Negli ultimi anni, il mercato dei giochi mobile è stato più vivo che mai, con il sorgere di titoli di successo come Pokémon GO e Genshin Impact, e a ciò ha contribuito anche l’arrivo di celebri giochi sparatutto tra cui Fortnite, Player Unknown’s Battlegrounds e Call of Duty. L’utenza che si trova a giocare questi titoli copre ogni fascia d’età, e l’aumento di giocatori è senza dubbio collegato alla crescente diffusione dell’utilizzo di dispositivi smart, sia nella vita quotidiana che in quella lavorativa.
Tuttavia, questi giochi che sono nati più come un passatempo, da sfruttare magari mentre si è in metro o durante alcuni tempi morti durante la giornata, si sono rivelati delle volte dannosi per i giocatori stessi. Infatti, può capitare di ritrovarsi eccessivamente assuefatti dalle partite all’interno di alcune applicazioni, andando a passare troppo tempo a giocarvi o a investire un’impressionante quantità di soldi.
Un esempio di ciò è emerso proprio nelle ultime ore, e riguarda un fatto avvenuto diversi anni fa, nel 2017, solo un anno dopo l’uscita ufficiale del celeberrimo gioco Pokémon GO sviluppato da Niantic. A quel tempo, l’applicazione di cattura dei Pokémon virtuali nella vita reale ha avuto un enorme seguito, ed era possibile vedere tutti i fan del franchise con la mente assorta nel gioco, vaganti per le strade a caccia di queste creature virtuali. E mentre il non prestare attenzione ai propri dintorni risulta già potenzialmente pericoloso, quando due poliziotti in pattuglia decidono d’ignorare una rapina per raggiungere dei Pokémon la situazione diventa alquanto grave.
Quando la Pokémon GO-mania ti costa molto cara
La vicenda in questione, rivelata da un atto giudiziario recentemente pubblicato, afferma come gli ex-poliziotti incriminati appartenessero al dipartimento di polizia di Los Angeles. I due, Louis Lozano e Eric Mitchell, si trovavano a pattugliare la zona vicina al luogo dove poi ci sarebbe stata una rapina. Un altro agente avrebbe poi richiesto assistenza quando il crimine era in corso all’interno di un negozio d’abbigliamento, ma mentre altre unità stavano accorrendo sulla scena, i due avrebbero rifiutato la chiamata, per andare a catturare Snorlax e Togetic in Pokémon GO.
La conversazione che ha portato poi alla decisione presa dai due ormai ex-agenti è stata registrata attraverso la dash cam dell’automobile della polizia, e va a dunque a dimostrare il tentativo di nascondere la verità dietro il rifiuto. Essi hanno infatti ammesso di non aver risposto alla chiamata, dichiarando però di non aver giocato a Pokémon GO, dando luogo anche a una petizione per fare appello al licenziamento subito e sostenendo come l’utilizzo del video fosse una violazione di una discussione privata tra agenti. Proprio il 7 gennaio, questo appello è stato rifiutato.
Nella registrazione si può udire l’agente Mitchell, mentre dice al suo collega che Snorlax era appena apparso. Nei seguenti 20 minuti, i due hanno continuato a girare per la città, discutendo di Pokémon e cercando le varie creature, continuando a giocare a Pokémon GO. Sono udibili anche le esclamazioni da parte di Mitchell e Lozano quando riescono a catturare le creature, pronti a vantarsi delle loro conquiste con alcuni colleghi.
Ad ogni modo, è improbabile che fatti del genere possano riaccadere, poiché Pokémon GO non ha più lo stesso successo di alcuni anni fa, anche per via della pandemia che ha impedito alle persone di uscire di casa. Cosa ne pensate di questa vicenda? Diteci la vostra opinione in un commento.