Prosegue la guerra tra Unicredit e i Bitcoin. Oggi, in una filiale della banca a Catania sono state ritrovate ben tre corone di fiori con sopra i loghi di tre famose criptovalute – nella fattispecie Bitcoin, Dogecoin e Ethereum. Le tre corone sono state trovate dai dipendenti della stessa banca in via Vittorio Veneto che hanno subito avvertito le autorità.
Le forze dell’ordine stanno al momento eseguendo i rilievi necessari e stanno investigando, visionando anche i registri delle telecamere di videosorveglianza alla ricerca di indizi che possano smascherare i colpevoli. Secondo le prime ipotesi sull’accaduto, il movente sembrerebbe una “provocazione” nei confronti di Unicredit dopo le dichiarazioni sull’utilizzo delle criptovalute nei loro sistemi.
Nelle scorse settimane, infatti, la banca era finita all’interno di una grande polemica su Twitter dopo il loro controverso tweet contro gli utilizzatori di Ethereum e similia: “Ciao, le attuali policy di Gruppo vietano relazioni con controparti emittenti valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio.” La loro parziale ritrattazione non aveva aiutato, anzi scatenando ancora di più gli utenti contro il marchio.
Ma cosa è successo di preciso tra Unicredit e Bitcoin?
Nella giornata del 9 gennaio era rimbalzata in rete la notizia – avvalorata dal tweet riportato sotto – che Unicredit stesse bloccando i conti di persone che trasferiscono soldi da e verso piattaforme di criptovalute, in quanto questa tipologia di transazioni violavano le policy del gruppo, portando appunto alla chiusura del conto come sanzione. In realtà, leggendo sul sito della banca non si trova nulla di tutto ciò e questa confusione ha portato gli utenti a scatenarsi contro la banca.
Ma @UniCredit_IT conferma questa cosa? Giusto per capire se devo chiudere il conto perché se é una loro “policy” la infrango di sicuro. Che lo facciano sapere
— Chef Luca (@ChefLuca7) January 7, 2022
Oggi, invece, con le ultime dichiarazioni di Unicredit, si è di fronte a una parziale “ammissione di colpa” da parte della banca, infatti, tramite un tweet, il marchio ha confermato che la banca non effettua investimenti in criptovalute e che non vieta nulla a riguardo ai clienti, scusandosi anche per l’eventuale confusione causata. Con tutte le polemiche che ne sono scaturite – comportamenti canzonatori a parte – c’è il rischio che la banca perda una discreta fetta di clienti, che potrebbero migrare verso banche che utilizzano criptovalute, come la tedesca N26.
Commodoriani, cosa ne pensate di questa notizia? Come finirà tra la banca e i Bitcoin? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte: ANSA