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My Villain Academia animazioni polemica

La vicenda delle animazioni castrate di My Villain Academia, spiegata

Nell’ultimo periodo non c’è stata settimana in cui la quinta stagione di My Hero Academia sia riuscita a cavarsela senza destare un qualche tipo di polemica online. E, anche adesso che la tanto attesa saga My Villain Academia è arrivata, le cose non sono cambiate affatto. Il comune denominatore è lo stesso, anzi sono due: Twitter e BONES. Il primo è il magico luogo in cui tutto ha sempre origine, il secondo la perenne vittima dell’opinione pubblica.

Alcuni di voi avranno delle ottime motivazioni per stare alla larga dal social azzurro e screditare la massa di voci avvelenate che lo compongono, buona parte delle quali sono condivise anche da noi. Eppure se siamo qui a parlarne è perché la questione si è veramente ingigantita, arrivando persino a coinvolgere la parte giapponese della community e soprattutto diverse personalità dell’industria degli anime. È sfiancante star dietro a queste polemiche, ma la buona notizia è che possiamo utilizzarle come spunto per imparare qualcosa.

Cos’è successo, dunque? L’animatore Vincent Chansard ha pubblicato sul suo profilo Twitter la bozza di uno spezzone dell’ultimo episodio uscito della serie a cui aveva lavorato. La bozza in questione, com’è possibile notare, è molto più ambiziosa rispetto alla versione finale andata in onda, e questo ha causato un forte backlash indirizzato a studio BONES, il quale sarebbe stato colpevole di aver abbassato la qualità dell’adattamento con “l’intenzione di sabotare My Hero Academia”.

Di seguito un video comparativo tra la bozza (che in realtà si chiama layout) e la versione finale.

Se per qualche ragione non riusciste a notare la differenza, o comunque a comprendere dove risiede precisamente questa “maggiore ambizione”, sarà sufficiente osservare come nel layout originale dell’animatore i personaggi — e nello specifico Toga/Ochaco — si muovano molto di più rispetto alla versione finale, che invece risulta essere ben più statica e rigida della sua controparte iniziale.

A differenza di alcune polemiche passate, questi che ci ritroviamo dinanzi ai nostri occhi non sono invenzioni o manipolazioni della realtà volte a portare acqua al proprio mulino, bensì dei fatti incontrovertibili che possiamo verificare, banalmente, con i nostri occhi. È chiaro a tutti che l’intera scena — che rappresenta a tutti gli effetti il picco emotivo dell’episodio — avrebbe potuto lasciare un’impressione ben più positiva qualora non fosse stata castrata in questo modo, ed è esattamente per questo che non è poi così difficile biasimare la delusione mista a rabbia e frustrazione che ha invaso i fan della serie.

Eppure, come troppo spesso succede, questi sentimenti (anche comprensibili, fino ad un certo punto) finiscono per incanalarsi nella direzione sbagliata a causa della disinformazione e dell’ignoranza riguardo il processo di produzione degli anime (non che sia necessariamente una colpa, sia chiaro). Perché mai BONES dovrebbe sabotare un progetto in cui ha investito per così tanto tempo, sia in termini economici che di immagine e di energie, esattamente? La verità è che nella sede C dello studio non c’è nessun villain che da dietro le quinte sta tentando di mandare la serie in rovina. La problematica è ben più grande e complessa di quanto si possa pensare, e non risiede soltanto nella pipeline produttiva dell’anime, ma anzi si estende a macchia d’olio nell’intera industria d’animazione giapponese. Per comprendere a fondo questa vicenda non possiamo permetterci di estrarla dal suo contesto.

My Villain Academia animazioni polemica

I più attenti avranno notato che negli ultimi anni è sempre meno frequente assistere a serie televisive anime che superino i classici 12 o 13 episodi, e la ragione è che questi tipi di produzione stanno diventando sempre più insostenibili a causa della sovrapproduzione e delle tempistiche di lavoro sempre più stringenti. Certo, le eccezioni ci sono, ma spesso si palesano attraverso dei trucchi come lo split-cour, che posticipa i restanti 13 episodi (o quanti ne sono) di un certo quantitativo di tempo per alleggerire il peso sulle spalle dello staff. Questo è successo con Sword Art Online: Alicization – War of Underworld, con la quarta stagione de L’Attacco dei Giganti e con la seconda di That Time I Got Reincarnated as a Slime, giusto per menzionare alcuni esempi.

