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The Great Ace Attorney Chronicles, la recensione: Objection!

Ecco la nostra recensione di The Great Ace Attorney Chronicles! 

Già qualche settimana fa vi parlammo di The Great Ace Attorney Chronicles, titolo targato Capcom che contiene due spin off di una delle più famose ed amate saghe di visual novel attualmente in corso: Ace Attorney. Molti di noi hanno imparato a conoscere questa serie con Phoenix Wright, avvocato le cui gesta approdarono su GBA prima e su Nintendo DS poi. Grazie ad un’eccellente caratterizzazione dei personaggi, e ad una serie di casi intricati, emozionanti e mai banali nella costruzione, Ace Attorney riscosse un successo inaudito, che portò Capcom a realizzare una moltitudine di titoli, sia sequel che spin off, che fecero la gioia soprattutto del pubblico giapponese. 

I personaggi presenti nella saga diventarono pian piano iconici, soprattutto nel mondo delle visual novel, e nonostante le aggiunte che si susseguivano di capitolo in capitolo non fossero di grande rilievo, Ace Attorney seppe come ritagliarsi una grandissima fetta di pubblico. Pubblico che, ormai da anni, chiede a gran voce un ritorno di Phoenix Wright nelle aule di tribunale. Ritorno che, almeno per il momento, non sembra essere nella mente di Capcom, la quale, rispettando l’intreccio narrativo che lega tutti i capitoli della saga, ha preferito dare lustro ed importanza ad Apollo Justice, successore “ideale” del caro vecchio Phoenix.

Nel costante e continuo rispetto della continuity, Capcom nell’ormai lontano 2015 decise di pubblicare The Great Ace Attorney, uno spin off arrivato su Nintendo 3DS ambientato nel Periodo Meiji, con protagonista Ryunosuke Naruhodo, un antenato di Phoenix Wright che diede “inizio” alla lunga dinastia di avvocati. Tale capitolo ed il suo seguito, The Great Ace Attorney: Resolve, non sono mai usciti al di fuori del Giappone, dove comunque riscossero parecchi consensi. Mai usciti almeno fino ad oggi, o meglio, a domani, giorno in cui arriverà nei negozi The Great Ace Attorney Chronicles, raccolta dei due spin off rimasterizzati in alta definizione in arrivo su PS4, Nintendo Switch e PC. Abbiamo avuto il piacere di addentrarci nei casi che compongono i due titoli, e siamo finalmente pronti a dirvi cosa ne pensiamo.

Intreccio di altissimo livello, tranne per qualche caduta

Da sempre la saga di Ace Attorney offre un intreccio narrativo di altissimo profilo, che riesce sapientemente a collegare numerosi elementi dei vari casi che vanno a comporre ogni titolo della serie. In The Great Ace Attorney Chronicles vestiremo i panni di Ryunosuke Naruhodo, un giovane studente di legge giapponese che, suo malgrado, si ritrova invischiato in un incidente diplomatico tra Giappone ed Inghilterra insieme al suo amico e collega Kasuma Asogi. Tale incidente porterà la vita del protagonista ad un’inaspettata svolta: egli infatti, dopo aver combattuto il vetusto ed antiquato sistema giudiziario giapponese, si ritroverà al cospetto delle più strutturate Corti britanniche nelle vesti di avvocato, ove dovrà sia difendere i suoi clienti dall’accusa, rappresentata dal temibile Barok Van Zieks, uno dei migliori personaggi dell’intera serie, sia distruggere i pregiudizi che gli inglesi hanno nei confronti di un ragazzo straniero e per questo poco inserito all’interno di determinate dinamiche processuali e non, totalmente assenti in Giappone.

L’arrivo di Naruhodo in Inghilterra darà inoltre il via ad una trama di fondo estremamente complessa, che si sviluppa in entrambi in capitoli contenuti in questa raccolta e che nasconde più di una sorpresa, oltre che più di un sottotesto. Le conseguenze del primo caso che affronteremo infatti saranno importanti non solo a dare il via al lungo viaggio del protagonista, ma anche a sviluppare gran parte della trama principale ed il world building, mai così presente come in questi due spin off. Come abbiamo già anticipato infatti, le vicende politiche che coinvolgono Giappone ed Inghilterra avranno un ruolo fondamentale all’interno dell’intreccio narrativo, rappresentando un’evoluzione importante in un brand che si è sempre concentrato molto sulle vicende dei personaggi e poco su ciò che circondava gli stessi. 

