La passione per i mattoncini Lego accomuna sicuramente moltissime persone in tutto il mondo. Da sempre sono sinonimo di creatività e divertimento per ogni età. E naturalmente, non poteva mancare anche un po’ di sana competizione: sono addirittura nati programmi televisivi in cui concorrenti si sfidano per decretare chi sia il miglior costruttore. Senza parlare dell’ormai enorme diffusione di videogiochi e film dedicati ai celebri mattoncini danesi.
Sicuramente anche in Italia possiamo vantare diversi eccellenti “architetti”. È il caso, infatti, dell’artista sardo Maurizio Lampis che, utilizzando circa 20.000 mattoncini Lego, è riuscito a ricreare uno dei più importanti simboli della città di Roma: la Fontana di Trevi. L’impresa è costata ben cinque mesi di lavoro ma il risultato è a dir poco impressionante!
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Maurizio Lampis è un importante punto di riferimento per il mondo Lego italiano: Presidente dell’Associazione Culturale KaralisbricK e fondatore del Museo del Mattoncino KaralisbricK con sede a Sestu, in Sardegna (dove la Fontana di Trevi sarà esposta per un breve periodo, prima d’iniziare un tour d’esposizione per tutta la regione).
La Fontana di Trevi costruita con mattoncini Lego: le parole dell’artista
Ecco le dimensioni della Fontana di Trevi ricostruita con materiali Lego: misura 75 centimetri di larghezza per 50 centimetri in profondità e altri 70 in altezza. Naturalmente prima di passare all’effettiva fase di costruzione è stato necessario un periodo di studio e analisi di numerose foto della Fontana, anche inquadrata dall’alto.
Le parole dell’artista chiariscono meglio l’evoluzione dell’opera:
Il progetto è partito cinque mesi fa spinto dalla voglia di realizzare uno dei monumenti italiani più importanti. Ci sono voluti circa 20.000 mattoncini per riprodurla più fedelmente possibile. Questo arriva dopo aver costruito nel 2019 la Basilica di Bonaria di Cagliari, simbolo della Sardegna.
Maurizio Lampis, Presidente dell’Associazione Culturale KaralisbricK e realizzatore dell’opera
Se siete curiosi di ammirare altre strabilianti foto di quest’impresa, non possiamo fare altro che rimandarvi al profilo Instagram di Maurizio e naturalmente alla pagina Facebook ufficiale dell’Associazione KaralisbricK. Vi consigliamo di dare uno sguardo: ci sono anche molte altre costruzioni da scoprire!
E voi siete rimasti stupiti? Vi è venuta voglia di rispolverare qualche vecchia scatola Lego per mettervi alla prova, magari anche senza manuale d’istruzioni?
Come sempre, fatecelo sapere con un commento!
Fonte: Fanpage