A lungo l’abbiamo atteso, anche con un po’ di timore dovuto al fatto che non sapevamo cosa aspettarci, ma oggi il momento è finalmente arrivato: il capitolo 364 di Berserk è finalmente uscito in Giappone.
Se dovessi descrivere questo capitolo con una singola parola la migliore sarebbe sicuramente “nostalgia”: la stessa nostalgia di cui si parla per ben due volte, facendo riferimento al calore umano vissuto in passato, e naturalmente la stessa nostalgia che proviamo inevitabilmente di fronte alla pesante consapevolezza che questo capitolo mette la parola FINE alla storia del Berserk di Kentaro Miura. Da una parte può sembrare un capitolo perfetto per chiudere, nonostante naturalmente non conclusa le vicende. Riusciamo infatti a rivedere un’ultima volta i tre protagonisti assoluti della serie, Grifis in particolare non si vedeva sulle scene dal capitolo 358, uscito oltre un anno fa. Il suo monologo conclusivo letto alla luce della prematura dipartita dell’autore suona pesante come un macigno, doloroso nel cuore di ogni appassionato che dopo la lettura non può che sentirsi esattamente come Grifis nelle pagine conclusive: nostalgici e malinconici, predi soltanto di un grande senso di solitudine accompagnata da una lacrima.
Non lasciamoci prendere dai sentimenti, non così presto almeno, e cerchiamo di ripercorrere ordinatamente il nuovo capitolo di Berserk, stavolta per l’ultima volta. Se prima di cominciare avete bisogno di ricordare dove eravamo rimasti trovate qui il mio commento al 363 uscito all’inizio di quest’anno.
Il Moonlight Boy: eclissi e rinascita
Il capitolo 364 di Berserk inizia esattamente dove ci eravamo fermati: Gatsu vede un bambino nella notte e si accorge che si tratta del Moonlight Boy, lo strano bambino che li segue durante le notti di luna piena e che sembra essere particolarmente legato a lui e a Caska. Noi sappiamo, naturalmente, che il Moonlight Boy non è altro che una forma assunta dal bambino che Caska aspettava durante l’Eclissi.
Prima della cerimonia dell’Eclisse Caska era incinta di Gatsu, durante lo stupro il feto è stato contaminato dal seme demoniaco di Grifis, già incarnatosi come Phemt, e la donna ha successivamente subito un aborto. Il bambino non è morto e a causa del seme di Grifis è diventato un essere della notte che seguiva senza sosta Gatsu e Caska, attratto sia dall’inconscia consapevolezza di loro come genitori sia dal sigillo dei sacrificati che entrambi portano.
Durante la Cerimonia della Rinascita il bambino deforme e corrotto viene sacrificato dall’apostolo senza nome che viveva sotto la Torre della Condanna di Sant’Albione per far sì che Grifis potesse reincarnarsi. L’incarnazione, però, è una sorta di incarnazione condivisa in quanto Grifis e il bambino in linea teorica si sono ritrovati a condividere il medesimo corpo che in circostanze normali assume fisicamente le sembianze di Grifis ma che, durante le notti di luna piena, assume le sembianze di colui che chiamiamo il Moonlight Boy.
Tale teoria è sempre stata una delle più popolari nel fandom di Berserk e già col capitolo 358 aveva ricevuto una parziale conferma. In tale capitolo vedevamo i capelli di Grifis iniziare a scurirsi durante una notte di luna piena. Il 364, però, elimina ogni dubbio e conferma al 100% la teoria: Grifis e il Moonlight Boy condividono lo stesso corpo.
Le ipotesi di Shilke
Tornando al 364 di Berserk, Gatsu porta il Moonlight Boy da Shilke e dagli altri chiedendo a loro volta di affidarlo alle cure di Caska, che ha recuperato la propria sanità mentale ma che non riesce ancora a sopportare la vista di Gatsu a causa dei traumi subiti.
Shilke, vedendo il bambino, ipotizza possa trattarsi di Danann, il re degli elfi, che avrebbe assunto le sembianze di un bambino per seguirli e vegliare su di loro durante il viaggio verso l’isola. L’entusiasmo di Shilke dura solamente due pagine in quanto nella stanza irrompe proprio Danann.
Danann spiega che sapeva del loro viaggio perché Flora (la maestra di Shilke) l’aveva informata e nega la teoria di Shilke sebbene afferma potesse avere un fondo di verità. È effettivamente strano anche per lei che il bambino si manifesti solo nelle notti di luna piena. Altro elemento strano rispetto al Moonlight Boy è che né lei né gli altri abitanti dell’isola percepiscono alcun segno di malizia o malvagità da parte sua e il solo fatto che sia riuscito ad arrivare all’isola da solo prova che non possiede alcun intento maligno. Il bambino in questo senso ricorda molto di più un elfo che un essere umano e proprio per questo viene immediatamente accolto dagli altri elfi dell’isola.
