Prima degli Avengers, dei Mutanti e di qualsiasi altro super eroe visto finora nel Marvel Cinematic Universe, c’erano i Celestiali, gigantesche forme di vita accennate di passaggio in alcuni film Marvel e introdotte ufficialmente in Eternals.
Questi giganteschi dominatori del cosmo si presentano come umanoidi di dimensioni spropositate, rivestiti di armature differenti, sotto le quali si cela una quantità immensurabile di energia cosmica. A loro si deve la creazione ed espansione dell’universo, dello spazio e del tempo, sono i primi a brandire le Gemme dell’Infinito e sono i creatori degli Eterni, esseri dotati di poteri sovrumani, il cui compito è obbedire fedelmente ai Celestiali e svolgere missioni su pianeti diversi nell’arco di migliaia di anni.
La storia di Eternals – no spoiler
Con questa premessa, Eternals di Chloe Zhao, muove i sui primi passi. Ciò che segue è una descrizione dei primi dieci minuti del lungometraggio, già racchiusi nel Trailer Finale del film. Eternals inizia con una schermata nera e un testo che racconta brevemente quanto summenzionato, l’origine dei Celestiali, la nascita degli Eterni e la loro perpetua lotta contro i Devianti, una minaccia che nessun altro potrebbe combattere. In queste poche righe è menzionato il Primo Celestiale, Arishem – Il Giudice, già presente nel trailer di Eternals e mostrato brevemente in una scena di Guardiani della Galassia – il film di James Gunn introduce anche il primo Celestiale del MCU, Ego.
Sono quindi introdotti i dieci Eterni che si occupano della protezione degli esseri umani sul pianeta Terra, impegnati nella lotta ai Devianti che hanno invaso il pianeta millenni prima. Di fatto, la missione degli Eterni è proprio questa, non possono permettersi di interferire in alcun modo con la storia e l’evoluzione umana, fatta eccezione per la sconfitta dei Devianti.
Nelle due ore e mezza di durata del film, il compito assolto da Chloe Zhao è proprio quello di raccontare e approfondire quanto più possibile la vita e le storie del gruppo di Eterni. Una mossa decisamente interessante da parte di Marvel, poiché sia nei film usciti finora che nei fumetti, si tratta di personaggi poco approfonditi, dotati di una carica eterea tale per cui non era mai stata prevista una loro umanizzazione.
E questa è forse la prima grande differenza tra le storie create da Jack Kirby e il racconto di Zhao. Se nel primo caso gli Eterni, i Celestiali e i Devianti sono la cornice per una narrazione più complessa e articolata, in Eternals, la regista premio Oscar ha deciso di rimanere con i piedi per Terra, caratterizzando i personaggi a livello psicologico in modo unico e innovativo.
Character design e inclusione
Tale scelta è ben motivata dalla storia raccontata. In un primo momento gli Eterni sono introdotti come semi-divinità, scese sulla Terra ad aiutare l’uomo e entrate di fatto nel folklore di numerose popolazioni in diversi punti del globo. Ma ecco che una volta sconfitti i Devianti, il loro compito è assolto e non gli resta che vivere in mezzo agli umani, senza invecchiare, senza morire, osservando, riposando e attendendo il richiamo da parte dei propri padri Celestiali.
In un racconto che alterna continuamente passato e presente, Eternals ci mostra il gruppo in uno spaccato di vita totalmente umano, con particolare focus su alcuni membri del gruppo: Sersi, Sprite e Ikaris. Mentre la loro vita procede “tranquillamente” in un mondo post-Thanos, l’incombere dell’antica minaccia dei Devianti, presunti sconfitti, porta i tre Eterni a cercare gli altri membri della squadra, per ricomporre il gruppo e sconfiggere di nuovo i Devianti.
Tra un passato di mitologia, leggende e guerre, e un presente di relazioni, isolamento e riconciliazione, quello di Eternals è un racconto stratificato e dinastico, che introduce nuovi personaggi con un linguaggio maturo, niente di mai visto finora nel Marvel Cinematic Universe. E questa può essere decisamente un’arma a doppio taglio.
