Nel comune di Verona sono stati attivati alcuni sensori che controllano quanti cellulari sono presenti in un’area. I sensori servirebbero per combattere gli assembramenti secondo le normative anti-Covid.
I sensori a Verona per prevenire l’eccessivo affollamento in vista delle feste natalizie
Grazie a due sensori posizionati nel centro della città, il comune è in grado di sapere in tempo reale i flussi delle persone che transitano il centro storico, così da poter intervenire tempestivamente in caso di eccessivo affollamento, direzionando il flusso di persone e chiudendo vie o piazze in caso di assembramenti.
Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, ha dichiarato:
“…Usiamo la tecnologia più all’avanguardia per monitorare i flussi turistici ma anche per attuare le soluzioni migliori per gestirlo. I sensori posizionati in piazza Bra e piazza delle Erbe fotografano in tempo reale quante persone sono presenti in un determinato momento e ci dicono come si spostano, ciò ci permette di deviarle nei momenti di congestione e di ripristinare un flusso regolare in pochi minuti.”
Il sistema però è stato criticato da molti. In primis, per un discorso di privacy. Il sindaco ha rassicurato dicendo chiaramente che i dati venivano gestiti in maniera totalmente anonima, secondo un protocollo internazionale. Infatti i sensori non rileverebbero nulla, se non il numero di presenze in una determinata zona. Non verrebbero tracciati quindi dati sensibili, mentre i dati raccolti, ovvero il numero di dispositivi in una determinata posizione, sono per l’appunto gestiti in maniera totalmente anonima da partner del settore.
Questo sistema di “tracciamento” dei cellulari non è una novità. Google Maps di fatto usa lo stesso metodo per segnalare ingorghi o rallentamenti. Il funzionamento è semplice: Google raccoglie dal GPS dei nostri dispositivi la posizione riuscendo anche a capire se siamo a piedi, in auto o in moto. Anche in questo caso i dati raccolti sono del tutto anonimi, anche se la società di Mountain View non faccia mistero di come spesso utilizzi le sue applicazioni per monitorare i suoi utenti.
Ma Google Maps non è l’unica applicazione che usa il GPS dei cellulari per capire come un cellulare si sta muovendo. Un caso lampante è Pokemon Go. L’applicazione infatti riconosce automaticamente se l’utente è in macchina e lancia un avviso dove si chiede se si è il passeggero.
Che sia questo il futuro in un mondo post pandemia? In caso di sviluppi o di nuove applicazioni di questi sensori per “monitorare” la popolazione, come succede anche a Wuhan in Cina, vi terremo informati. Stay Tuned
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Fonte: Comune di Verona