Una nuova avventura interdimensionale su PS5 con Ratchet & Clank Rift Apart
Tra le icone PlayStation più importanti della storia del videogioco spicca senza alcun dubbio un particolare duo, che negli anni ha saputo farsi apprezzare da un’ampia schiera di appassionato proponendo avventure intergalattiche all’insegna dello humor e armi folli in un platform shooter in terza persona dal grande carisma (potete recuperare i migliori Ryno della saga nel nostro articolo dedicato).
Ratchet & Clank debuttò nel lontano 2002 su PlayStation 2 e da allora ha saputo innovare e consolidare quella formula che lo ha reso una pietra miliare negli anni, svariando sul tema, provando approcci diversi, perdendosi e ritrovandosi, ma soprattutto, capace di lanciare Insomniac Games ai vertici dell’industria, forte ora di titoli importanti nell’industria come Marvel’s Spiderman (sul nostro portale potete trovare la recensione del più recente Miles Morales).
Negli ultimi tempi, si sentiva la necessità di una nuova avventura dalla durata e dai contenuti ampi del dinamico duo, che mancava dal terzo capitolo della trilogia Future A Spasso nel Tempo su PS3, direttamente dal 2009. Il più recente Into the Nexus (2013) mancava di una longevità appropriata ma ha posto le basi della nuova narrativa dell’ultima fatica del lombax e del suo amico robot, ovvero Ratchet & Clank Rift Apart, posizionato come diretto sequel che vedrà i nostri eroi alle prese con uno storico nemico: il Dottor Nefarious, in un contesto multidimensionale.
Il reboot del primo capitolo su PS4 ha avuto il compito di promuovere il film dedicato ai due eroi di Insomniac Games e avvicinare i nuovi giocatori al franchise, quest’ultimo obiettivo ripreso da Rift Apart, che nonostante la sua natura di sequel vuole essere un titolo accessibile a chiunque, fan storici e non. Lo abbiamo testato a fondo, viaggiando tra pianeti e dimensioni, supportati da armi d’alto calibro come da tradizione, e siamo finalmente pronti a parlarvene nella nostra recensione dedicata alla nuova esclusiva PS5.
A spasso tra le dimensioni…
Come anticipato, Ratchet & Clank Rift Apart si colloca temporalmente dopo gli avvenimenti di Into the Nexus, con i nostri protagonisti vittoriosi contro il cattivo di turno ma con un’arma storicamente importante fuori uso per la causa, il dimensionatore, parte attiva della storia di Ratchet da Armi di Distruzione in poi. Il dispositivo sarà recuperato da Clank al termine delle vicende e successivamente riparato, per poi essere consegnato come regalo al lombax proprio nelle fasi di apertura di Rift Apart, per permettere al protagonista di partire alla ricerca della propria razza, dispersa tra le dimensioni.
Durante una parata in onore dei nostri eroi, il dispositivo verrà presentato con tanto di discorso toccante di Clank all’amico, ma il Dr. Nefarious irromperà per rubarlo e sfruttarlo per spostarsi in una dimensione in cui egli vince sempre. Il dimensionatore sarà successivamente danneggiato e causerà delle grosse anomalie interdimensionali in tutto l’universo, e i nostri protagonisti ne saranno vittima, venendo separati in un’altra dimensione, più precisamente sul pianeta Corson V, a Nefarious City, simbolo del successo della controparte del malvagio antagonista nativo della dimensione ambita. Clank sarà successivamente trovato da Rivet, la nuova lombax combattente della resistenza che prenderà in custodia il robot, mentre Ratchet si metterà all’inseguimento dell’amico.
Da qui partirà una duplice avventura nei panni dei due lombax per sconfiggere il male e ripristinare il corretto tessuto dimensionale, attraverso un viaggio pieno di emozioni, con interpreti molto diversi tra loro. Specialmente la neoarrivata Rivet si presenta da subito come un personaggio solitario e deciso a portare a termine il suo obiettivo, non fidandosi di Clank al primo incontro, ma dimostrandosi di buon cuore se qualcuno ha bisogno d’aiuto.
Narrativamente parlando, Rift Apart si lascia apprezzare grazie ad un racconto più profondo, introducendo qualche colpo di scena e narrando un viaggio colmo di introspezioni, incertezze, riscatti, e amicizia, tematiche impreziosite soprattutto dai dialoghi in-game che intervalleranno l’azione frenetica perlopiù frenetica. Non mancano anche molteplici strizzate d’occhio ai fan storici della saga, con tutta una serie di citazioni e richiami alle vecchie trilogie del franchise, evolvendo lo storytelling e affrontando tematiche importanti e mai banali, fortemente affini al cinema d’animazione più blasonato. Questo tuttavia non preclude affatto l’accesso al titolo da parte di nuovi aspiranti conoscitori di Ratchet & Clank di qualsiasi età, che in Rift Apart troveranno un gioco completo e fruibile nella sua interezza, con un ottimo bilanciamento tra narrazione e gameplay.
