Edizioni BD presenta Ramon Hai Sgarrato di Alessandro Ripane, un fumetto audace e fuori dalle righe!
Discutibilmente, il traguardo più importante che un fumetto può prefiggersi è quello di spronare il lettore a voltare pagina, scena dopo scena, vignetta dopo vignetta. Ebbene, Ramon Hai Sgarrato di Alessandro Ripane risolve questo problema con uno stratagemma che elude le classiche barriere a cui il lettore è abituato. Il fumettista genovese crea un racconto nel quale è la storia stessa, con i suoi personaggi, ad incitare il lettore a continuare: un racconto che sfonda con creatività e sfacciataggine la quarta parete, trasportandoci dietro le quinte della realizzazione di un fumetto.
Ramon sarà anche il protagonista dichiarato della storia, eppure a reggere in piedi quest’ultima — o meglio, a farla scorrere — per davvero sono i comprimari. Ramon d’altronde si comporta come da titolo, sgarra, e dunque non si presenta mai come dovrebbe sul set del fumetto. E dico “set” perché in effetti è proprio questo. C’è a tutti gli effetti un regista che ordina i cambi di scena e spiega cosa succederà nel prossimo capitolo, chi afferra le vignette e le porta via discutendo su quanto la loro forma sia adatta al contesto, e addirittura chi cambia scenario tirando su una tela con lo sfondo.
Ramon Hai Sgarrato non vuole prendersi troppo sul serio, ma anzi punta ad intrattenere il lettore giocando con i limiti del linguaggio visivo presenti nel medium fumetto. Il risultato è una storia che si fa leggere tutto d’un fiato, dove non sarà tanto cosa succede a nutrire la curiosità del lettore, quanto piuttosto come gli avvenimenti verranno narrati e messi l’uno dopo l’altro. Nel farlo, Ripane pone la luce dei riflettori su determinate dinamiche frequenti all’interno dei fumetti e su alcune scene che sono entrate a far parte dell’immaginario comune, sviscerandole con ironia e portandole a proprio vantaggio.
Esattamente, dov’è che vanno a finire i personaggi quando il classico boss menefreghista di turno preme il bottone sotto la sua scrivania durante una riunione, scaraventando nel vuoto i suoi interlocutori? E perché sono sempre e soltanto i protagonisti del racconto ad uscire di scena nei modi più “spettacolari”, “interessanti”, “misteriosi” e “creativi”?
Gli attori sul set del fumetto ideato da Ripane, però, sono ben lontani dal seguire minuziosamente lo script o dal preoccuparsi di far andare tutto secondo i piani. Anzi, è l’improvvisazione e la sorpresa a dominare le pagine del racconto. In un certo senso potremmo dire che i personaggi godono di vita propria, e non esiteranno affatto nel gettarsi a capofitto in situazioni violente ed esplicite, ma mai pesanti o volgari.
Ancora una volta sono gli animali — che Ripane non smette mai di disegnare sia nelle sue illustrazioni che nelle sue opere — a protagonizzare le vicende narrative. Primo tra tutti l’attore comprimario che seguiremo durante tutta la lettura, con le sue sembianze da scimmia, ma anche lo stesso regista e addirittura il cane che con le sue comparse conferirà al racconto un sottile alone di mistero.
Inconfondibile è anche lo stile di Ripane, che pur sacrificando la complessità e la ricchezza visiva di alcune delle sue illustrazioni in favore di un tratto essenziale ma deciso, emerge nello “squagliarsi” dei corpi dei personaggi e più in generale nelle tante piccole linee che utilizza per decorarli, conferendo loro a tratti un aspetto quasi squamoso. Un compromesso decisamente azzeccato, in quanto rende il prodotto più accessibile senza sacrificare l’identità del fumettista.
Alcuni potrebbero dire che Ramon Hai Sgarrato è la continua ricerca di un ordine che però sembra fare di tutto per non arrivare mai, altri invece che è lo sguazzare nell’imprevedibilità e nell’autoironia. Inutile negarlo, probabilmente entrambe le opinioni hanno il loro fondo di verità.
Ramon Hai Sgarrato
di Alessandro Ripane
Volume Unico
Formato 15×21
brossurato
Pagine – 230
Prezzo – 15,00€
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