Questa mattina Simone Pillon è intervenuto sui suoi profili social per aggiornare i proprio follower in merito alla segnalazione fatta alcuni fa ai danni di Disney. La causa? Un episodio troppo blasfemo de I Griffin trasmesso su Fox.
Stiamo parlando dell’ottavo episodio, undicesima stagione, Gesù, Giuseppe e Maria, inedito del 2012 ma trasmesso solo recentemente per la prima volta in Italia. L’episodio, che ironizza sulla Natività, è stato subito additato dal deputato Daniele Bellotti e dai senatori Roberto Galderoli e Simone Pillon come eccessivamente irrispettoso nei confronti delle tradizioni e della fede cristiana.
Simone Pillon contro Disney
Negli ultimi mesi Pillon ha fatto molto parlare di sè a causa delle sue convinzioni tradizionaliste. Vi ricorderete di certo del gran polverone nato a seguito del Concertone del Primo Maggio sfociato in una faida a distanza con Fedez.
Ora, dopo i mesi estivi passati in tranquillità, è tornato alla carica rivendicando la sua segnalazione fatta lo scorso marzo, aggiornando il suo pubblico sulla buona riuscita del suo intervento.
Con un post sui suoi social, infatti, il senatore ha annunciato che l’AGCOM ha multato la Compagnia di Topolino, che sarà dunque costretta a pagare una cifra pari a 60 mila euro.
In mezzo a tutta questo post fatto di moralismi e retorica spiccioli, si può soprattutto notare di come il buon Simone Pillon non sappia nemmeno di cosa sta parlando.
Prima affida alla stessa Disney le “colpe” del casting di Billy Porter come Fata Madrina nel nuovo Cenerentola prodotto da Sony e Amazon, poi conclude il post con la frase “l’educazione spetta ai genitori”. Frase che, tra l’altro, scagionerebbe la stessa Disney. Perché sono i genitori stessi a dover controllare quali opere guardano i figli.
Similitudini con la vicenda Moige-TIM Vision?
La faccenda ha qualche similitudine con un’altra polemica più recente. La settimana scorsa è infatti stato censurato lo spot di TIM Vision con Lino Banfi in cui il noto comico pugliese recitava il suo “Porca Puttena!”. In quel caso a richiedere la rimozione dello spot fu il Moige (Movimento Italiano Genitori), che venne subito accontentato con una versione dello spot più edulcorata. Il 2021 non verrà ricordato come il migliore degli anni per i tormentoni di Lino Banfi: a febbraio venne addirittura chiuso un gruppo di Facebook in cui i suoi fan si ritrovavano ridendo con i suoi film. Ma questa è un’altra storia.
Commodoriani, voi cosa ne pensate? Da che parte vi schierate? Ha ragione la Lega a lamentarsi di questi episodi? Discutiamone tra i commenti.