Rumiko Takahashi ci rivela un’altra curiosità sul suo modo di scrivere manga
Da quando Rumiko Takahashi è ritornata su Twitter e sui social, le curiosità sul lavoro del mangaka e sulla sua vita si sprecano. Dopo aver parlato della sua schedule lavorativa e di quanto tempo impiega per realizzare un capitolo di un manga, la creatrice di Ranma ½ recentemente si è espressa su un tema che vale sì per le sue opere, ma anche per tanti altri manga lì fuori, appartenenti al “genere” delle rom-com, le commedie romantiche.
I fan della principessa del manga le hanno infatti chiesto come mai i personaggi –chiaramente innamorati l’uno dell’altro- non dichiarano mai il proprio amore nel corso della storia, pur appunto essendo questo sentimento molto palese.
Se pensiamo a delle opere di Rumiko Takahashi come Maison Ikkoku, Ranma ½ o Inuyasha, la domanda è più che legittima ma, come detto, questo escamotage è usato e perpetrato in tantissimi altri fumetti.
Ecco qual è stata la risposta di Rumiko:
Credo che quando un ragazzo e una ragazza si dicano “Ti amo” all’interno di un manga, la loro storia non può che volgere al termine. È per questo che è importante che loro non esprimano subito i loro sentimenti.
Se non se lo dicono, allora è probabile che a volte non riescano a empatizzare l’uno con l’altro, o potrebbero causarsi fraintendimenti. Potrebbero pensare “questa persona mi sta davanti ma non so quali sono i suoi sentimenti nei miei confronti”. E poi, subito dopo, l’altra persona fa qualcosa che gli dimostra i suoi sentimenti, creando un momento felice.
“Ti amo” non è qualcosa che puoi dire solo a parole. Voglio che i miei lettori siano in grado, da soli, di capire che due personaggi si amano, e io faccio in modo che invece i personaggi stessi non lo capiscano. Impiego giorni a pensare a cosa far succedere affinché non lo capiscano.”
Insomma, quello di Rumiko Takahashi è qualcosa che va ben oltre il semplice pretesto per mandare avanti la storia e la trama, quanto anche il cercare di dare un significato e un insegnamento ai propri lettori.