlo dipenda dal suo sangue. La ragazza è evidentemente ancora molto scossa da quella conversazione nonostante nello scorso episodio abbia rifiutato di raccontare la vicenda a Jean.
Armin a quel punto prende la parola e dice che secondo lui Eren ha mentito, che il loro amico non sosterrebbe mai un piano stupido come quello dell’estinzione indolore e che sicuramente sta collaborando con Zeke per raggiungere un altro obiettivo. L’ultima parola su come usare i poteri del Progenitore dopotutto non dipende dalla volontà del Sangue Reale, legato dal Patto di Non Belligeranza a causa della volontà del primo re delle mura, ma proprio dal possessore del Progenitore. In questo caso, dunque, Eren potrebbe aver mentito a Zeke e Yelena per sfruttare il loro piano e riuscire così ad ottenere il potere del Progenitore e poter attivare la Marcia per proteggere l’isola. Eren, continua Armin, probabilmente libererà solo le poche centinaia di Colossali contenuti nelle mura di Shiganshina per liberarsi dell’esercito di Marley: questo basterà per spaventare loro e tutti gli altri eserciti del mondo, spingendoli così a lasciar stare l’isola almeno per qualche decennio.
Visivamente questa scena è resa in maniera molto interessante: nel manga vedevamo un singolo, piccolo pannello con all’interno Connie, Jean e Mikasa che riflettevano sulle parole di Armin. Nell’anime invece lo staff ha deciso di dedicare più attenzione alle espressioni di ciascun personaggio e per qualche secondo non sentiamo nulla in sottofondo; quasi non ci sono dialoghi, solo le espressioni corrugate e pensierose dei membri del 104esimo (più Onyankopon, che a questo punto è quasi un membro onorario del gruppo) che decidono il loro destino.
Convinti dalle parole di Armin, dunque, i ragazzi si dirigono fuori dalle celle dell’edificio per proteggere ed aiutare Eren nella sua battaglia. Mikasa non è convinta e chiede all’amico perché Eren dovrebbe allontanarli e comportarsi così con loro se il suo obiettivo è in definitiva quello di proteggere l’isola.
Questa scena è stata trasposta da MAPPA in maniera ancora più interessante. La fedeltà al manga in questo caso è al massimo e, alla domanda di Mikasa, Armin non risponde inizialmente. Parte invece un piccolo flashback dall’ultima puntata della terza stagione de L’Attacco dei Giganti.
I nostri protagonisti sono appena arrivati al mare, tuttavia Eren non è felice e invece pronuncia le parole che, col sanno di poi, hanno un significato molto più pesante e oscuro: “se uccidiamo tutti quelli al di là dell’oceano saremo finalmente libero?”
Come se avesse visto un oscuro presagio, Armin sussurra le parole “non può essere” e cambia immediatamente argomento, ribadendo ancora una volta che secondo lui Eren ha mentito ad entrambi.
La scena cambia e riprendiamo lo scontro fra Reiner ed Eren da dove l’avevamo lasciato. Porco è fuori dai giochi e proprio quando sembra che lo scontro sia in una situazione di stallo un masso colpisce dritto in faccia il Guerriero di Marley, facendolo volare lontano da Eren: Zeke è finalmente arrivato sul campo di battaglia.
A poco serve la presenza di Pieck sulle mura pronta a sparare contro il Bestia in quanto degli Yeageristi guidati da Floch arrivano per eliminarla.
L’azione concitata della puntata viene momentaneamente arrestata da un breve momento dedicato a Gabi. Colt, il fratello maggiore di Falco ed erede del Bestia, le intima di lasciare il campo di battaglia mentre lui cercherà il fratellino, ma Gabi risponde fermamente che non ha intenzione di farlo: loro si trovano lì a causa sua, Falco è nei guai per averla protetta, ecco perché non ha più intenzione di fuggire e prendersi le responsabilità di tutti i problemi che lei stessa ha generato con le sue azioni sconsiderate. Anche se molto corta la scena è davvero bella e mette un tassello in più verso la maturazione di Gabi come personaggio, che era stata molto odiata e screditata nella scorsa parte della Final Season per l’omicidio di Sasha.
Cambiamo ancora una volta fronte e torniamo da Mikasa e gli altri, che riescono a farsi strada fuori dalle segrete dichiarando le loro intenzioni di aiutare Eren. Si riuniscono con Shadis e trovano Pixis a dare ordini su cosa fare: chi non ha bevuto il vino col liquido spinale di Zeke potrà prendere il meccanismo di manovra 3D e andare sul campo di battaglia, gli altri affronteranno via terra le truppe nemiche.
