Activision Blizzard non prenderà parte attivamente alla celebrazione dei Game Awards 2021. La conferma arriva direttamente dal profilo Twitter di Geoff Keighley, il giornalista canadese creatore e presentatore dell’evento. Chiaramente il nome della compagnia continuerà a figurare tra le nomination dei premi per cui è in lizza, quindi non avverrà alcun cambiamento di programma di sorta.
Keighley continua il suo pensiero con una serie di tweet rivolti all’industria e alla responsabilità degli addetti ai lavori d’impegnarsi per far sì che il mondo videoludico possa divenire finalmente un ambiente inclusivo e sicuro per tutti.
“I Game Awards sono un momento di celebrazione per l’industria, la più grande forma d’intrattenimento del mondo. Non c’è posto per abuso, molestie o pratiche predatorie in nessuna azienda o comunità.
Mi rendo conto anche che disponiamo di una grande piattaforma in grado di accelerare e ispirare il cambiamento. Ci stiamo impegnando per questo, ma abbiamo bisogno di collaborare per costruire un ambiente migliore e più inclusivo al fine di far sentire tutti al sicuro mentre creano i migliori giochi del mondo.“
Qual è la posizione del comitato dei Game Awards nei confronti del caso Activision Blizzard?
Le dichiarazioni di Keighley hanno una causa ben precisa. Nei giorni scorsi il comitato dei Game Awards ha mostrato una certa indecisione sul come comportarsi nei confronti del caso Activision Blizzard, tanto che non si è mai negata la possibilità che questa potesse avere uno spazio tutto suo per annunci a sorpresa ed eventuali promozioni. Se poi contiamo le voci riguardanti una versione console di World of Warcraft, la reazione del pubblico ha fatto decisamente il resto.
Tuttavia la posizione di chi dirige i Game Awards non poteva essere più complicata. Robert Kostich, presidente di Activision, è anche a capo del comitato consultivo dell’evento. Ciononostante, l’azienda statunitense manterrà comunque le sue candidature, al momento nelle categorie Miglior gioco esport e Miglior gioco con supporto continuativo, rispettivamente col franchise di Call of Duty e Call of Duty: Warzone.
Che ne pensate delle parole di Geoff Keighley? Che sia un modo per prendere le distanze da Activision Blizzard senza però rovinare i rapporti con lo stesso publisher? Come sempre diteci la vostra nei commenti.
Fonte: Destructoid