Sono ormai passati alcuni giorni da quando è iniziata la prima fase dello “switch-off”, il passaggio dei canali TV del digitale terrestre dal codec video MPEG-2 al più moderno h264 (o MPEG-4). Sembrerebbe tutto rose e fiori ma a quanto pare la compressione si è alzata notevolmente abbassando la qualità generale delle trasmissioni.
È proprio dalla mattina del 20 ottobre 2021 che 12 canali TV, tra cui 9 Rai e 3 Mediaset, hanno fatto il passaggio ufficiale all’MPEG-4 AVC, risparmiando così molta banda di trasmissione. Tutto questo è stato fatto per permettere la vendita di alcune bande di frequenza e aumentare quindi il numero di canali possibile per ogni televisione.
Switch-Off – ecco l’alta definizione per lo Stato italiano
Iniziato lo switch-off day, si ha avuto un drastico calo della qualità generale di tutte le trasmissioni, soprattutto dei 12 canali che hanno effettuato già il passaggio, ma perché? La prima causa è che, semplicemente, più canali vogliamo far ricevere alla nostra TV e più il bitrate video (che è uguale per ogni dispositivo) si dividerà.
Normalmente si ha un flusso dati di 20-24 Mbps per televisione che andranno poi divisi per ogni canale. Se ne avessimo soltanto due avremmo, più o meno, 10-12 Mbps di bitrate video su ogni frequenza. Ecco perché aumentando il numero di canali abbiamo comunque un diminuimento della qualità, perché il flusso dati va diviso su più trasmissioni.
Tutto questo in cosa si traduce? Beh, in artefatti dovuti dall’estrema compressione, in rumore video, in quadrettoni che si muovono all’interno dell’inquadratura soprattutto in scene movimentate e poca nitidezza soprattutto con soggetti con bordi netti come loghi e scritte. Per il MiSE, il Ministero dello Sviluppo Economico, questo switch-off doveva essere il cambio epocale verso l’alta definizione, ma così non sembra.
Dati alla mano, vediamo il bitrate del nuovo codec
Grazie alle analisi di DDay, possiamo notare quanto questo switch-off abbia drasticamente diminuito la qualità video delle trasmissioni televisive. Va specificato che i dati sono ripresi da una “fotografia istantanea” dei canali e che quindi non analizzano nessun caso limite ma, anzi, vanno a sottolineare la qualità media generale che potrebbe variare in base agli operatori e a molti altri fattori.
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La rete che è passata all’h264 più massivamente è Rai che ha già cambiato codifica su ben 9 canali su 13. Hanno già effettuato lo switch-off tutti i canali Rai tranne i tre principali (Rai Uno, Rai Due e Rai Tre) e Rai News 24 ovviamente per rimanere compatibili con chi non ha cambiato decoder. Fatta eccezione per Rai Yoyo (che ha un bitrate di 2.2 Mbps), la banda per canale è molto bassa, al di sotto del megabit per secondo. In qualche raro caso, come Rai Sport (soprattutto), Gulp, Scuola e Storia si ha un bitrate di poco superiore ma niente a che vedere con i 6 Mbps assegnati per ora alle reti principali in HD.
Nel caso di Mediaset invece i dati sono più semplici visto che i canali in h264 sono solamente TGCom 24, Boing Plus e Italia 2. Qua la qualità è leggermente più alta visto che sfioriamo i 2 Mbps su Italia 2 (vista l’enorme varietà di programmi) e stiamo comunque sopra al megabit e mezzo per secondo sugli altri due canali. Quello che fa storcere il naso sono i miseri 128 Kbps riservati all’audio in formato MP2 (neanche MP3, che in video è stato surclassato anni fa dall’AAC).
Insomma, non un ottimo inizio di partenza per l’alta definizione della televisione italiana.