Parlando dei personaggi è impossibile non pensare al cast e quello di Eternals è un gruppo di attori eterogeneo e internazionale che si adatta perfettamente alle necessità del film, introducendo una tematica cara alla regista e sapientemente declinata all’interno di Eternals: l’inclusione, intesa sotto molteplici punti di vista.
La classica stereotipizzazione razziale che caratterizza molti blockbuster e cinecomic è spezzata dalla presenza di un cast multi-etnico e multi-anagrafico. Gli Eterni di Chloe Zhao sono uomini e donne adulte, ma anche bambini e giovani adolescenti, con interessi, idee e passioni proprie. Recentemente, prima ancora della sua uscita, il film è stato vittima di review bombing a causa delle tematiche LGBTQ+ introdotte, legate in particolare a uno dei protagonisti.
Nonostante ciò, la storia omosessuale raccontata nell’arco delle vicende di Eternals è ben integrata con la narrazione, non lascia spazio a critiche perché non inficia nel rapporto tra i personaggi e nella loro caratterizzazione, anzi, non fa che aumentare l’immedesimazione dello spettatore con la famiglia di Eterni.
Inoltre, sottolineano ed esaltano il tema dell’inclusione i numerosi elementi estetici presenti nel film: a partire dai costumi, che incrociano le tradizioni di società e popoli lontani tra loro, agli effetti visivi, di cui parleremo più avanti.
L’Altro, il Padre e il Rivale
Come già detto, Eternals si mostra decisamente più maturo degli altri film Marvel Studios, e ciò è dovuto a molteplici fattori. Uno di questi è stato già menzionato, il tema dell’inclusione, e ad esso si associano altrettanti temi fondamentali di natura antropologica come il patricidio, la scoperta dell’Altro e la ricerca di una propria dimensione nel mondo – o meglio, nell’universo. Ogni membro degli Eterni ha un conto in sospeso con qualcuno ma soprattutto con se stesso, nell’intima relazione che hanno con il genere umano.
Lo si evince nel legame tra Sersi (Gemma Chan) e Ikaris (Richard Madden), nella gentilezza e spontaneità di Gilgamesh (Don Lee), nella convinzione e caparbietà di Druig (Barry Keoghan) e il suo rapporto con l’inarrestabile Makkari (Lauren Ridloff), lo strazio di Sprite (Lia McHugh), la dedizione di Phastos (Brian Tyree Henry), l’intraprendenza e timore di Kingo (Kumail Nanjani), l’oscuro passato di Ajak (Salma Hayek) e infine dalle sofferenze di Thena (Angelina Jolie), forse il personaggio più maturo di Eternals, che mette in scena i drammi interiori e mentali di un’incontrollabile dea della guerra.
Eternals si configura come una grande opera corale, dove ogni personaggio ha un proprio spazio di esplorazione e approfondimento. Non si tratta di un lungometraggio scandito da scontri, lotte e combattimenti, ma anzi, da dialoghi, dettagli e promesse.
Spostandosi dal livello contenutistico a quello formale, anche il linguaggio del film risulta più crudo e maturo se paragonato ai recenti lungometraggi Marvel, al punto che sembra quasi di avere a che fare con un film della casa rivale DC, e ciò non è affatto un male. Ad esempio, i momenti comici del film sono molto circoscritti, al punto che si tratta di uno dei pochi casi in cui spezzare un dialogo con una battuta sarcastica è un’azione necessaria per interrompere la carica drammatica del film.
Contribuiscono a questa percezione gli elementi legati al “reparto tecnico” di Eternals, come regia, fotografia, colonna sonora ed effettistica.
