Rieccoci col secondo appuntamento per parlare di The Case Study of Vanitas, anime prodotto da BONES e tratto dall’omonimo manga di Jun Mochizuki.
La scorsa settimana abbiamo fatto la conoscenza di Vanitas e Noe, i protagonisti, ed è proprio dai protagonisti che ci ritroviamo all’inizio di questo secondo episodio. Vanitas e Noe sono stati infatti portati in una cella dalla polizia che li ha catturati subito dopo l’incidente nel primo episodio. Questa piccola parentesi dura molto poco (così come avveniva nel manga), ma ci permette di appurare un primo punto fondamentale: a Noe Vanitas non piace affatto.
Lo conosce da appena mezza giornata ma già detesta i suoi modi di fare e l’atteggiamento con cui si pone rispetto alle persone e ai problemi. Ciononostante, memore della lettera in cui il suo maestro gli chiedeva di scoprire la vera natura del Libro di Vanitas, decide di rimanere al suo fianco almeno temporaneamente. È comunque abbastanza strano, e ciò è sottolineato dallo stesso Vanitas, che il maestro di Noe gli abbia chiesto semplicemente di scoprire la vera natura del libro senza cercare né di ottenerlo né di distruggerlo, cosa che invece farebbe qualsiasi altro vampiro.
Ci sarà tempo più in là per scoprire di più sul maestro di Noe, adesso l’episodio su sposta su altri temi. I due vengono infatti liberati dalla cella da una lettera del “Conte Orlok”, che li invita a raggiungerli nel proprio studio per restituire loro gli oggetti confiscati, tra i quali il libro di Vanitas. Durante la strada veniamo a conoscenza di qualche piccola informazione riguardante il mondo della storia: scopriamo che umani e vampiri un tempo erano in guerra e che ora vivono in due mondi separati. Ai vampiri non è concesso cacciare gli umani e, sebbene i primi abbiano i loro spazi, molti rimangono comunque nel mondo umano. Il Conte Orlok, in tutto questo, non è altri che un rappresentante dei vampiri che si occupa di mantenere l’equilibrio tra le due parti nel mondo degli umani.
Una volta arrivati nell’ufficio del Conte Orlok, però, l’accoglienza non è decisamente quella che i due si aspettavano: Vanitas viene infatti subito attaccato dal Conte e dagli altri vampiri presenti che naturalmente non si fidano di lui. E come potrebbero, visto il numero di storie che girano riguardo il Vampiro della Luna Blu e il suo obiettivo di maledire e distruggere tutti i vampiri?
Tra confiscare il libro di Vanitas e uccidere il suo possessore immediatamente dopo avergli estorto delle informazioni Noe, tormentato dai fantasmi del suo passato e dalla strana storia di un “maledetto”, propone un’alternativa: lui e Vanitas cattureranno il vampiro che sta compiendo degli omicidi a Parigi e utilizzeranno il libro di fronte al Conte Orlok per provare la sua autenticità e la giustezza degli intenti di Vanitas. In cambio, però, Amelia sarà libera e Vanitas sarà lasciato libero di continuare ad operare.
Una volta accettato il compromesso Vanitas e Noe, grazie alle informazioni loro condivise dall’informatore Dante, si recano nel luogo dove dovrebbe trovarsi il vampiro assassino, che i due immobilizzano quasi senza sforzo. I problemi, però, sono appena iniziati. Sul posto infatti si scontrano con due nuovi personaggi: Jeanne e Luca, entrambi vampiri.
Luca, un giovane nobile vampiro dal lignaggio non ancora ben precisato, è lì per prendere il libro di Vanitas e distruggerlo. Il ragazzo crede in tutte le storie che ha sentito raccontare durante la sua infanzia: il libro è malvagio, fa solo il male dei vampiri e come tale va distrutto. Solo così, dice, potrà salvare il suo fratellone vittima anch’egli della maledizione di Vanitas.
Il secondo personaggio è invece Jeanne, il bourreau di Lord Ruthven, una cacciatrice che protegge Luca e che ingaggia battaglia con Vanitas e Noe allo scopo, appunto, di sottrarre al primo il libro.
Lo scontro inizia e, nonostante l’apparente svantaggio, Vanitas alla fine dell’episodio dichiara di avere capito come sconfiggere la “strega del fuoco infernale”, Jeanne. Come faranno? Lo scopriremo nel prossimo episodio di The Case Study of Vanitas!