Il Black Friday è alle porte, e oltre a controllare quali sono le migliori offerte del giorno, forse è il caso di fare un passo indietro e valutare i danni che questo evento possa con sé. Per chi? Per tutti: per l’ambiente, per il lavoro umano, per le aziende di produzione, per i servizi di logistica. Diamo un’occhiata a quali sono i problemi che circondano il Black Friday e come possiamo in prima persona ridurre gli sprechi.
Black Friday e greenwashing
Ha due occhi attenti, tanti tentacoli e fa un sacco di casino. Non si sfugge al “mostro” del Black Friday. Il 26 novembre si terrà il più grande evento di shopping dell’anno e già da diversi giorni le aziende ci bombardano con e-mail promozionali, post pubblicitari, sconti, offerte, saldi, ribassi. Il termine è indifferente, l’importante è acquistare al prezzo più basso possibile.
I lati negativi di questo evento di portata mondiale, ovviamente, vengono nascosti sotto al tappeto. La frenesia dello shopping non può essere un bene per il pianeta, per le persone e per gli animali; e se qualche progresso lo vediamo con i consumatori che scelgono di boicottare il Black Friday, troviamo dall’altra parte il “greenwashing”.
“Strategia di comunicazione o di marketing perseguita da aziende, istituzioni, enti che presentano come ecosostenibili le proprie attività, cercando di occultarne l’impatto ambientale negativo“, riporta Treccani.
Qualche azienda l’ha capito, che i consumatori più attenti non se la bevono, e passano quindi al contrattacco con il “Green Friday” o “Ethical Friday”. Peccato che si tratti dello stesso mostro, solo in veste nuova.
Perché il Black Friday 2021 fa preoccupare
Quest’anno, il Black Friday è più spaventoso che mai. La crisi della logistica rischia di protrarsi fino alle feste natalizie e complicare l’acquisto dei regali, quindi molti consumatori hanno deciso di prendersi d’anticipo e concentrare lo shopping questo venerdì, approfittando degli sconti. In linea più generale, anche la pandemia spinge gli italiani a rimanere in casa e acquistare comodamente dal divano.
Il Black Friday 2021 sarà con ogni probabilità il giorno di shopping più intensivo di sempre e ad accaparrarsi una grossa fetta delle entrate sarà, come sempre, Amazon. Oltre ai danni più evidenti che si possono ricondurre al consumismo, va messo in conto anche lo spreco dovuto all’enorme quantità di prodotti danneggiati che finiranno inevitabilmente nelle discariche.
Il problema dei prodotti danneggiati
Una ricerca di DS Smith, leader mondiale nel packaging sostenibile, stima che durante questo Black Friday saranno consegnati 9,6 milioni di prodotti danneggiati, per un valore di quasi 170 milioni di euro. Il rischio non sembra scoraggiare gli italiani: il 59% si definisce attirato dagli sconti e, di questa percentuale, il 33% si aspetta di ricevere fino a 6 prodotti danneggiati o difettosi.
Il problema è quindi il procedimento di reso? No, anzi. Il consumatore medio procede con la restituzione solo se l’articolo ha un prezzo superiore a 18 euro, contribuendo agli sprechi con un prodotto che non sarà utilizzato o verrà buttato via. Spesso infatti le spese legate alla restituzione sono pari o superiori al costo del prodotto (45%), oppure non valgono lo sforzo (42%); e solo il 18% di chi tiene il prodotto danneggiato cerca di ripararlo con mezzi propri.
Allora, la soluzione è chiedere il reso! Nemmeno, perché le restituzioni vanno a danneggiare i brand e i retailer. Il 58% dei consumatori italiani preferisce ricevere un rimborso monetario, a fronte del 36% che chiede una sostituzione.
Focus sul packaging per fermare gli sprechi
In conclusione, cosa si può fare per ridurre gli sprechi, senza dover rinunciare agli sconti? Come evidenzia DS Smith, le aziende dovrebbero scegliere con più attenzione a quali fornitori affidarsi per il packaging, per mantenere basso l’impatto ambientale e ridurre i resi, e di conseguenza contenere gli sprechi e le emissioni di gas serra.
“Questa ricerca dimostra come i consumatori siano stufi di ricevere prodotti danneggiati, spingendoci a individuare il packaging più adatto da utilizzare nei processi di consegna“, spiega Francesco Barsanti, Sales Marketing e Innovation Director South Europe di DS Smith Packaging.
Ad esempio, uno dei tanti buoni propositi di DS Smith è quello di arrivare a utilizzare solo carta riciclata entro il 2025.
Come essere un consumatore responsabile durante il Black Friday
Per i consumatori, è ancora più facile. Basta rallentare e valutare realisticamente il prodotto che vogliamo aggiungere al carrello. Possiamo anche porci delle domande per capire cosa stiamo esattamente acquistando e che valore avrà per noi.
- Ho davvero bisogno di questo prodotto?
- Posso comprarlo di seconda mano?
- Posso prenderlo in prestito?
- Perché questo prodotto è così economico?
- Le persone che lo hanno prodotto sono pagate e trattate in modo equo?
- Qual è l’impatto ambientale di questo prodotto?
- È cruelty-free?
- Il brand è in linea con i miei valori?
- Il prodotto ha delle certificazioni?
- Come smaltirò il prodotto, una volta che avrà raggiunto la fine del suo ciclo di vita?
Queste sono solo alcune delle domande che dovremmo porci prima di procedere all’acquisto di un prodotto. La lista completa sarebbe pressoché infinita, ma non dobbiamo nemmeno necessariamente diventare eremiti illuminati anti-consumismo. Va bene approfittare delle promozioni durante il Black Friday, basta farlo in modo consapevole e informato.
Anche perché, dopotutto, risparmi il 100% sulle cose che non compri.