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The Boys 3: la satira politica, la mascolinità tossica e tutto quello che dobbiamo aspettarci dal personaggio di Soldier Boy

In una nuova intervista rilasciata a Vanity Fair, il creatore di The Boys ha parlato delle influenze culturali dello show, delle tematiche che saranno trattate nella terza stagione e di come il personaggio di Soldier Boy sarà usato come tramite per parlare di concetti relativi alla politica e alla mascolinità tossica.

Sappiamo infatti che nella terza stagione di The Boys Jensen Aclkes vestirà i panni del “supereroe originale” Soldier Boy e l’attore si riunirà allo showrunner Erik Kripke dopo tanti anni di onorato servizio sul set di Supernatural.

I temi politici del fumetto di The Boys e la loro influenza nella serie tv

Quando gli viene fatto notare che il fumetto originale è stato scritto come reazione all’era Bush ma ha poi continuato la sua corsa negli anni di Obama ed è stato più che attuale sotto l’amministrazione Trump, Kripke non ha dubbi:

Penso che Garth Ennis sia il miglior scrittore di fumetti in circolazione, punto. Ha fatto delle previsioni incredibilmente accurate riguardo l’attuale questa intersezione tra politica e celebrità.

Stiamo trattando alcune cose più duramente per riflettere ciò che sta accadendo nel nostro mondo. Viviamo in un mondo in cui una celebrità era il nostro presidente. Un mondo in cui le corporazioni e il capitalismo consentono la supremazia bianca nei propri ranghi finché sarà redditizia e che era già stato teorizzato e sviluppato nei fumetti. E tutto quello che abbiamo fatto è stato dire, beh, che aspetto ha la supremazia bianca in questi tempi, rispetto a 10 anni fa? E non ci vuole molto per approdare sui social media.

Nessuna di queste è una cosa nuova. Cose come il razzismo sistemico e la supremazia bianca esistono sin dalla fondazione del paese.

the boys

Soldier Boy e Jensen Ackles, la storia del casting in The Boys

Si è poi parlato del personaggio di Soldier Boys ed è stato chiesto a Kripke se la scelta di Jensen Ackles per il ruolo fosse stata una cosa ragionata, dovuta alla recente fine di Supernatural e che ha permesso all’attore di liberarsi dai suoi precedenti impegni. La risposta dello showrunner ha chiarito le cose:

La terza stagione approfondisce molto la storia di come siamo arrivati fino a questo punto attraverso il personaggio di Soldier Boy. Siamo stati in grado di scavare nella storia del paese e anche di guardare davvero alla mascolinità tossica, ai ruoli maschili e a tutto lo schifo che ruota attorno a queste tematiche.

Avevamo scritto Soldier Boy molto prima che scegliessi Jensen. La maggior parte degli attori che stavamo cercando per quella parte erano in realtà piuttosto più grandi di Jensen. Perché è un eroe della seconda guerra mondiale.

Ma è così divertente come a volte capitano queste cose. Io e Jensen ci teniamo in contatto e ci scriviamo ogni tanto. Gli è capitato di chiamarmi e stavamo solo chiacchierando e io gli ho detto “Sto preparando la terza stagione dello show, c’è questo personaggio Soldier Boy e non ho davvero trovato nessuno. Ehi, aspetta un attimo, vuoi farlo?” Gli ho mandato la sceneggiatura e lui ha detto, “Oh mio Dio, voglio assolutamente farlo.” Meno di una settimana dopo, è stato scelto. La sua chiamata del tutto casuale di quel giorno è uno dei motivi principali per cui ha ottenuto quella parte.

Jensen Ackles The Boys

La terza stagione di The Boys debutterà prossimamente su Prime Video

FONTE

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Gabriele Pati

Gabriele Pati

Cresciuto con libri di cibernetica, insalate di matematica e una massiccia dose di cinema e tv, nel tempo libero studia ingegneria, pratica sport e cerca nuovi modi per conquistare il mondo. Vanta il poco invidiabile record di essere stato uno dei primi con un account Netflix attivo alla mezzanotte del 22 ottobre 2015.

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