Tecniche e meccaniche degli Eterni
Eccoci quindi giunti ad una breve ma concisa analisi di tutto ciò che ha permesso di raccontare Eternals attraverso il filtro della cinepresa. Come summenzionato, alla regia del film c’è la premio Oscar Chloe Zhao, che dopo il suo capolavoro Nomadland (2020), ha avviato una collaborazione con i Marvel Studios, iniziando da Eternals. Il suo tocco è decisamente evidente, soprattutto se si guarda alla fotografia del film, composta da vedute e campi larghi sontuosi, che spesso riducono i protagonisti a piccole figure sullo schermo, evidenziando ancor di più i caratteri umani e terreni degli Eterni.
All’interno del MCU, pochi film hanno visto una così forte presenza di campi lunghi o lunghissimi, simili a dipinti, immagini sontuose ed epiche perfette per raccontare la storia di semi-divinità ed esseri umani. Ma non finisce qui. Le grandi tele di Zhao si sposano con la colonna sonora composta da Ramin Djawadi, che dopo il suo esordio con Iron Man ha curato per anni il reparto musicale de Il Trono di Spade – a tal proposito, tra cast, nomi e musiche sono frequenti i rimandi impliciti alla serie.
In questo connubio audiovisivo emerge la narrativa epica di Zhao la cui ciliegina sulla torta è data dagli effetti speciali e visivi. Tutto la promozione – dai poster ai trailer – di Eternals ruota attorno ad elementi sferici dorati fatti di anelli, bracciali e rilievi. Nel film, i costumi, i poteri, le abilità ma anche i mezzi – come la sontuosa astronave Domo – sono caratterizzati da queste rifiniture, in grado di elevare ulteriormente il gruppo di Eterni – nuovamente, il personaggio di Thena è forse quello che spicca di più dal punto di vista estetico-cosmetico.
Infine, è necessario precisare che gli elementi che collaborano alla resa epica di Eternals non sono riconducibili a quella (eccessivamente) sacra e religiosa che ha caratterizzato i film di Zack Snyder del DC Extended Universe. Zhao trova un sapiente equilibrio tra l’estetica Marvel e lo stile DC, confezionando un prodotto decisamente unico nel suo genere.
Oltre Eternals
Nonostante tutto, Eternals rimane comunque un film prodotto dai Marvel Studios in cui la componente autoriale dettata dalla regista è limitata se paragonata alla sua recente filmografia. È probabile che sia ancora presto affidare totalmente un prodotto Marvel a un autore, cosa invece già accaduta nell’universo DC, si pensi al Batman di Nolan.
Ma ciò ha ovviamente dei pro e dei contro, se da un lato aderire a degli standard produttivi concede di mantenere uno stile visivo e narrativo per anni e anni, affidare storie ad autori genera controversie per cui personaggi emblematici vengono continuamente ri-adattati e ri-raccontati – nuovamente, Batman è un esempio paradigmatico.
Infine, il punto debole di Eternals, ciò che non gli permette di eccellere, è forse il “poco” tempo che ha avuto a disposizione per raccontare tutte le vicende e le dinamiche relazionali degli Eterni. Due ore e mezza non sono sufficienti, soprattutto per alcuni momenti un po’ velocizzati a fini produttivo-narrativi nel terzo atto, che probabilmente in una versione estesa avrebbero ricevuto più attenzione.
Nonostante ciò, è certo che Eternals introduca un modo nuovo di raccontare gli eroi Marvel, più maturo e decisamente adulto. Che sia questo uno dei futuri del multiverso della Fase 4? Come in molti altri casi, il film è terminato con il testo “Gli Eterni ritorneranno” e, stando anche a quanto visto nelle due scene mid-credits e post-credits, lo spazio per ulteriori narrazioni e approfondimenti c’è – soprattutto nei confronti di un personaggio marginale di Eternals.
Eternals sarà disponibile in tutte le sale italiane a partire dal 3 Novembre 2021. Non è ancora chiaro se Disney-Marvel pensano di portarlo anche su Disney+ nel breve termine, ma sicuramente si tratta di un’esperienza cinematografica da vivere in sala, dove sarà possibile godersi al meglio sia la componente visiva che sonora.
Voto 8/10
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