Il documentario su Satoshi Kon debutterà a Cannes
La Carlotta Films ha da poco annunciato che il film documentario sul regista Satoshi Kon, Satoshi Kon, l’Illusioniste (precedentemente intitolato Satoshi Kon: La Machine À Rêves), debutterà al prossimo Festival del Cinema di Cannes nella sezione “Cannes Classic 2021: the documentaries“. Il festival avrà luogo dal 6 al 17 luglio.
Il documentario, diretto da Pascal-Alex Vincent, propone un sottile ritratto del leggendario regista giapponese, prematuramente scomparso nel 2010 a causa di un cancro al pancreas.
All’interno saranno contenute numerose interviste a Mamoru Oshii (Ghost in the Shell), Mamoru Hosoda (Belle), Masao Maruyama, Taro Maki, Masashi Ando, Aya Suzuki, Hiroyuki Okiura (Una lettera per Momo), Masayuki Murai, Masafumi Mima, Yasutaka Tsutsui, Nobutaka Ike, Junko Iwao, Megumi Hayashibara, Shōzō Iizuka, Darren Aronofsky (Il cigno nero), Jeremy Clapin (Dov’é il mio corpo?), Marc Caro (Dante 01), Rodney Rothman (Spider-man: Un nuovo universo), Andrew Osmond, Marie-Pruvost Delaspre, Alexis Blanchet, Dimitri Megherbui e Yael Ben Nun.
Il film sarebbe dovuto uscire nell’estate 2020, ma è stato rimandato a causa della pandemia di Coronavirus. Un teaser del film era stato pubblicato su Vimeo all’inizio dell’anno scorso, seguito da un trailer esteso lo scorso marzo, che è stato poi rimosso. La locandina del film (visibile sopra) è illustrata dall’artista Kosal Sok, che aveva già realizzato un’illustrazione dedicata al regista per la mostra “A tribute to Satoshi Kon” del Japan Expo 2011.
Kon ha iniziato la sua carriera come fumettista all’inizio degli anni ’90, per poi passare all’industria dell’animazione. Nel 1995 ha lavorato al film Memories, del quale ha scritto la sceneggiatura e diretto il comparto artistico dell’episodio Magnetic Rose. Nel 1997 dirige il suo primo lungometraggio, Perfect Blue, per il quale ottiene un riconoscimento internazionale. Ad esso seguono i film Millennium Actress, Tokyo Godfather e Paprika, e la serie televisiva Paranoia Agent. Poco prima di apprendere della sua malattia, aveva iniziato la produzione del film Yume-Miru Kikai, che non è mai stato completato.
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