Ninja Gaiden Master Collection è arrivato nelle nostre mani, e pur restando un ottimo action, la mancanza di Itagaki si fa sentire
Grazie a Team Ninja e Koei Tecmo abbiamo avuto la possibilità di provare Ninja Gaiden Master Collection per potervene parlare approfonditamente. Chi vi sta scrivendo è un fan incallito della serie, che ha conosciuto il mondo dei videogame con la prima Xbox e proprio il primissimo Ninja Gaiden e la successiva versione Black.
Questa collection sarà all’altezza del lascito della storica avventura di Ryu Hayabusa, nonostante siano state utilizzate le versioni Sigma dei primi due giochi? Scopriamolo assieme nella nostra recensione completa.
Premessa: La versioni nelle nostre mani è la Deluxe Edition, che comprende tutti e 3 i giochi della serie (i primi due in versione Sigma e il terzo in versione Razor’s Edge) con l’aggiunta della colonna sonora e di un artbook digitale che mostra i prototipi dei personaggi e dei luoghi, oltre allo storyboard di Ninja Gaiden 3, per un totale di 78 immagini. Un contenuto gradito dai fan, che però in tutta onestà non vale i 10€ di sovrapprezzo richiesti.
Sulle montagne d’autunno, un uomo percorre il sentiero del ninja…
Detto questo, partiamo con Ninja Gaiden Sigma, una remaster del capitolo originale arrivata su Playstation 3 nel 2007, che racconta la prima avventura di Ryu Hayabusa, con l’aggiunta di alcune sequenze di gameplay con Rachel come protagonista e altre modifiche alla formula.
Purtroppo però, a differenza della versione Black del 2005 ci sono parecchie mancanze a livello di gameplay, come ad esempio sono state inspiegabilmente chiusi dei passaggi nella città di Tairon che costringono ora a compiere viaggi allucinanti per passare da un luogo all’altro dopo il Capitolo 8, oppure la completa impossibilità di sbloccare la trilogia originale Arcade di Ninja Gaiden/Shadow Warriors.
Inspiegabilmente poi, tutti i puzzle sono stati eliminati dal gioco, come quello all’interno dello stadio, dell’acquedotto o nelle caverne, dando al giocatore un senso di incompletezza, visto che spesso e volentieri gli elementi dei puzzle sono ancora presenti, ma non utilizzabili.
Fin dal principio del, si notano delle differenze con le versioni Xbox, con Doku che stavolta è affrontabile nel primo capitolo, e una sezione all’interno di alcune strutture infuocate durante l’assedio al villaggio Hayabusa.
Sembra inoltre che ci sia una calibrazione della difficoltà un po’ sbilanciata, con boss incredibilmente facili da battere e nemici quasi imbattibili quando in gruppo, restituendo un senso di frustrazione quando si combatte contro orde di nemici che continuano a spawnare per 3 o 4 minuti, caratteristica di sigma, che spesso si traduce in “salta-attacca-Izuna-tecnica finale” per sfoltire le folle rapidamente.
Il comparto grafico invece non è stato modificato, il che sembrerebbe una cosa buona, ma in realtà stiamo parlando di avere un gioco del 2007 teletrasportato nel 2020, con modelli poligonali di bassa qualità (per gli standard odierni ndr.) e solo 3 risoluzioni disponibili (720p,1080p, e 4K) che devono essere modificate direttamente dai comandi d’avvio di Steam, senza contare che ogni volta che si avvierà uno qualsiasi dei giochi della collection, questo partirà in modalità finestra.
Un porting davvero pigro, senza alcuna miglioria rispetto al passato, che trasporta ,anche su macchine ben più potenti di quelle per cui è arrivato originariamente, pure i caricamenti e i cali di frame presenti sulla ormai vecchia PS3. Inoltre la pagina ufficiale di Koei Tecmo comunica che per attivare le decapitazioni su Xbox è necessario reinstallare completamente il gioco, invece di effettuare un semplice aggiornamento.
Tra i grattacieli di Tokyo
La situazione con Ninja Gaiden Sigma 2 per i fan è invece molto delicata, in quanto si tratta di un capitolo tormentato da amore-odio da parte della community della saga, data la presenza di alcune novità interessanti come le sezioni di gameplay con protagoniste Ayane, Momiji e Rachel, contrapposte ad una totale assenza del sangue, che negli altri 2 capitoli è un elemento esagerato e molto vistoso.
