Le Bizzarre Avventure di JoJo è tornato sulla cresta dell’onda con il debutto animato della sua sesta serie, JoJo’s Bizarre Adventure – Stone Ocean su Netflix. E quindi, uscita la serie, è ora di tirare qualche giudizio e tracciare qualche bilancio.
Partiamo dalle basi: la sesta parte del manga Le Bizzarre Avventure di JoJo è uscita nel lontano 1999 ed è stata serializzata fino al 2005. Si colloca cronologicamente parlando 10 anni dopo “Vento Aureo” e cambia completamente ambientazione, tornando negli Stati Uniti dopo ben 80 anni dall’ultima volta (dalla seconda parte “Battle Tendency“).
L’adattamento animato della sesta parte ha invece un percorso molto meno lineare. Infatti, già il fatto che sia uscito è un risultato, poiché i continui ritardi e posticipazioni stavano rischiando di far cadere la serie in un development hell di lunghezza incalcolabile. Comunque, la serie è finalmente arrivata, sbarcata su Netflix – con tanto di dicitura Netflix Anime Series – e già pronta a fare il pieno di ascolti. Ma quindi, dopo tutta questa attesa, com’è Stone Ocean?
La protagonista: Jolyne Kujo, degna erede del padre
Il rischio per Jolyne Kujo di non rivelarsi all’altezza dei suoi predecessori era da considerare; ipotesi che avrebbe potuto rovinare un prodotto già dato per buono. Eppure ciò non accade. La ragazza fa rievocare alla perfezione i tempi dello Stardust Crusaders, si dimostra una “tipa tosta”, anche se con dei comportamenti da testa calda.
Si tratta decisamente della copia femminile del padre, Jotaro Kujo: testarda, cocciuta, intelligente, irritabile, ma comunque con un gran cuore. Jolyne risulta meno ombrosa dell’introverso genitore. Infatti, la ragazza è molto più spigliata rispetto ai momenti di totale silenzio di Jotaro in Le Bizzarre Avventure di JoJo – Stardust Crusaders. Addirittura ci sono dei momenti nella serie in cui più che al padre, assomiglia al bisnonno Joseph Joestar, ricalcandone anche alcune facce iconiche.
Lo Stand: Stone Ocean (Stone Free)
Il personaggio si incastra molto bene nell’intricata storia, grazie anche allo Stand di cui è dotata. Non si può parlare di Jolyne senza citare il suo Stand Stone Ocean (Stone Free). La trama all’interno della prigione, infatti, non è semplice come quella dello Stardust Crusaders – non si può risolvere tutto con la forza, altrimenti la serie sarebbe durata una puntata – e Stone Ocean è perfetto per quello che serve alla ragazza.
Lo stand blu di Jolyne, infatti, non è un semplice stand che tempesta di pugni gli avversari – fa anche quello, per carità – ma ha un’utilissima doppia natura che, unita al formidabile ingegno della figlia di Jotaro, la rende veramente imprevedibile. Stone Ocean è, infatti, composto totalmente di fili, che possono sia essere raggruppati per formare una struttura umanoide che combatte a distanza ravvicinata, sia essere usati come tali, quindi con la possibilità di raggiungere oggetti lontani e addirittura far percepire suoni; in questa forma Jolyne è ovviamente più debole, ma ha dalla sua un raggio d’azione maggiore.
Ma quindi, com’è la serie?
Con questa sesta parte, si torna a respirare molto del clima denso di suspense che non era presente fin da Stardust Crusaders; che ne risulta una specie di reverso. Infatti, l’impressione che si ha guardando questi primi 12 episodi è quella di un viaggio – le musiche riprese sono le stesse, se aguzzate le orecchie – però circoscritto all’interno della prigione e i nemici sono inseriti non in modo quasi casuale (come invece accade in Diamond is Unbreakable), bensì con molto criterio.
Per quanto riguarda i combattimenti, ritorna la classica componente di JoJo: vince il più intelligente ad utilizzare lo Stand, non il più forte; quindi ne risulta una serie di lotte molto avvincenti. Ovviamente è ancora presto per parlare dell’antagonista, sul quale ci soffermeremo in future occasioni.
La serie è animata da David Production e lo stile dei personaggi richiama molto quelli di Vento Aureo, ma con dei grandi debiti a Stardust Crusaders, distanziandosi totalmente dalla quarta parte con protagonista Josuke Higashikata. La gestione delle musiche – sempre affidata a Yugo Kanno – è ottima ed esse non interferiscono per nulla con i dialoghi. Per quanto riguarda l’animazione in sé e per sé, non troviamo cadute plateali, sebbene il complesso design dei personaggi non favorisca particolarmente il movimento.
Per la questione voci, il nostro doppiaggio italiano ha luci e ombre. Non perché sia fatto male o che non rispetti le tempistiche della lingua, ma semplicemente perché cade su alcuni personaggi. Infatti, considerata la giovanissima età della protagonista (Jolyne ha 19 anni), la sua voce risulta troppo “matura”. Paradossalmente, suo padre Jotaro, che meriterebbe una voce più adulta, ne ha invece una troppo “giovane”. Note positive comunque nei doppiaggi di F. F., Ermes Costello e, ovviamente, Weather Forecast, le cui voci calzano a pennello.
Nel complesso, dunque, la serie è promossa. Protagonista magnetica e accattivante, JoBros (o forse sarebbe meglio dire JoSisters?) altrettanto interessanti, storia avvincente e pregna di suspense.
La trama di “Le Bizzarre Avventure di JoJo – Stone Ocean”
Florida, Stati Uniti, 2011. Dopo un incidente d’auto con il fidanzato, Jolyne Kujo cade in una trappola ed è condannata a 15 anni da trascorrere nella prigione statale di massima sicurezza di Green Dolphin Street, nota anche come “l’Acquario”. Mentre si trova sull’orlo della disperazione, riceve dal padre un ciondolo che risveglia in lei un misterioso potere. “In questo mondo ci sono cose più terribili della morte, e ciò che succede in questo carcere è una di queste”.
Il messaggio di un misterioso ragazzino che appare davanti a Jolyne, eventi inspiegabili che si susseguono, l’orribile verità raccontata dal padre durante una visita e un nome, DIO… Riuscirà Jolyne a uscire da questa prigione? I destini della famiglia Joestar e di DIO s’intrecciano da secoli. Che lo scontro finale abbia inizio!
Dove vedere la serie?
Le Bizzarre Avventure di JoJo – Stone Ocean è disponibile alla visione a partire dal primo dicembre, su Netflix, in lingua originale sottotitolata, ma anche in italiano. Finora sono stati rilasciati solo i primi 12 episodi e non sappiamo quanti ne siano in totali, ma è lecito pensare – paragonando gli altri adattamenti – che la durata sia la stessa, con i soliti 39.