Boldi e Fedez parlano di Striscia a Muschio Selvaggio, ma arriva la risposta
Nel mirino dell’ufficio stampa di Striscia sarebbe quanto detto nella puntata di Muschio Selvaggio, il podcast di Fedez, Luis e Martin Sal, e pubblicata una settimana fa. Durante la discussione infatti il Cipollino avrebbe asserito di tantissimi argomenti e aneddoti, senz’altro intrattenenti da ascoltare ma di cui Striscia la Notizia fa un’accurato esame, evidenziandone tutte le criticità.
L’analisi della puntata viene inviata direttamente a Fedez con una lettera, in cui punto per punto Boldi, e in particolare le sue affermazioni, vengono smentite e corrette. Tra le “fake news” che Striscia denuncia, nell’ordine:
- Il film Yuppies non è dell’84, ma di due anni dopo: dell’86
- Lo sketch della cozza aliena preso da Drive-in: lo scimmione era Gero Caldarelli, che sarà poi all’interno del Gabibbo, non Silvio Orlando come sostiene Boldi. Orlando infatti doppiava il robottino Esposito B-12
- Il primo grande show diretto da Davide Rampello non fu Risatissima dell’84, ma Premiatissima nell’82, che andò avanti per cinque edizioni
- Boldi non ha vinto nessuna causa contro Canale 5: fu solo respinto il ricorso d’urgenza
- Sul rientro di Boldi nelle tivù del Biscione, lo stesso comico a Libero (in data 20 aprile del 2020) raccontò che ciò avvenne grazie a una raccomandazione del suo amico Bettino Craxi, versione ben diversa da quella che abbiamo sentito da voi
- Nella prima edizione di Striscia non c’era Raffaele Pisu, bensi Gianfranco D’Angelo. E quando Boldi faceva Grand Hotel era l’86. Difficile che nello studio accanto si girasse Striscia, visto che la prima puntata del tg satirico andò in onda a novembre dell’88
- Antonio Ricci non è mai stato consigliere e factotum di Silvio Berlusconi, cosi come Ricci non ha mai dato il via libera a Boldi per uno sketch per i suoi Risatissima, valentissimi autori e su cui Ricci non aveva senso che intervenisse. Narrazione che è, dalla A alla Zeta, frutto di una fervida fantasia
- E per finire: le risate. Caro Federico Lucia, ce ne è anche per te, tu spacci come tua pensata il fatto che le persone che si sentono ridere in sottofondo a Striscia sono tutte morte. In realtà quello che pensi tu è un pensiero di Ricci, che lo ha ben espresso nel suo libro “Me Tapiro” (pagine 118-119). “I…]Per anni si è dato credito alla leggenda metropolitana che mi fossi procurato negli Usa delle vecchie risate finte di gente sicuramente morta, in modo che, utilizzandole, veri morti ridessero di vivi morti: quelli che pensano di essere vivi, ma in realtà sono tumulati nella televisione. Confesso che questa leggenda l’avevo messa in giro io per fare il fenomeno con i morti viventi […]”.
Insomma, tra le stramberie dei racconti del Podcast che passano dal Berlusconi all’ipotesi di un Nuovo Ordine Mondiale, Striscia la notizia ci tiene fortemente a raddrizzare il tiro e smentire pubblicamente molte delle affermazioni fatte durante la trasmissione.
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