Una delle altre mancanze di Ninja Gaiden Sigma 2 è l’assenza di Puzzle, sempre con la rimanenza degli elementi di questi ultimi, come a significare “questo è ciò che avresti potuto avere, ma stavolta no”.
A livello di gameplay Sigma 2 è ottimo, con una gestione della difficoltà fatta meglio rispetto al primo capitolo, anche se ancora troppo facile rispetto alla versione per Xbox 360, e con una storia identica a quest’ultima ma espansa grazie alle sequenze aggiuntive di cui sopra.
Fortunatamente è ancora presente la modalità multiplayer in split screen, a discapito però della modalità multigiocatore online, visto che questa Ninja Gaiden Master Collection non presenta alcuna funzionalità al di fuori di quelle in locale (come le Missioni TAG).
Ninja Gaiden Sigma 2 non è un brutto gioco in se, ma resta comunque parte di un porting con nessuna modifica o miglioramento, che in un certo senso restituisce a pieno il feeling dell’esperienza che si poteva avere con Ninja Gaiden 2 oltre 10 anni fa, ma che nel 2021 è piuttosto deludente.
In bilico, sul filo di un rasoio
Per ultimo Ninja Gaiden 3 Razor’s Edge, capitolo considerato il peggiore della saga, il primo che è stato completamente prodotto senza alcun intervento di Tomonobu Itagaki, il director degli originali Ninja Gaiden 1 e 2 per le console Microsoft.
Questo NG3:Razor’s Edge è fortunatamente una versione espansa del pessimo Ninja Gaiden 3, ma che non migliora di troppo la situazione, trasformando quello che era un gioco non degno della sua storia, in un action sempliciotto ma passabile.
La storia questa volta è più banale delle precedenti e con una durata inferiore. Le armi ottenibili non fanno altro che modificare le animazioni d’attacco, senza molti vantaggi dell’una rispetto all’altra, ma è stata aggiunta una forte componente RPG, che va a sostituire le tecniche e i potenziamenti acquistabili dal negozio di Muramasa.
La difficoltà del gioco stavolta è calibrata più verso l’alto, e l’assenza di oggetti curativi rende l’esperienza alle difficoltà superiori molto frustrante, visto che uno degli elementi distintivi di Ninja Gaiden 3 è che la barra della salute si riduce a seguito dei vari attacchi subiti senza possibilità di ricaricarla oltre al nostro caro corvo (che ci permette anche di salvare la partita).
Di Ninja Gaiden 3 Razor’s Edge si salva il gameplay mutuato dai capitoli precedenti, e resta comunque uno dei classici dell’Action-Adventure assieme a loro.
Verdetto: Ninja Dog
Ninja Gaiden Master Collection contiene tre ottimi action, ma non è esente da difetti. La mancanza dello splatter e dei puzzle nel secondo capitolo, le modifiche insensate del primo, e l’irrimediabile scivolone che è Ninja Gaiden 3 base minano l’esperienza dei giocatori nel godersi alcuni dei migliori Action della storia.
Si sente perfettamente la mancanza di Ninja Gaiden Black e Ninja Gaiden 2 base e l’aggiunta delle guerriere aiutanti di Ryu non riesce a sopperire ai difetti delle versioni Sigma Σ. L’acquisto della collection è consigliato a chi vuole provare ciò che è buono di questi giochi, cioè il gameplay e il combat system che hanno letteralmente fatto scuola per gli anni successivi.
Sarebbe stato un vero peccato dare una valutazione più bassa a questa collection, visto che la giocabilità e il divertimento sono a livelli che difficilmente sono raggiunti da giochi moderni. I loro difetti sono principalmente legati alla pigrizia del pacchetto, e alle modifiche rispetto ai titoli originali delle versioni Xbox. Considerate sempre che se però avete Ninja Gaiden 2 (e NG3RE) in versione Xbox 360, e Ninja Gaiden Black in versione Xbox Classic, sappiate che potete vivere l’esperienza in 4K a 60FPS senza spendere un euro, semplicemente grazie alla retrocompatibilità di Xbox Series XS.
Ninja Gaiden: Master Collection è uscito il 10 giugno 2021 per PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch e Microsoft Windows[
Voto 7.5/10