Oshiete Galko-chan, o meglio conosciuto solo con Galko-chan, è un manga che ha avuto anche un adattamento animato nell’inverno del 2016, ed è stato ritenuta una delle scoperte più interessanti e divertenti della stagione. La trama si incentra su un gruppo di ragazze adolescenti, che si ritrova a discutere del cambiamento in atto sui loro corpi durante la crescita, con tutte le caratteristiche più strane, bizzarre, disgustose ma totalmente frutto della natura.
La serie è stata realizzata dal mangaka Kenya Suzuki, che, su segnalazione della fumettista Battan sembrava essere scomparso il 6 dicembre da almeno una decina di giorni. Apparentemente, l’autore non rispondeva al telefono e non si trovava neanche a casa. La collega ha voluto fare questo appello dopo aver ricevuto una richiesta da parte della famiglia, che non riusciva più a contattarlo in alcun modo.
Fortunatamente, l’autore di Galko-chan è stato ritrovato solo poche ore dopo il tweet di Battan, anche se non erano state date informazioni per quanto riguarda la ragione dietro la sparizione. Tuttavia, adesso si scopre un fatto piuttosto scioccante: egli sarebbe stato arrestato dalla polizia, poiché trovato in possesso di materiale pedo pornografico.
L’arresto del mangaka di Galko-chan
La notizia è stata riportata dalle testate giapponesi di Nikkan Sports e Asahi: l’autore di Galko-chan Kenya Suzuki, dell’età di 40 anni, è stato arrestato dalla polizia della prefettura di Aichi. Viene ritenuto sospettato di essere in possesso di materiale pedo pornografico importato dalla Germania, violando così la legge giapponese riguardante i prodotti che possono avere accesso all’interno del paese.
Apparentemente, Suzuki avrebbe messo le mani su sei collezioni di foto ricevute mediante posta internazionale, ottenute in due occasioni diverse a settembre e ottobre dello scorso anno. Nello specifico, pare che il mangaka avesse comprato delle riviste per nudisti tedesche risalenti agli anni 80. In aggiunta, questo luglio la polizia ha perquisito la residenza di Suzuki, individuando e sequestrando altri 40 libri e pubblicazioni, sempre con contenuti pedo pornografici.
Ci sono inoltre anche delle dichiarazioni da parte del creatore di Galko-chan, rilasciate al momento dell’arresto: egli avrebbe detto di voler “disperatamente acquisire delle foto di bambini stranieri nudi, impossibili da ottenere in Giappone” e di “non essere riuscito a controllarsi”.
Non è ancora dato sapere in che modo la vicenda si evolverà. In ogni caso, non si tratta del primo autore di manga che viene ritrovato in possesso di questo genere di materiali: uno degli esempi più rilevanti è quello del mangaka di Rurouni Kenshin. Pensate che questo genere di atti risulti un aspetto problematico da sempre insito nell’industria dei manga? Diteci la vostra opinione in un commento.