Tesla è stata la casa automobilistica che ha reso le auto più tecnologiche in assoluto. Le auto della società di Elon Musk hanno infatti moltissimi sistemi all’avanguardia, che fanno assomigliare le automobili a dei veri e propri computer a 4 ruote. Nuove tecnologie, però, fanno emergere nuovi rischi e se prima il problema con le macchine poteva essere una gomma forata o una rottura del cambio, ora le auto “intelligenti” devono difendersi dagli hacker.
Quello che è successo con Tesla, riguarda proprio un “buco” nei loro sistemi, che ha permesso a un giovane hacker 19enne di prendere il controllo di alcune automobili. Facciamo un po’ di chiarezza: il ragazzo – David Colombo – è il fondatore di una startup che si occupa di cyber sicurezza e ha individuato una “vulnerabilità” nei sistemi delle auto di Elon Musk, permettendogli di controllare da remoto ben 25 auto, sparse in 13 paesi diversi.
Sia chiaro, controllare da remoto – come confermato da Colombo stesso – non significa guidarla, ma che è possibile sbloccare le portiere, avviare l’auto, poter abbassare i finestrini e disabilitare la modalità Sentinella. Inoltre, se una persona fosse presente nell’auto, da remoto si potrebbe anche accendere i fari e la radio. Il ragazzo ha spiegato che questo potrebbe portare a situazione pericolose, ma i dettagli del “buco” non sono stati diffusi per – ovvi – motivi di sicurezza.
So, I now have full remote control of over 20 Tesla’s in 10 countries and there seems to be no way to find the owners and report it to them…
— David Colombo (@david_colombo_) January 10, 2022
Since these important facts seem to drown between other comments, I‘ll add them here again ?
— David Colombo (@david_colombo_) January 11, 2022
This is not a vulnerability in Tesla‘s infrastructure. It‘s the owners faults. That‘s why I would need to report this to the owners as stated above.
[1/X]
Ma la colpa è di Tesla?
Colombo ha dichiarato di come la società non abbia alcuna colpa, perché il problema riguarda i singoli proprietari, che affidandosi ad app di terze parti per le funzioni della loro auto permettono l’accesso alla loro macchina a potenziali malintenzionati (ricordiamo che Tesla non ha nell’app ufficiale tutte le funzionalità presenti in quelle di terze parti). I tweet del 19enne hanno, ovviamente, fatto il giro del mondo, ma lui conferma di essere già in contatto con il team di sicurezza della società di Elon Musk per risolvere il problema.
Commodoriani, cosa ne pensate di questa notizia? Tesla riuscirà a riparare il buco? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte: Twitter