L’utente di twitter The Crypto Gateway ha pubblicato un sondaggio nel quale chiedeva ai follower se il bitcoin fosse in bear market, termine che indica un mercato contraddistinto dalla diminuzione dei corsi azionari che si prolungano per un periodo di tempo relativamente lungo, e che si applica nello specifico al mercato delle cryptovalute.
Nelle risposte al sondaggio, però, l’utente ha notato della preoccupazione riguardo non tanto la questione posta dal suddetto sondaggio, ma piuttosto riguardo il fatto che la banca UniCredit sembra bloccare i conti delle persone che trasferiscono soldi da e verso piattaforme di cryptovalute come crypto.com. La stessa banca ha poi confermato sul social azzurro che le attuali policy del gruppo vietano le relazioni con controparti che emettono valute virtuali o che agiscono da piattaforme di scambio, e che la pena per le persone che lo fanno è proprio la chiusura del conto.
La dichiarazione della banca ha attirato molteplici risposte negative, dando di fatto inizio ad una contestazione che, da pochi tweet sia italiani che stranieri, si è allargata al punto da vedere nascere proteste o richieste di chiusure di conti correnti.
Se si cerca sul sito della banca, tuttavia, un approfondimento sulle policy contro le cryptovalute si scopre che nel sito non si fa alcuna menzione ad azioni drastiche come la chiusura del conto. Nell’approfondimento c’è scritto che UniCredit, nonostante non effettui alcuna attività d’investimenti in cryptovalute, offre consulenza e propone diversi prodotti e servizi di investimento uniche per ciascun utente e illustra anche i rischi relativi a questo tipo d’investimenti.
In questa sezione specifica, dunque, la banca non vieta espressamente ai propri clienti di usare i loro soldi come meglio credono, a differenza di quanto scritto nel tweet in risposta al sondaggio. Stando a quanto presente sul sito, sembra che se qualcuno trasferisse soldi da o verso una piattaforma di cryptovalute, non dovrebbe ritrovarsi il conto chiuso.
A questo punto, il problema risiede nella mancanza di chiarezza da parte di Unicredit, visto che la banca ha offerto due versioni praticamente opposte delle sue policy contro le cryptovalute. Non resta quindi che aspettare una maggiore chiarezza da parte loro.
Cosa ne pensate di questa polemica social scatenata dalla banca? Scrivetecelo nei commenti!