La maggior parte dei siti Internet più famosi risultano al momento non raggiungibili oppure eccessivamente rallentati. Tutto è partito dal down di Facebook, Instagram e WhatsApp. Le tre piattaforme di Mark Zuckerberg risultano infatti indisponibili a partire dalle 15:40 UTC di oggi (le 17:40 italiane) e ritornate a singhiozzo solo dopo la mezzanotte. Come se non bastasse, il dominio di Facebook è stato persino messo in vendita.
Facebook down: ecco cosa sappiamo
Con quasi 6 ore di disservizio, oggi abbiamo assistito al periodo di down più lungo della storia di Facebook e delle sue app collegate. E, anche se il CTO del colosso di Menlo Park Mike Schroepfer ha annunciato in un tweet che si sta facendo tutto il possibile per risolvere i problemi che stanno stravolgendo i social dell’azienda, sembra che il blocco della piattaforma non finirà presto.
Scendendo nei dettagli tecnici, il problema sarebbe nato da una serie di errori nel DNS di Facebook, cioè quel servizio che permette di collegare l’URL delle piattaforme controllate dall’azienda ai rispettivi indirizzi IP dei server.
In particolare, il vice presidente di Cloudflare Dane Knecht ha dichiarato che tutte le rotte dei BGP di Facebook sono state cancellate, anche se non ha rivelato chi le abbia eliminate. Ma cosa sono le rotte dei BGP? Perché sono fondamentali per far funzionare Facebook? E cosa c’entrano con i DNS?
Per definizione, il BGP (Border Gateway Protocol) è quel protocollo che permette di collegare i router appartenenti a differenti AS (autonomous system). Un AS è un insieme di dispositivi – in questo caso i server di Facebook– che sono posti sotto l’autorità di una determinata entità o amministrazione.
Venendo eliminate le rotte del BGP, i server di Facebook non sono più in grado di comunicare con l’esterno, diventando di fatto isolati e accessibili soltanto a chi è in grado di accedere manualmente alla rete aziendale della compagnia.
Perché il down di Facebook ha bloccato Internet?
Non essendo più in grado di collegarsi con il resto del web, i server di Facebook sono diventati di fatto inaccessibili a tutti gli utenti che provano a raggiungerli. Questo perché, ricollegandoci ai DNS, gli indirizzi IP di Facebook e delle sue piattaforme non risultano più attivi.
Essendo però gli IP di Facebook non raggiungibili, il server DNS che l’utente utilizza chiede agli altri server se sono in grado di collegarsi alla piattaforma. A loro volta quest’ultimi lo chiedono ad altri server DNS, congestionando l’intera rete Internet.
Infine, il traffico di utenti che normalmente naviga sulle piattaforme di Facebook è adesso riversato sui social rivali, che però non sono abituati a un numero di utenti così elevato. Ciò sta provocando numerosi crash e rallentamenti anche in altri lidi dell’internet, come Reddit, Gmail, Telegram e così via.