Danann conclude che sicuramente il fato del bambino è legato a quello dell’isola così come a quello di Caska, Gatsu e tutti gli altri componenti del gruppo. La parola fato pronunciata in questo modo assume un’aura quasi inquietante, conoscendo l’importanza del fato e del karma in Berserk…
Nostalgia
Dopo le spiegazioni i protagonisti si separano per andare a dormire, il Moonlight Boy rimane naturalmente con Caska e con grande stupore di Isidoro e degli altri è ancora lì al mattino. Scopriamo quindi che nell’isola degli elfi il tempo procede diversamente rispetto al resto del mondo e che la luna piena lì dura diverse notti, non una sola. Seguono dunque alcune scene che ci mostrano i personaggi trascorrere naturalmente le giornate e in particolare Caska e il bambino legano sempre di più.
Farnese guardandoli dice che sembrano proprio madre e figlio e che sicuramente la sua presenza sta aiutando le ferite nel cuore di Caska a guarire. Un sentimento nostalgico permea queste tavole ed è difficile spiegare cosa ho provato dopo averle lette: Caska riesce gradualmente a riacquistare la normalità che aveva perduto grazie all’abbraccio di suo figlio e infondo tutti avremo voluto vedere una scena simile. Niente demoni, niente scontri, solo un abbraccio sereno e tranquillo di questa bellissima famiglia.
Ed è proprio così che Serpico definisce il legame che si è creato tra Caska, il bambino e il resto del gruppo: loro sono proprio come una famiglia. Ancora, torna quel senso di nostalgia che permea tutto il capitolo, perché anche se nessuno ne fa menzione in alcun modo noi lo sappiamo, che anche la Squadra dei Falchi era come una famiglia per Gatsu e Caska.
La scena successiva vede protagonisti Gatsu e il Moonlight Boy. Il bambino si intrufola nella parte superiore dell’armatura del Berserk e corre via, con Gatsu che lo insegue per tirarlo fuori.
Gatsu, Caska e Grifis
Successivamente vediamo una seconda volta Caska dormire con accanto il bambino. Caska percepisce innumerevoli sensazioni diverse nei confronti del bambino: affezione, sofferenza, nostalgia, ma prima di realizzare che il bambino è proprio suo figlio si sveglia di soprassalto, tormentata dai ricordi dell’eclissi. Al suo risveglio, il Moonlight Boy ha già lasciato la capanna e si è recato ad incontrare Gatsu ancora una volta, sotto la luce della luna, esattamente come nel capitolo 363 di Berserk.
A quel punto i capelli del bambino iniziano a diventare bianchi e lui assume le sembianze di Grifis mentre pronuncia un monologo che rievoca il medesimo senso di nostalgia del quale parlava Caska nelle pagine precedenti:
“Ho fatto un sogno. In una notte di luna piena sono diventato un bambino e sono stato abbracciato da un calore familiare e nostalgico. Quando mi sono svegliato, l’unica cosa rimasta era una fugace sensazione di solitudine… Scomparsa con una singola lacrima nella foschia mattutina.”
Grifis si volta verso Gatsu mentre pronuncia queste parole e una lacrima solca il suo viso. Quella singola lacrima è molto significativa perché Grifis fino a questo momento era sempre stato mostrato, sin dalle prime apparizioni dopo la rinascita, come un essere ormai privo di qualsiasi emozione.
Il fatto che invece in questo capitolo non solo palesi delle emozioni attraverso il proprio discorso ma persino pianga da una parte potrebbe confermare che, invece, il Falco Bianco prova ancora dei sentimenti nei confronti di Gatsu e Caska, un tempo suoi più fedeli compagni. Ciò, però, non è necessariamente vero, infatti la lacrima di Grifis potrebbe essere dovuta non alle sue emozioni ma a quelle del Moonlight Boy che, in un ultimo attimo di coscienza prima di cedere il posto a Grifis, piange.
Un evento analogo era già avvenuto nel capitolo 178 di Berserk – Rincontrarsi sulla Collina delle Spade. Gatsu e Grifis si rivedono per la prima volta dopo la rinascita e quest’ultimo dichiara di averlo incontrato per capire se, stando di fronte a lui, il suo cuore provi ancora qualcosa.
Invece, dice Grifis, sembra proprio che io sia libero. Tuttavia durante il combattimento e anche nel momento in cui Grifis abbraccia Caska il suo cuore sembra avere un sussulto, questo precisamente nel capitolo 179. Se, però, tale sussulto sia dovuto ad un sentimento che lui ancora provi nei confronti dei compagni o se sia invece dovuto solamente all’influenza del bambino è purtroppo una domanda che potrebbe non avere mai risposta. Grifis stesso nel capitolo comunque sembra protendere per la seconda opzione.
La fine?
Non sappiamo se questo capitolo concluderà definitivamente Berserk oppure no. Alla fine del capitolo, certo, possiamo leggere la parola “FINE”, tuttavia la redazione di Young Animal ha precisato alla fine dello stesso che ancora nulla è stato deciso sul futuro dell’opera.
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Il futuro è dunque ancora ignoto, ma detto questo possiamo ugualmente goderci tutta la storia di Berserk fino ad ora attraverso letture e riletture.
Voi cosa ne pensate del capitolo 364 di Berserk? La lettura vi ha emozionato? Fatecelo sapere con un commento!