Hidetaka Miyazaki ha concesso due diverse interviste su Elden Ring, ecco il resoconto sulle nuove informazioni
Con il ritorno sulle scene di Elden Ring al Summer Game Fest Kickoff tenutosi lo scorso 10 giugno, era chiaro come si fosse aperta una nuova stagione per le notizie in merito all’attesa IP di From Software.
Che a scoperchiare del tutto il vaso di Pandora, però, fosse proprio Hidetaka Miyazaki in persona è molto particolare, data la ritrosia del personaggio e l’alone di mistero che tende ad assecondare circa le opere di propria produzione.
In questa occasione, invece, il presidente di From Software è andato a ruota libera, svelando tantissime nuove informazioni non con una, bensì due differenti interviste. Nello specifico, rilasciate ad IGN e Famitsu.
Sulla vicinanza a Dark Souls
L’obiettivo dichiarato di Elden Ring sarà quello di rappresentare l’evoluzione concreta della serie di Dark Souls. In quest’ottica la scala del gioco è stata totalmente ampliata – mediante il ricorso ad un open world – ed alla conseguente maggiore libertà nella progressione concessa ai videogiocatori – con tanto di integrazione della meccanica del salto o del crafting degli oggetti.
L’idea di abbandonare la serie dei Souls e di non proseguire con un quarto capitolo è nata proprio per permettere agli sviluppatori di lavorare su di un nuovo materiale dark-fantasy che non avesse vincoli narrativi e di gameplay col passato, pur conservandone altre caratteristiche:
Torneranno, ad esempio, le tecniche di combattimento viste in Dark Souls III, ma non saranno più legate alle armi come in passato. Attualmente ne sono previste quasi un centinaio.
Sul coinvolgimento di G.R.R Martin
Martin ha costruito un’epica di base, una sorta di soggetto, basato sull’interregno – il mondo di gioco, in cui crescono alberi d’oro – ed i Semidei, eroi con un qualche tipo di legame di sangue con la Regina Marika l’Eterna, avversari del Senzaluce che ci troveremo ad impersonare.
Una visione del Mythos che funge da fondamenta per il lavoro svolto in seguito dal team di sviluppo. Sin dal principio, l’idea della collaborazione si sarebbe dovuta limitare a questo: la narrativa di Elden Ring resterà criptica e frammentata, anche se la plotline principale ci viene descritta come molto semplice e mai così chiara.
Sarebbe stato inutile scomodare Martin per seguire passo passo il progetto e poi doverne adattare la narrativa esplicita al filone intrapreso From Software da anni a questa parte.
Sul mondo di gioco
Saranno presenti in-game sei differenti macroaree che si comporteranno come dungeon principali, domini chiamati ‘Lasciti’. All’interno degli stessi non mancheranno fortezze, catacombe, e tutta una serie di altri dungeon minori. Ci sarà una mappa per l’overworld ma non una interna ai dungeon, Lasciti compresi.
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Per favorire l’esplorazione, i danni da caduta sono stati ridotti sensibilmente rispetto a quanto accadeva nei Souls. Come evincibile dal trailer, per favorire la mobilità nell’Interregno sarà possibile avvalersi di una cavalcatura.
Sui finali multipli
Elden Ring presenterà più finali ed il percorso per raggiungerli è stato descritto come abbastanza libero. L’esempio concreto citato, ci dice che i boss obbligatori per proseguire nella campagna saranno molto limitati e che dunque in moltissimi saranno opzionali.
Sul multiplayer
Torneranno feature multiplayer molto simili a quelle dei Souls – sia legate alla cooperazione che quelle asincrone. Sarà possibile condividere il ‘ proprio’ mondo con gli amici, salvo che con alcune eccezioni: la cavalcatura, ad esempio, sarà disabilitata durante le sessioni co-op.
Molta enfasi è stata riposta anche nel comparto cooperativo offline, con una rinnovata gestione del sistema degli spettri. Sarà infatti possibile evocare gli spiriti dei nemici sconfitti ed usarli come alleati in battaglia.
Su difficoltà e longevità
Infine, interrogato sul livello di difficoltà di Elden Ring, Miyazaki ha affermato di ritenerlo inferiore rispetto a quello di Sekiro o Bloodborne, nonostante non si trattasse di un quesito dalla risposta immediata.
L’immagine del livello di difficoltà che più si avvicina a quella della prossima IP, dunque, è quello di Dark Souls III. Anche se, come precisato dall’autore giapponese, ci sono una serie infinita di variabili data la profonda libertà nell’esplorazione e nella progressione di cui godrà il prodotto finito.
In merito alla longevità, la storia non cambia: l’aspettativa è quella della 30ina di ore senza particolari digressioni, ma è tutto lasciato all’interpretazione del giocatore ed al suo modo d’interfacciarsi al titolo.
Cosa ne pensate di questa carrellata di nuove informazioni su Elden Ring? Fatecelo sapere con un commento!