Quinto capitolo della saga pubblicata da Square Enix, Life is Strange: True Colors è la nuova avventura grafica sviluppata da Deck Nine, che prende le redini della serie definitivamente dopo il passaggio di mano da parte di DontNod Games.
Annunciato nel corso dell’ultimo anno, il titolo sarà distribuito su tutte le piattaforme e a livello globale, a partire dal 10 Settembre 2021. Come gli altri titoli della serie Life is Strange, anche questo prevede una strutturazione su molteplici capitoli, 5 per la precisione. Ma la prima novità sta nell’uscita di questi, non più cadenzata nel tempo e accessibile in omnibus con Pass stagionale, ma immediatamente disponibili.
Abbiamo avuto la possibilità di provare il Capitolo 1 in anteprima e queste sono le nostre impressioni e riflessioni su un videogioco che, sin dai primi minuti, si prospetta carico di potenziale.
Life is Strange: True Colors – trama e temi
Prima ancora di raccontare la storia o quantomeno l’introduzione narrata nel primo Capitolo di Life is Strange: True Colors, è necessario soffermarsi sul menu principale del gioco. Chi conosce la saga e segue le storie di Life is Strange sin dalla sua prima uscita non potrà fare a meno di apprezzare la schermata di apertura del gioco, che imposta un mood e un tono decisamente rilassanti e rilassati, per poi precisare che il carico emotivo della narrazione è di un certo peso. Il tutto attraverso poche note musicali.
Torneremo più avanti sul legame tra la saga di Life is Strange e la musica. Una volta settate le varie opzioni grafiche, il gioco ha inizio. La prima immagine introduce la protagonista e avatar di gioco: Alex Chen, una giovane ragazza di circa diciassette anni. La vediamo coinvolta in un colloquio con un medico che le sta confermando la sua uscita da una sorta di orfanotrofio in cui, è evidente, Alex ha passato più tempo del previsto.
Sin da subito, la Dottoressa domanda ad Alex quale sarà il suo futuro una volta varcata la soglia dell’istituto, precisando e chiedendo se ha intenzione di rivelare la natura del suo “problema”. Alex risponde che sarebbe andata a vivere dal fratello maggiore Gabe, e che non avrebbe mai rivelato niente a proposito del “problema”, ma che farà di tutto per cercare di vivere come una ragazza normale.
E questo è decisamente l’obiettivo di Alex, vivere una vita normale, lasciandosi alle spalle un futuro tanto oscuro quanto problematico.
Finito il colloquio muoviamo i primi passi di Alex a Haven Springs, città in cui risiede il fratello Gabe, il cui incontro è imminente. Dopo un primo dialogo con Gabe, questi ci fa da guida per la cittadina del Colorado, un luogo che sposa perfettamente un certo tipo di scenario e immaginario idilliaco americano. Muovendoci accanto a Gabe, facciamo conoscenza dei protagonisti della storia nonchè amici del fratello di Alex.
Senza entrare troppo nel dettaglio, nella prima mezz’ora di gioco Alex fa la conoscenza di Riley, cara amica di Gabe, Ryan, migliore amico di Gabe, Ethan, figlio della compagna di Gabe e altri personaggi apparentemente secondari come Mac, fidanzato di Riley, Charlotte, compagna di Gabe, Steph, Dj e speaker della radio cittadina – nonchè volto già noto ai fan di Life is Strange – e Jed, padre di Ryan e proprietario del pub locale in cui lavora Gabe.
L’incontro tra Alex e Gabe e le prime interazioni con Haven Springs mettono alla luce due elementi essenziali per l’esperienza di gioco di Life is Strange: da un lato il tema e nodo principale della narrazione – la ricerca della normalità e la riconciliazione con il prossimo – dall’altro il modo con cui Alex vede il mondo, ovvero il suo potere e la sua maledizione, ciò che la Dottoressa nei primi istanti di gioco ha definito “problema”.
Di fatto, Alex ha la capacità sovrannaturale di leggere, assorbire, provare e interpretare le emozioni di chi le sta attorno. Queste si mostrano ai suoi occhi e a quelli del giocatore come auree colorate che circondano i personaggi, con ogni colore attribuito a una determinata emozione.
Nei primi momenti di gioco il potere di Alex appare come qualcosa di utile. Grazie a questo capisce se le persone a cui si sta presentando si trovano in imbarazzo o sono emozionate di conoscerla e così comprende meglio come comportarsi con il prossimo. Ma, dopo una serie di eventi che portano a una forte discussione tra la protagonista e il fratello, è evidente come la lettura e interpretazione delle emozioni abbia un severo impatto su Alex.
