Windows 11 il nuovo sistema operativo in uscita il 5 ottobre non smette di far par parlare di sé. Dopo aver imposto il TPM 2.0, ovvero l’ultima versione del Trusted Pilot Module, a far discutere in queste ore è la funzione VBS.
Acronimo di Virtualization Based Security, è una “feature” che utilizza le funzionalità di virtualizzazione dell’hardware per adottare una serie di soluzioni di sicurezza, fornendo quindi una protezione notevolmente maggiore dalle vulnerabilità nel sistema operativo e prevenendo l’uso di programmi esterni dannosi che tentano di aggirare le protezioni di base.
È una funzionalità pensata destinata principalmente ai pc client aziendali per assicurarsi che non vengano compromessi.
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VBS, Windows 11 e le prestazioni dei videogiochi
Nonostante Microsoft abbia affermato che “Windows 11 è stato creato per i videogiocatori“, bisognerà fare attenzione ai futuri computer preassemblati con il nuovo sistema operativo preinstallato. Questo perché Windows 11 ha abilitato da impostazione predefinita più funzionalità di sicurezza, e una di esse in particolare può seriamente ridurre le prestazioni a livello di gaming e FPS, ovvero la VBS.
Nei test effettuati da PC GAMER in alcuni casi raggiunge addirittura un calo del 28% del frame rate medio rendendo di fatto le schede video meno performanti.
Come possiamo vedere nelle immagini dei test effettuati i dati parlano da soli si passa da Far Cry New Dawn ha fatto registrare cali del 5%, Horizon Zero Down del 25% e Shadow of Tomb Rider ben del 28%. Non osiamo immaginare Crysis come girerebbe con la VBS attiva.
Horizon Zero Dawn benchmark
Tuttavia, l’abilitazione di VBS non ha alcun impatto sulla velocità effettiva dell’hardware nel sistema. Sempre secondo i test effettuati su più esecuzioni di benchmark di Metro Exodus, la CPU o la scheda grafica non rallentano e la frequenza media della scheda video e del processore cambiano a malapena.
Il problema è da imputare proprio alla VBS. Questa impostazione, che utilizza la virtualizzazione hardware e software per migliorare la sicurezza del sistema, fondamentalmente crea un sottosistema isolato che aiuta a impedire al malware di creare danni o peggio.
Questa problematica al momento risulta non colpire l’aggiornamento da Windows 10 a Windows 11, a meno che non stia già eseguendo una versione aziendale del vecchio sistema operativo. Il problema si verifica se ricevi una macchina su cui è installata una build OEM di Windows 11.
A proposito di questa problematica, Microsoft dichiara in un suo post:
Sebbene non richiediamo VBS durante l’aggiornamento a Windows 11, riteniamo che i vantaggi in termini di sicurezza offerti siano così importanti che volevamo i requisiti minimi di sistema per garantire che ogni PC che esegue Windows 11 possa soddisfare la stessa sicurezza su cui si basa il Dipartimento della Difesa.
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UL, software house specializzata nei benchmark, ha notato un calo del 10% sul suo programma 3DMARK, e in un post ha commentato anche lei la vicenda:
Nei nostri test con build pre-release di Windows 11 una funzionalità chiamata Virtualization based Security causa un calo delle prestazioni. VBS è abilitato per impostazione predefinita dopo un’installazione pulita di Windows 11, ma non quando si aggiorna da Windows 10. Ciò significa che lo stesso sistema può ottenere punteggi di riferimento diversi a seconda di come è stato installato Windows 11 e se VBS è abilitato o meno. Abbiamo in programma di aggiungere il rilevamento VBS ai nostri benchmark in un aggiornamento futuro per aiutarti a confrontare i punteggi in modo equo.
Sarà quindi probabile che i nuovi pc fissi preassemblati e portatili di marche come Dell, Acer, Asus, HP, Lenovo e Hauwei disporranno di VBS abilitato come funzionalità standard. Ciò di cui non è chiaro, tuttavia, è se anche i loro prodotti pensati per il gaming avranno abilitato VBS, o se saranno esentati e potranno continuare a installare Windows 11 senza VBS obbligatorio.
Fonte: PC Gamer