È subito anni 2000
Un Tamagotchi fa sempre nostalgia: lanciato nel 1996, ha conquistato la “Generazione Z” (cioè quelli nati a metà degli anni ’90) con animaletti carinissimi ma esigenti. Tant’è che i coloratissimi dispositivi erano ovunque: negli astucci, appesi agli zaini, agganciati alle chiavi di casa. Bisognava ricordarsi di premere una combinazione di tasti (A+C) prima della scuola, per mutare il “bip bip” insistente che richiamava l’attenzione del proprietario.
Venticinque anni di Tamagotchi
Il modello originale di Tamagotchi nasce dalle menti di Aki Maita e Akihiro Yokoi nel 1996. Nello stesso anno Bandai avvia la produzione in Giappone, l’anno successivo arriva il lancio globale. In questa prima versione, un cucciolo virtuale va allevato attraverso vari stadi: uovo, baby, teenager, adulto.
Il successo globale del primo modello e dei successivi
Il successo fu subito clamoroso, tanto che si parla di circa 82 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo. La primissima versione consisteva nel prendersi cura di un pet come se fosse un vero e proprio animale domestico, facendo attenzione ai suoi bisogni: fame, sonno, divertimento e pulizia. Nel caso il pet digitale si fosse ammalato, il giocatore doveva anche dargli una medicina. All’occorrenza, era anche possibile disciplinare il Tama sgridandolo, in modo da influenzarne la personalità e l’educazione. Tutte queste azioni venivano svolte con tre pulsanti posti sotto allo schermo, che servivano anche a controllare lo stato dei bisogni, il peso e il livello di felicità. Negli anni successivi, sullo slancio dell’accoglienza positiva del pubblico, nascono nuove versioni.
Connection (2004)
Nel 2004 Bandai tornava con un nuovo design, nuove funzioni e soprattutto introduce la possibilità di generare cuccioli grazie alla comunicazione a infrarossi. Da qui deriva il nome “Connection”. Seguono:
- la versione 2 con più specie, nuovi giochi e uno shop dove acquistare cibi e giocattoli;
- la V3 che introduceva il sito web TamaTown;
- la V4, dove il pet adulto poteva avere una “professione”;
- la V6, con i Tama che potevano formare una band musicale e diventare popstar.
Familitchi (2007)
Perché limitarsi a un pet solo? Con la versione successiva, Bandai offriva la possibilità di occuparsi di un’intera famiglia di Tama. Tra genitori e cuccioli, il gioco diventava più impegnativo e anche un po’ frustrante, tuttavia il concept era innovativo e i collezionisti lo ritengono un pezzo immancabile.
TamagoChu (2007)
Questo particolare Tamagotchi veniva venduto in coppia, per essere scambiato tra partner e far accoppiare i due ovetti. Gli appassionati apprezzano particolarmente le animazioni, che sono tante e divertenti. Purtroppo TamagoChu è uscito solo in Giappone ed è abbastanza raro.
Tamagotchi+Color (2008)
Anche Tamagotchi+Color era dedicato solo al mercato giapponese, nonostante offrisse diverse novità: uno shop dove acquistare prelibatezze e giochi, un parco, un negozio di arredamento per la casa e anche un “centro matrimoniale” per far accoppiare i pet. In più, come suggerisce il nome, era il primo modello con lo schermo tutto a colori e includeva diverse animazioni che cambiavano a seconda delle stagioni e dei momenti della giornata.
Friends (2014)
Tamagotchi Friends cambiava il metodo di comunicazione tra ovetti: al posto della porta IR, introduceva la funzione Bump. Vennero aggiunti anche diversi personaggi, rinnovati sia nel design che nelle proporzioni. È in questo periodo che iniziano a uscire anche diversi prodotti correlati, come action figure, play-set e pet tematici.
Tamagotchi Meets (2018)
L’ultimo modello, Tamagotchi Meets, offre ai giocatori un’ampia varietà di personaggi, tante attività e la possibilità di collegarsi con utenti in tutto il mondo tramite l’applicazione Tamagotchi Meets App.
I nuovi Tamagotchi, in versione smartwatch
Per festeggiare l’anniversario della serie di pet virtuali, Tamagotchi diventerà uno smartwatch. L’annuncio arriva direttamente dalla casa madre Bandai con un video pubblicitario.
https://www.youtube.com/watch?v=Tv1PO-DkTXA
Il nuovo accessorio ibrido si chiamerà Tamagotchi Smart e manterrà l’essenza del gioco: il proprietario dovrà prendersi cura del pet virtuale, questa volta anche con controlli touch e vocali. Non mancheranno le classiche funzioni dei dispositivi wearable, come l’orologio digitale, il contapassi e la connessione ad altri dispositivi. Inoltre, sarà possibilie caricare nuovi personaggi con le “carte TamaSma” e ascoltare la musica. La data d’uscita è fissata per il 23 novembre 2021 in Giappone, mentre non si sa ancora nulla riguardo un eventuale rilascio globale.
Anche Tamagotchi Pix è in arrivo
Il lancio dello smartwatch coinciderà con l’arrivo negli Stati Uniti di Tamagotchi Pix, il modello precedente che integra una fotocamera e comandi touch. Questo dovrebbe essere in vendita da luglio con un prezzo di 59,99 dollari, pari a circa 50 euro. Nulla di confermato per l’Europa, ma è possibile che arrivi dopo qualche mese.