The Great Ace Attorney Chronicles

A fare da spalla a Ryunosuke vi sarà la sua bizzarra assistente, Susato Mikotoba, che ad un certo punto del gioco acquisirà un ruolo estremamente importante, e lo stranissimo Herlock Sholmes, buffo detective londinese le cui deduzioni saranno spesso fondamentali per una corretta risoluzione dei casi che si pareranno davanti al protagonista. Questi due personaggi, così come Van Zieks, non rappresenteranno solo dei comprimari egregiamente caratterizzati, ma saranno fondamentali ai fini della trama principale, che vedrà nelle sue ultime battute il coinvolgimento di quasi tutti gli individui incontrati nel corso delle tante ore richieste a completare ogni singolo processo. 

Tuttavia, nonostante la trama principale dei due capitoli di questo spin off sia forse tra le migliori dell’intera saga, lo stesso non si può dire di alcuni specifici casi, la cui costruzione è sembrata eccessivamente banale e troppo sopra le righe. Sia chiaro, la maggior parte dei capitoli che compongono l’avventura di Ryunosuke sono scritti benissimo, e sono capaci grazie a dei folli colpi di scena di sorprendere il giocatore in più di un’occasione; abbiamo però notato che tale scrittura talvolta cala di qualità, divenendo addirittura banale. In qualcuno dei casi giocati abbiamo infatti compreso chi fosse il colpevole ben prima della grande rivelazione, a causa di dialoghi e situazioni che palesavano al giocatore delle informazioni fondamentali per la risoluzione del caso in maniera piuttosto scontata. 

La bizzarria di alcune delle vicende vissute nelle aule di tribunale invece, seppur possa far storcere il naso a qualcuno, non ci ha disturbato, in quanto non solo le stesse sono un tratto tipico della saga di Ace Attorney, ma riprendono anche in pieno lo spirito giapponese, sempre piuttosto sopra le righe quando si tratta di visual novel. 

The Great Ace Attorney Chronicles

Al netto di qualche caso poco riuscito e di qualche passaggio estremamente verboso dunque, il comparto narrativo di The Great Ace Attorney Chronicles rappresenta, come è ovvio che sia dato il genere di appartenenza del titolo, il vero punto forte dell’offerta. Imparerete ad amare o odiare molti dei personaggi che incroceranno il percorso di Naruhodo, vi sorprenderete all’ennesimo colpo di scena e soprattutto sarete rapiti dalla trama orizzontale dei due giochi, che senza alcun dubbio è tra le migliori mai viste nella saga di Ace Attorney, forse anche grazie alla poca diluizione della stessa. 

Gameplay tradizionale, ma c’è qualche novità!

 Dal punto di vista del gameplay, The Great Ace Attorney Chronicles non si differenzia poi tanto rispetto ai suoi predecessori, se non per qualche gradita aggiunta che rinfresca leggermente un impianto ludico ormai troppo simile a se stesso. 

In The Great Ace Attorney Chronicles infatti ci ritroveremo ancora ad urlare l’ormai iconico OBJECTION!, esaminando sia le dichiarazioni dei vari soggetti presenti al banco dei testimoni, sia tutti gli indizi che abbiamo raccolto durante l’intero caso. Come da tradizione, alle lunghe sessioni nelle aule di tribunale si affiancano i classici intermezzi investigativi, in cui ci ritroveremo ad investigare i vari luoghi teatro di efferati delitti o presunti tali. Le sessioni investigative, rispetto al passato, ci sono sembrate piuttosto lunghe ed in alcuni casi eccessivamente verbose; ciò spezza il ritmo della narrazione, rischiando di far dimenticare elementi importanti al giocatore il quale viene investito da una serie di informazioni non richieste e poco utili alla fine della risoluzione del caso. 

Le novità presenti in The Great Ace Attorney tuttavia contribuiscono a rinfrescare leggermente la formula di gioco, la quale ha giovato enormemente delle aggiunte proposte dagli sviluppatori. A differenza del passato infatti, nelle aule inglesi non sarà necessario convincere il giudice, ma una giuria composta da alcuni soggetti che, per i motivi più disparati, spesso si rivelano essere meno neutrali di quello che dovrebbero essere. Al classico esame dei testimoni dunque, arricchito dalla possibilità di esaminare più soggetti contemporaneamente alla ricerca di eventuali contraddizioni o modifiche innaturali dell’espressione, si affianca la necessità di ribaltare l’errato convincimento dei giurati. 