Mikasa, l’ultima che vediamo prepararsi, fa un gesto molto significativo e lascia la sciarpa. La sciarpa rappresenta più di tutto il legame fra Eren e Mikasa, ciò che condividono, che rappresenta lei per lui. Come dimenticare la scena della seconda stagione in cui, convinta di stare per morire, lei ringrazia l’amico d’infanzia per averle insegnato a vivere e averle avvolto al collo la sciarpa? Lasciarla indietro, certo, non significa che la Ackerman è pronta a rinnegare Eren o a lasciarlo andare, è un altro tipo di dichiarazione: Mikasa vuole stare al fianco di Eren consapevolmente, senza essere obbligata dal sangue o dal fatto che lui l’abbia salvata. Non vuole essere una “schiava”, come Eren l’ha definita, vuole essere una persona in grado di stargli vicino, capirlo ed aiutarlo di sua spontanea volontà.
Di nuovo da Gabi abbiamo una seconda scena molto significativa per il suo personaggio. Nile porta Falco da Colt e Gabi impedisce al ragazzo di sparargli. Non aveva nessuna certezza che Nile non avesse intenzioni ostili nei loro confronti, né tanto meno che non fosse armato, eppure ha creduto inconsciamente che non tutti gli abitanti dell’isola fossero “demoni” e si è fidata di un uomo che neppure conosceva. Colt le domanda sconvolto come mai lei si sia fidata del nemico.
A questo punto i tre scappano assieme e si nascondono in una casa, fuori dalla quale passa la famiglia di Sasha assieme a Niccolò. Il gruppo si chiede se “Mia e Ben” riusciranno a fuggire, e la figlia maggiore risponde con un freddissimo “perché vi preoccupate degli assassini di mia sorella?”, ribadendo che non ha intenzione di perdonarli e che vorrebbe ucciderli. Anche in questa scena abbiamo un continuo concentrarsi della telecamera sul volto di Gabi e sui suoi occhi che, frame dopo frame, si riempiono di lacrime sempre di più.
Vittima del suo stesso conflitto interiore, alla fine la cadetta, che in realtà non è niente di più di una ragazzina indottrinata, sussurra le parole più significative dell’episodio:
«Su quest’isola non ci sono demoni… Soltanto uomini. Ora… Riesco a comprendere cosa provava Reiner. Queste persone che non avevamo mai visto… Abbiamo deciso noi che fossero demoni…»
Gabi finalmente capisce come stanno le cose. Per parafrasare quanto detto da Eren nella prima parte della Final Season de L’Attacco dei Giganti – sia sull’isola che oltre l’oceano siamo tutti uguali. Siamo tutti uomini. I demoni non esistono, siamo noi a pretendere di vedere il “diverso” come tale perché è ciò che ci fa più comodo. È più comodo, più facile attaccare qualcuno convincendosi che questi sia crudele, meschino. Il difficile è riconoscere che invece il nostro nemico è un semplice uomo, proprio come noi. Gabi finalmente riesce a realizzarlo, ad accettare prima di tutto con se stessa che i dogmi che le avevano imposto erano falsi. Alla fine chiede anche scusa a Falco per averlo trascinato in questa situazione.
Falco, un po’ per consolarla e un po’ per confessarsi, dice di sentirsi colpevole quanto lei: ha contribuito all’assalto a Liberio inviando le lettere di Eren. Da una confessione passiamo ad un’altra confessione — infatti Falco spezza il silenzio e dice a Gabi che lei gli piace, per questo motivo l’ha protetta e ha fatto di tutto per evitare che fosse lei ad ereditare il Corazzato di Reiner. Lui vuole sposarla ed essere felice con lei per sempre. Ha finalmente deciso di dirglielo perché la morte è alle porte e non vuole rischiare di andare via senza che lei sapesse.
La familiarità e la dolcezza di questo momento durano ben poco. Sentendo la dichiarazione Gabi strappa la fascia di Falco e rinnova assieme a Colt la sua decisione di proteggerlo: i tre si dirigeranno da Zeke sperando che sapere di Falco basti a convincerlo a non utilizzare l’Urlo. Ma il piano funzionerà davvero?
Parlando di Zeke, la scena si sposta nuovamente verso di lui. Il Bestia viene colpito da un attacco a sorpresa lanciato da Magath e Pieck dopo che quest’ultima si era finta sconfitta. Il pericolo non è ancora cessato: il corpo di Zeke è comunque a terra e bisogna impedire ad Eren di toccarlo. Oltre a questo, dice Magath, se Zeke è ancora vivo urlerà di certo.
La preview del prossimo episodio anticipa il proseguimento della battaglia e l’entrata in campo anche di Mikasa e degli altri membri del 104esimo. Ma come andrà a finire? Eren riuscirà a prendere il controllo del potere del Progenitore?
Vi ricordiamo che gli episodi della Final Season de L’Attacco dei Giganti sono disponibili su Crunchyroll ogni Domenica alle 21:45 per gli utenti Premium.