In redazione abbiamo avuto il piacere di ricevere da Planet Manga il primo volume di Blue Lock, un titolo shonen incentrato sul calcio che si sta certamente ritagliando il suo spazio all’interno della community Anime&Manga. Recentemente è stato anche annunciato un adattamento animato del prodotto, il cui rilascio è pianificato per il 2022. Dunque, quali sono le nostre prime impressioni del titolo di Muneyuki Kaneshiro e Yusuke Nomura, vincitore della quarantacinquesima edizione del prestigioso Kodansha Manga Award?
Partiamo dalle basi: Blue Lock come opera trae il suo nome dall’omonima prigione, protagonista assoluta della narrazione. Al suo interno vengono rinchiusi 300 attaccanti provenienti da tutto il Giappone, i quali sono stati selezionati in base al loro potenziale da un coach pazzoide che li seguirà durante tutta la “prigionia”, Jinpachi Ego. Questo tale Ego ha una visione del calcio incredibilmente cinica quanto concreta: per diventare i più forti bisogna fare affidamento soltanto sul proprio egoismo.
Il fulcro principale delle primissime pagine del fumetto, infatti, è proprio il racconto di un Giappone stanco di non riuscire a primeggiare nei Mondiali di calcio. Le sfere alte della Japan Football Union tentano quindi di trovare una soluzione, e tra le varie proposte prevale quella che è probabilmente la più estrema: creare un vero e proprio campo di allenamento intensivo in stile survival, piazzarci dentro 300 attaccanti e metterli tutti in competizione, l’uno contro l’altro. Chi riuscirà a prevalere sugli altri e sulle ferree regole della prigione, diventerà inevitabilmente il cannoniere senza eguali di cui il paese ha bisogno per vincere ai Mondiali.
In tutto questo contesto di disumanizzante ambizione, il personaggio che maggiormente si batte affinché la proposta del Blue Lock venga accettata, ma anche lo stesso Junpachi Ego poi, si concentreranno in maniera mirata sull’altruismo: un’aspetto definito come caratteristico del popolo giapponese all’interno del fumetto. Se da un lato questo viene esplicitamente lodato quando analizzato da una prospettiva storica, dall’altro viene anche additato come il principale responsabile dell’incapacità della Nazionale giapponese di vincere i mondiali.
La storia di Blue Lock ruota infatti proprio attorno al concetto di egoismo: questo non sarà funzionale soltanto alla sopravvivenza all’interno di un ambiente spietato e competitivo, ma rappresenterà anche la qualità maggiormente ambita che i 300 attaccanti dovranno cercare di tirare fuori. Nella Blue Lock essere egoisti vuol dire pensare soltanto a se stessi, essere pronti a tradire chiunque pur di ottenere i propri risultati e, soprattutto, non guardare assolutamente in faccia a nessuno. Sbattere quella palla in rete è l’unico pensiero che deve occupare la loro mente.
L’aspetto fondamentale che concede a Blue Lock quell’innegabile fascino che permea le sue pagine non risiede tanto nell’aspetto sportivo del fumetto, né tanto meno nel soggetto specifico, ovvero il calcio. Piuttosto è proprio la bizzarra ed estrema situazione in cui si troveranno i personaggi, insieme al nostro protagonista Yoichi Isagi, a suscitare maggiormente l’attenzione e la curiosità del lettore. I personaggi saranno raggruppati e catalogati in base alle loro abilità, e ad ogni nuovo test dovranno mettere in gioco tutti loro stessi.
Un aspetto non menzionato, infatti, è che chiunque fallirà nel sopravvivere ai vari test e alle diverse sfide della Blue Lock vedrà la sua carriera come calciatore praticamente rovinata. È proprio sulla base di questa piccola ma gigante consapevolezza che si viene a creare una vera e propria guerra interna alla Blue Lock, dove ognuno finirà per lottare disperatamente per sopravvivere, come se in gioco ci fosse la sua stessa vita. In un certo senso, le cose stanno effettivamente così. Per tutti quei ragazzi il calcio è il loro futuro ma anche la ragione che hanno per svegliarsi la mattina.
La follia rappresentata dalla Blue Lock crea dunque un clima chiaramente malsano, che seppur non si manifesti in tutto il suo potenziale nel primo volume, saprà certamente trovare il suo spazio all’interno della narrazione. All’interno della prigione l’unica cosa che conta è la propria abilità nel calcio, e di fatto la stessa qualità di vita degli attaccanti dipenderà dalla loro posizione in classifica tra i trecento partecipanti. Partecipanti che, tra l’altro, si ridurranno sempre di più man mano che il tempo passa.
Non c’è alcun dubbio sul fatto che questo insieme di fattori finirà per tirar fuori il peggio dei personaggi, in un primo volume che gioca già parecchio con l’apparente pazzia di alcuni di essi, affidandosi spesso all’esemplare tratto di Yusuke Nomura per accentuarla. Blue Lock riesce nell’interessante compito di mescolare due generi che non si tende molto spesso a vedere insieme, creando una storia che saprà accontentare i fan del calcio come sport ma anche fornire a chi non lo apprezza dei promettenti motivi per proseguire con la lettura.
Blue Lock: la scheda tecnica
Autori: Yusuke Nomura, Muneyuki Kaneshiro
Data di uscita: 29 luglio 2021
Pagine: 208
Formato: 11.5X17.5
Rilegatura: Brossurato con alette
Interni: Bianco e Nero
ISBN: 9788891299390
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