The Great Ace Attorney Chronicles

Questi infatti dovranno obbligatoriamente motivare la loro decisione e, spesso, le loro dichiarazioni saranno in conflitto o tra loro, o con quanto evidenziato dagli indizi in possesso di Ryunosuke. Starà al giocatore dunque evidenziare queste imperfezioni, mediante l’utilizzo di una norma ormai in disuso nelle corti inglesi, per ribaltare il verdetto dato dalla enorme bilancia posta dietro ai giurati. Se questa infatti dovesse pendere verso il nero, l’imputato sarà giudicato colpevole; contrariamente, se la stessa dovesse pendere dal lato del bianco, il giudice sarà costretto a dichiarare l’innocenza del soggetto. Tale feature amplia enormemente le possibilità del giocatore, oltre che la complessità dei casi, ed è stata un’aggiunta graditissima che riesce a donare ulteriore ritmo alle vicende vissute dal protagonista. A volte le dichiarazioni di alcuni giurati ci sono sembrate utili solo ad essere contestate, ma in linea generale la profondità della meccanica c’è, e non è in discussione. 

L’ulteriore novità presente in The Great Ace Attorney Chronicles è rappresentata dalla presenza di Herlock Sholmes e dalla sua Dance of Deduction. Durante le fasi investigative del gioco infatti ci ritroveremo spesso a confrontarci con il famoso (?) detective londinese, il quale tenendo poca fede al nome che porta, si diletterà in delle affermazioni riguardanti il caso totalmente assurde e sbagliate. 

Una volta terminata la fase in cui Herlock Sholmes mostra tutto il suo poco talento, toccherà a Ryunosuke aggiustare le dichiarazioni del detective; quest’ultimo infatti chiederà al protagonista di dilettarsi nella già citata Dance of Deductions, in cui mediante l’osservazione di luoghi, oggetti o personaggi presenti sulla scena del crimine, dovremo ribaltare quanto affermato dal detective per raccogliere indizi da utilizzare poi in dibattimento. Tali sezioni sono davvero simpatiche, e saranno capaci di strappare più di un sorriso ai giocatori. Sia chiaro, niente di nuovo dal punto di vista del gameplay, ma vedere Ryunosuke e Sholmes danzare alla ricerca di indizi rappresenta una divertente variazione sul tema, e contribuisce a spezzare la “monotonia” delle sezioni puramente investigative. 

The Great Ace Attorney Chronicles

Nonostante dunque The Great Ace Attorney Chronicles non rappresenti un punto di svolta nella saga dal punto di vista del gameplay, le varie aggiunte concernenti i giurati, i testimoni e la Dance of Deductions, sono delle gradite implementazioni che vanno ad arricchire un sistema di gioco sì classico, ma ancora estremamente valido e funzionante. 

Un porting così e così 

Come vi abbiamo già anticipato, The Great Ace Attorney Chronicles contiene due titoli originariamente arrivati su Nintendo 3DS, rimasterizzati e tradotti (solo in inglese) per l’occasione. Nonostante il buon lavoro fatto per aumentare la risoluzione dei modelli poligonali e degli sfondi, il titolo soffre enormemente la sua natura di porting, mettendo in mostra animazioni poco curate e riciclate, unite ad una eccessiva spigolosità di alcuni personaggi e ad un lavoro piuttosto blando fatto sugli ambienti ove ci ritroveremo a svolgere le sessioni investigative. 

A fare da contraltare ad una grafica poco curata ci pensano i vari personaggi, il cui design e le cui espressioni sono come da tradizione ottimi e particolarmente divertenti e sopra le righe. Peccato per la mancanza di una traduzione in italiano, che avrebbe potuto far avvicinare un gran numero di videogiocatori al titolo; sia chiaro, il livello di inglese richiesto non è particolarmente alto, ma data la abnorme mole di dialoghi una traduzione sarebbe stata sicuramente più comoda. 

The Great Ace Attorney Chronicles

In conclusione..

The Great Ace Attorney Chronicles è un ottimo spin off della saga di Ace Attorney, che a differenza dei suoi predecessori cerca in qualche modo di evolvere, mediante le implementazioni della giuria e di Sholmes, una formula di gioco che ha avuto tantissimo successo, ma che ormai rischia di diventare stantia. I casi presenti sono tanti, e molti di questi sono estremamente ben costruiti nonostante qualche piccola imperfezione qua e là. Se siete alla ricerca di una visual novel investigativa da giocare sotto l’ombrellone, The Great Ace Attorney Chronicles potrebbe essere il titolo che fa per voi. Peccato per la mancata traduzione in italiano e per un lavoro di rimasterizzazione piuttosto pigro, che mette in mostra tutti i suoi limiti soprattutto su PS4.

VOTO: 8

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Carlo D'Alise

Carlo D'Alise

Videogiocatore dagli indimenticabili tempi dello SNES. Praticante avvocato nel tempo libero, appassionato in particolare di Action, Soulslike ed RPG, ma in generale del videogioco in (quasi) tutte le sue declinazioni. Sono ad un panino dall'obesità.

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