Sappiamo tutti come Demon Slayer sia una serie di fama globale, inserita di prepotenza tra gli anime più di successo degli ultimi anni. Nonostante ciò, il riconoscimento di cui gode comporta comunque diversi lati negativi, con polemiche improbabili e spesso portate all’attenzione del pubblico da parte di numerosi detrattori dell’opera.
Negli ultimi giorni, infatti, Demon Slayer è stato un argomento di discussione in diverse occasioni: a partire dalle accuse mosse verso l’anime, sostenendo come esso avesse spinto un fan ad attaccare delle persone in un treno la notte di Halloween, giungendo poi anche a delle critiche verso la caratterizzazione di un personaggio con tre mogli, sostenendo un qualche tipo di discriminazione verso le donne.
Fortunatamente, le polemiche sorte si sono sgonfiate in brevissimo tempo. Tuttavia, ciò non significa che non ci sia spazio per delle nuove: proprio di recente, l’anime è stato messo in uno stato di rivalutazione da parte di un comitato etico giapponese per le trasmissioni televisive. Esso ha infatti riportato numerose lamentele da parte di alcuni genitori, riguardo l’elevato livello di violenza alla quale si può assistere nell’arco del treno Mugen.
La polemica sulla violenza in Demon Slayer
La Broadctasting Ethics and Program Improvement Organization (BPO) aveva già ricevuto alcuni riscontri ad autunno. Essi riguardavano la messa in onda di episodi recap di Demon Slayer e della sua seconda stagione, in una time slot non notturna e dunque visibile anche per i bambini, che a quell’ora si trovano ancora svegli e in grado di poter seguire la sanguinosa serie.
Inizialmente, la BPO aveva deciso di non intervenire poiché ciò avrebbe interferito con la libertà d’espressione di Demon Slayer. Tuttavia, un’altra marea di critiche è poi giunta anche verso la trasmissione del film di Demon Slayer sul Treno Mugen, e ciò ha portato il comitato a decidere di rivedere l’anime ancora una volta, per discuterne poi i contenuti.
Finito dunque il rewatch di Demon Slayer, il verdetto è stato rivelato: le preoccupazioni verso l’anime da parte di alcuni membri del comitato non si basano essenzialmente sul sangue, ma bensì sulla presenza di cadaveri senza testa. Tuttavia, considerando come essi siano rappresentati come dei mostri dalle forme umane, viene ritenuta una visione comunque permissibile per un pubblico più piccolo.
La BPO non è un’organizzazione governativa, perciò il suo giudizio non potrebbe in ogni caso cambiare in modo autoritario le programmazioni. Ad ogni modo, questa notizia va comunque a dare sollievo ai produttori di Demon Slayer, che non dovranno così provvedere a delle modifiche nella trasmissione dell’anime o ad alterarne i contenuti.
Pensate che Demon Slayer abbia delle scene troppo violente per dei bambini? Diteci la vostra opinione in un commento.