Se un personaggio a cui è affezionata prova paura, lei vive quell’emozione con i suoi occhi e con il suo corpo, empatizzando completamente. È chiaro che in caso di emozioni fortemente negative, ciò causa un crollo in Alex e l’incapacità di aiutare il prossimo.
Il gameplay
Per approfondire il tema del potere di Alex è necessario dare alcune specifiche sul gameplay di Life is Strange: True Colors, in modo tale da comprende al meglio come sfruttare i momenti in cui è possibile leggere le emozioni altrui.
Come noto ai fan della saga – e delle avventure grafiche degli ultimi dieci anni – l’elemento decisionale è essenziale e determinante per la narrazione di Life is Strange. Ogni dialogo, ogni momento di gioco è costituito da scelte e ogni scelta – presa dal giocatore – ha un impatto definitivo sulla narrazione del gioco. Ad esempio, nel primo dialogo con Gabe è chiesto ad Alex di scegliere se abbracciare o stringere la mano al fratello che non vedeva da 8 anni. Una scelta del genere ha un impatto significativo sul rapporto tra i due nelle successive due ore di gioco circa che vanno a chiudere il primo Capitolo.
Per effettuare scelte consapevoli, gli sviluppatori hanno scelto – sin dal primo Life is Strange – di alzare il livello di immersività e immedesimazione nei protagonisti, potendo sentire, vedere e percepire tutto ciò che sente vede e percepisce l’avatar. Ecco quindi che subentra un secondo fattore determinante all’elemento decisionale: l’esplorazione.
Sin da questo primo Capitolo introduttivo è chiaro che la dinamica esplorativa funge da punto chiave dell’esperienza di gioco di Life is Strange: True Colors. Osservare, interagire e ricordare elementi presenti nell’area di gioco di Haven Springs ha un impatto significativo sull’intera narrazione.
Decisioni, scelte ed esplorazione confluiscono nel potere empatico di Alex. Leggere le emozioni altrui, assorbirle e manipolarle è essenziale in alcuni momenti del gioco – come ben dimostrato dal finale di questo primo Capitolo. In quegli istanti, avere una buona conoscenza dell’ambiente di gioco e dell’intimità dei personaggi risulterà fondamentale per il destino di alcuni questi – in bilico tra vita e morte.
Le scelte di Alex e il futuro di Haven Springs
Il primo Capitolo di Life is Strange: True Colors si dimostra all’altezza dei titolo precedenti della saga, agendo da introduzione all’intero nucleo narrativo che seguirà. Non si tratta solo di un tutorial: è ricco di colpi di scena e propone un finale cliffhanger in grado di sorprendere il giocatore e ribaltare completamente le carte in tavola dello status quo di Haven Springs.
D’altronde, ai fan della saga, è noto come Life is Strange riesca a creare sapienti parallelismi tra la vita interiore dei protagonisti e quella dei piccoli centri abitati in cui si muovono le vicende – Arcadia Bay è stata un ottimo esempio di ciò in Life is Strange e Life is Strange: Before the Storm. Ne consegue che ciò che smuove l’animo di Alex e i suoi rapporti con gli altri personaggi avrà sicuramente un impatto sul futuro di Haven Springs.
Prima di concludere e proseguire con il secondo Capitolo del gioco, è necessario annoverare un altro elemento presente in Life is Strange: True Colors che eleva decisamente la qualità del gioco. Trattasi dell’integrazione totale della componente musicale, su più livelli. Questo elemento – di cui al momento indagheremo poco, lasciando ampio spazio alla recensione che seguirà – è decisamente rilevante. Oltre al menu principale, che come summenzionato riesce a comunicare perfettamente con poche note musicali, la musica è presente per tutta la durata del primo Capitolo, sia a livello uditivo che visuale.
Alex e Gabe condividono una forte passione per la musica rock, il fratello le regala una chitarra, la prima interazione tra i protagonisti del gioco avviene in un negozio di dischi, è possibile interagire con jukebox sparsi sul territorio e impostare la colonna sonora. Insomma, la musica, sin dal primo Life is Strange è un elemento essenziale della saga – inutile dire che la colonna sonora è di prima qualità.
In attesa di una visione ed esperienza completa di Life is Strange: True Colors, il primo Capitolo ci ha decisamente convinti a continuare a esplorare sia Haven Springs che le emozioni di Gabe, Riley, Ryan e tutti gli altri abitanti.
Commodoriani, siete appassionati di avventure grafiche? Avete mai giocato Life is Strange? Comprerete questo capitolo? Fatecelo sapere con un commento!