Vaccinarsi contro il Covid-19 è diventato ormai un privilegio che non tutti capiscono ed è attualmente, forse, l’unica via d’uscita dalla pandemia. Questo le aziende come Intel lo hanno capito anche abbastanza bene, forse perché un focolaio all’interno delle strutture potrebbe gravare sul fattore economico più di quanto si pensi.
Così molte società intorno al mondo hanno deciso di incentivare la vaccinazione contro il Covid-19 evitando obblighi che produrrebbero solo grandi rivolte. Nel caso di Intel però, l’incentivo sarà economico (e anche abbastanza cospicuo).
La guerra contro il Covid di Intel
Sono un tipo da dati e i dati mostrano che la vaccinazione è un elemento essenziale per porre fine a questa pandemia. Il rischio di infezione tra gli individui vaccinati è ridotto di circa tre volte, e il rischio di malattia grave o di morte è ridotto di dieci volte o più.
Attraverso questa mail, Pat Gelsinger, CEO di Intel, ha comunicato ai propri dipendenti che se si vaccineranno entro l’anno contro il Covid-19 riceveranno un bonus di 250$ direttamente in busta paga. Inoltre, i vaccinati riceveranno un buono pasto da 100$ da spendere nelle mense dell’azienda.
Ovviamente, Intel ha più di 111 mila dipendenti divisi in tutto il mondo e ogni nazione ha una certa quantità di scorte per la vaccinazione. Ecco perché Gelsinger ha deciso di posticipare la data finale del bonus nelle nazioni dove le dosi scarseggiano o quando i dipendenti sono impossibilitati a farlo. Infatti, ha deciso di collaborare con i vari governi e le autorità sanitarie per rendere la vaccinazione il più facile possibile. I dipendenti vaccinati avranno anche la possibilità di riprendere viaggi di lavoro e partecipazioni a corsi, eventi e conferenze esterni a Intel.
“Se per te è possibile, questo è un atto che manterrà te, la tua famiglia, i tuoi colleghi e la tua comunità più al sicuro dal Covid”
Grazie a questi aiuti, Intel ha già raggiunto 47000 vaccini somministrati e altri verranno dati proprio all’interno dell’azienda. Rimane comunque l’utilizzo dello smartworking soprattutto nei Paesi dove il numero di contagi rimane alto grazie alla variante Delta. Agli opposti, infatti, vediamo la Polonia che arriva ora in Fase 3, rilassando un po’ di normative anti Covid, mentre l’Arizona rimane costantemente in Fase 1.
Intel non è la prima e non sarà l’ultima azienda a proporre un incentivo simile evitando l’obbligo della vaccinazione. Già società come Microsoft e AT&T hanno emanato provvedimenti simili, mentre Facebook, Google e Netflix hanno reso obbligatorio il vaccino per il lavoro in ufficio.
Fonte CRN