Ciononostante, My Hero Academia continua a mantenere la strategia con cui è stato concepito e che continua ad adottare dalla seconda stagione in poi: stagioni di due cour separate da una distanza di tempo sufficiente a permettere allo staff di lavorare sotto tempistiche relativamente buone (e al manga di portarsi discretamente avanti). Il problema è che la situazione generale non cambia comunque: più si avvicina la fine del secondo cour, più le tempistiche si restringono, più difficile diventa riuscire a tirar fuori momenti di qualità, se non in episodi narrativamente importanti come il celebre finale della quarta stagione

Pur nella sua dimensione generale di solidità, questa quinta stagione è già stata messa da un po’ alle strette, e a dimostrarlo non è soltanto il divario in termini di qualità generale tra il suo primo cour e ciò a cui invece stiamo assistendo nelle recenti puntate, ma anche le dichiarazioni stesse dello staff, tra cui Vincent Chansard stesso:

In che modo venire a conoscenza delle condizioni produttive della serie dovrebbe aiutarci a fare luce sulla vicenda? Semplice: produrre un anime è un lavoro di gruppo, e là dove uno si lascia trasportare dall’ambizione gli altri devono seguire a ruota. Realizzare delle animazioni più complesse significa affidare ai propri colleghi rifinitori, ai supervisori delle animazioni, allo staff che si occupa della colorazione e a quello che lavora alla fotografia un peso decisamente maggiore. Più frame ci sono più c’è da rifinire, supervisionare, colorare… insomma ci siamo capiti. Vincent Chansard avrà anche svolto un ottimo lavoro che è un peccato vedere sprecato, ma le tempistiche di produzione semplicemente non hanno permesso alla serie di accendere i riflettori sul suo lavoro.

E quindi questo è stato corretto e ridimensionato, come succede spesso e in maniera spaventosamente diffusa. Siamo dinanzi ad un singolo esempio particolarmente rumoroso di come le attuali problematiche di produzione influiscano direttamente sulla qualità dei titoli, il che dovrebbe far riflettere i più desiderosi su quanto abbiano effettivamente bisogno di più di 40 anime stagionali. Occhio, però, perché i supervisori delle animazioni non sono dei boscaioli perennemente pronti, con la loro ascia, a tagliare le gambe a qualsiasi animatore minimamente ambizioso. Anzi, in realtà sono proprio loro a prendere le animazioni dei giovani talenti poco istruiti di cui l’industria ha disperatamente bisogno per rimanere al passo con la domanda e a trasformarle in un qualcosa di effettivamente guardabile.

My Villain Academia animazioni polemica

Semplicemente questa volta nessuno si è degnato di dire all’animatore che forse non era il caso di impegnarsi così a fondo per un episodio non prioritario, ed è forse questa la vera colpa che andrebbe attribuita a studio BONES, in tutto questo. Con progetti che hanno sempre più bisogno di animatori stranieri che lavorano a distanza, i quali oltre a ricevere istruzioni generiche non parlano neanche per bene il giapponese, è chiaro che eventi come questi finiscano col verificarsi.

Come già detto, non c’è alcun dubbio sul fatto che questa sia una situazione spiacevole per tutti: per BONES che si è vista nuovamente attaccata per i motivi sbagliati; per Vincent Chansard che ha sprecato il suo prezioso tempo per poi decidere di non farsi neanche creditare; e infine per i fan, che hanno dovuto rinunciare ad una scena fantastica a causa di un’industria che non ne vuole sapere di trattare con decenza chi la manda avanti.

Vi ricordiamo che My Hero Academia 5 è disponibile su Crunchyroll. Se foste interessati trovate i nostri commenti agli episodi facendo clic su questo link.

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Matteo Mellino

Matteo Mellino

Matteo Mellino, sul web Mr. Gozaemon. Tormenta continuamente amici e familiari parlando dell'argomento che più lo affascina e al quale dedica tutto il suo tempo libero: l'animazione giapponese. Più pigro di Spike, testardo quanto Naruto ma sempre positivo come Goku.

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