La condivisione di un abbonamento di una piattaforma streaming tra due o più persone che non abitano sotto lo stesso tetto è una pratica che oscilla tra la “tolleranza” da parte dei siti, come Netflix e Disney (dove è possibile sì utilizzare più schermi insieme, ma solo se gli utenti sono dello stesso nucleo famigliare), e la norma, come succede con DAZN. Fino ad adesso, però.
La notizia è trapelata grazie a Il Sole 24 ore: DAZN sarebbe infatti intenzionata a porre fine alla possibilità della cosiddetta “doppia utenza“, in cui sostanzialmente due persone possono dividersi l’abbonamento e usare anche due schermi in contemporanea.
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La fine della doppia utenza su DAZN e l’esposto di AGCM e Codacons
Nelle condizioni di utilizzo della piattaforma streaming sportiva, al punto 8.3 per la precisione, c’è una nota che sostanzialmente consente la “doppia utenza” con DAZN:
“8.3: L’abbonamento dà diritto all’utilizzo del Servizio DAZN su un massimo di due (2) dispositivi contemporaneamente. Ai sensi del precedente Articolo 8.1.2, l’utente accetta che i dati di login siano unici per lo stesso e non possano essere condivisi con altri. Tali dati potranno essere modificati in qualsiasi momento visitando il nostro sito web e cliccando sulla pagina “Il mio Account“.
La mossa della piattaforma è data probabilmente dalla pirateria sempre crescente. Non è la prima, visto che negli ultimi giorni molti utenti hanno segnalato come sia comparso in sovrimpressione un codice numerico sullo schermo, durante la trasmissione delle partite; una mossa che servirebbe a identificare immediatamente l’utenza responsabile delle trasmissione video su siti pirata.
La probabile decisione di DAZN di porre fino alla condivisione dell’abbonamento ha subito messo in moto l’azione di AGCM e Codacons, che hanno presentato un esposto contro la mossa della piattaforma streaming, come riportato da Adnkronos:
Se sarà confermata la decisione di Dazn di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali e bloccare l’accesso ai contenuti in contemporanea da due device, si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro.
Se da un lato è comprensibile l’esigenza di combattere la pirateria, dall’altro è innegabile che modificare le regole del gioco dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori.
Fonti: Adnkronos, Il Sole 24 Ore