Da tempo immemore su Google Maps è possibile per gli utenti caricare foto del luogo che si è visitato, rendendole così visibili ad altri utenti che vanno a cercare su Google Maps quel luogo di interesse.
Come tutti i contenuti caricati dagli utenti, all’azienda conviene, e all’utente fa piacere avere la possibilità di caricare le proprie foto in modo che altri possano vederle, “win win situation” insomma, no?
No, perché pare che qualcuno ora si diverta però a pubblicare foto contenenti nudo esplicito, e a quanto pare il sistema di riconoscimento delle immagini basato su intelligenza artificiale di Google Maps non è in grado di vedere nulla di male. Le immagini caricate sul feed di luoghi di interesse molto famosi, come in questo caso, Loch Ness, rimangono quindi lì e nel frattempo ricevono decine di migliaia di visualizzazioni, possibilmente anche da minori.
Come vengono bypassati i controlli di Google Maps?
Come tutti i sistemi di riconoscimenti di immagini basati su intelligenza artificiale, è possibile trovare il modo di bypassare i controlli relativamente in modo semplice. Essendo che questi sistemi filtrano in automatico le immagini senza una supervisione umana, basta una falla che il gioco è fatto e l’immagine diventa visionabile da milioni di persone.
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Nel caso di Google Maps infatti questo burlone ha scoperto che il sistema non riesce a riconoscere contenuti sessualmente espliciti se posti all’interno di una foto sferiche a 360°. Google si affida forse un po’ troppo alla moderazione da parte della community in questo caso, che, come è possibile notare in questo caso, non funziona esattamente bene.
In questo caso Google Maps ha quindi implementato la possibilità per gli utenti di caricare foto sferiche a 360°, senza però prima allenare il proprio sistema di intelligenza artificiale per evitare che qualcuno ci caricasse foto di nudo.
Ovviamente la foto è stata segnalata e poi rimossa, però potete divertirvi a cercare tutte le altre caricate da questo simpatico signore, che a quanto pare non sono nemmeno poche.
Fonte: TerenceEdensBlog
