Esattamente 16 anni fa, il 4 Ottobre 2006, andava in onda la prima puntata di Death Note, la serie animata cult tratta dal manga best seller scritto da Tsugumi Ohba e illustrato da Takeshi Obata e prodotta dal leggendario Studio Madhouse, colosso dell’animazione giapponese.
Il 2006 fu un’annata parecchio prolifica per l’animazione giapponese e ciò è da attribuire in larga parte anche a Death Note, il quale riuscì a stregare gli spettatori allora e continua a farlo oggigiorno, a 15 anni dalla sua messa in onda.
Per adattare il manga in anime furono chiamati Tetsurō Araki alla regia e Toshiki Inoue per la sceneggiatura. Araki ha dichiarato che quando scoprì che era in corso un progetto per animare il manga di Death Note, si mise letteralmente a supplicare i produttori per unirsi allo staff e, una volta parte della squadra, insistette sul fatto che Inoue avrebbe dovuto scrivere la sceneggiatura. Lo scrittore aggiunse che era suo desiderio impegnarsi a fondo nel progetto, poiché gli era piaciuto il manga.
Di cosa tratta Death Note?
Ryuk lo Shinigami, un dio della morte, lascia cadere sul mondo umano un quaderno chiamato Death Note per pure noia e piacere personale. In Giappone, un talentuoso e intelligente ragazzo di nome Light Yagami si imbatte in questo Death Note.
All’interno del quaderno, trova un messaggio agghiacciante: coloro i cui nomi verranno scritti in esso moriranno.
Affascinato dalle stramberie scritte all’interno del diario, Light decide di fare un tentativo e scrivere il nome di un criminale al suo interno. Comprendendo il vasto potenziale del Death Note, Light inizia una serie di nefasti omicidi sotto lo pseudonimo di “Kira“, promettendo di ripulire il mondo dagli individui corrotti e creare una società perfetta in cui il crimine cesserà di esistere. Tuttavia, la polizia se ne accorge subito e chiede l’aiuto di L, un detective geniale il quale non ha mai fallito un caso, per scoprire ed acciuffare il colpevole.
Le battaglie psicologiche e ideologiche tra Light e L saranno il fulcro centrale di tutto l’opera di Death Note. La disparità tra l’uno e l’altro evidenziano l’alternanza di luce e ombra, tra un desiderio di portare giustizia in maniera etica ed l’altro di ottenerla con la forza. Infatti né Light né L sono completamente buoni o cattivi ed, in quanto personaggi a tutto tondo, il loro scontro tra geni trova gli spettatori sempre divisi sul per che parte simpatizzare.
Al manga di Death Note hanno fatto seguito numerose opere derivate oltre all’anime di cui abbiamo parlato sinora: cinque lungometraggi, una miniserie televisiva live action, un dorama, un musical, due light novel e vari videogiochi.
Tra esse spicca immancabilmente il film live action prodotto da Netflix, il quale rimane sempre motivo di accesa discussione per molti fan e appassionati in quanto considerato una delle trasposizioni più irrispettose dell’opera originale mai create.
Il manga di Death Note, inoltre, è tornato dopo più di un decennio con un one-shot uscito il 4 Febbraio 2020, il quale ha riacceso gli animi dei lettori i quali ora attendono notizie per potenziali nuovi progetti legati all’opera di Ohba e Obata.