… con armi di distruzione
Quest’ultimo è da sempre il fiore all’occhiello della saga ventennale, tornato potenziato e senza particolari novità rispetto alla formula classica, se non per le feature del nuovo controller di PS5. Proprio la riproposizione pedissequa di una formula già ampiamente rodata e funzionale può non entusiasmare appieno chi cercava novità più incisive, tenendo però a mente che vi sono delle implementazioni interessanti, di natura tecnica e di design.
Siamo di fronte ad uno shooter in terza persona con elementi platform e soprattutto la prima anima emerge nettamente negli scontri a fuoco, non sempre di facile lettura, con il vastissimo arsenale condiviso tra Ratchet e Rivet e un sistema di puntamento migliorato a supporto della varietà offensiva, potendo sfruttare una serie di bocche da fuoco completamente diverse tra loro per scatenare il caos contro l’esercito di Nefarious, con alcuni tipi di ferro più proprensi all’approccio tattico verso determinati nemici.
Grazie ai grilletti adattivi del DualSense, che permettono un feed differente in base all’arma imbracciata, sarà possibile per alcune di esse selezionare il tipo di fuoco. Ad esempio, il Castigatore è uno shotgun a doppia canna che sfrutta la pressione in due step del tasto R2 per scegliere se sparare un solo colpo o due in successione. O ancora, la Pistola a raffica può essere usata per sparare colpi precisi e lenti o più rapidi e imprecisi in base alla pressione dello stesso tasto, che avrà comunque un’inerzia del tutto diversa dalle altre armi imbracciate.
Per semplificare l’approccio agli scontri viene in aiuto una mobilità aumentata, grazie al Phantom Dash, e la possibilità di sfruttare il nuovo gadget Fendilink per aggrapparsi a speciali fenditure sul campo di battaglia, ideali per spostarsi rapidamente verso punti specifici, capaci di aggiungere un pizzico di strategia di posizionamento, anche se in fine dei conti saranno sfruttate maggiormente nell’esplorazione. Le bocche da fuoco potranno essere acquistate da Miss Zurkon, altro personaggio conosciuto che in questa dimensione si occupa di vendere armamenti agli avventurieri. Presso i punti vendita dislocati sui pianeti sarà possibile anche potenziare ogni arma grazie al raritanium, cristalli che è possibile recuperare durante le esplorazioni oltre ai canonici bolt e che potranno essere spesi in diagrammi appositi per sbloccare potenziamenti e migliorare valori dell’arma scelta.
Torna anche il sistema di esperienza del personaggio, per quanto riguarda il miglioramento di salute massima e danno corpo a corpo, e dell’arsenale, incrementabile colpendo i nemici e che una volta raggiunto il livello 5 con qualsiasi arma, essa cambierà aggiungendo nuovi e devastanti effetti, ulteriormente elevati al livello dieci possibile solo nella ritrovata modalità sfida una volta portata a compimento la storia principale, costellata anche di attività secondarie e colma di collezionabili da scovare in giro per la galassia, per un totale di 25 ore circa per completare interamente Ratchet & Clank Rift Apart, limitando la sola campagna ad appena 15 ore circa.
In tal senso, i salti dimensionali decantati trovano poche e sporadiche applicazioni, se non in alcuni punti della progressione e per la ricerca dei collezionabili, risultando una feature dal grande potenziale poco sfruttata, che sarà fruita maggiormente dai completisti che vogliono recuperare, tra le altre cose, i pezzi di armature dei lombax – indossabili per generare dei bonus aggiuntivi – dalle opzionali sacche dimensionali presenti nei pianeti, in cui la componente platforming emergerà maggiormente. Anche il fattore difficoltà della nuova avventura è stato tarato verso il basso, anche se si decide di intraprendere l’avventura al livello massimo, riuscendo a impensierire occasionalmente il giocatore quando chiamato a peculiari sfide vincolanti nell’arena, che fa il suo grande ritorno nella serie dopo l’assenza (giustificata) dal reboot.
Tuttavia è impossibile non farsi catturare dallo shooting magnetico ideato da Insomniac Games, che riesce nuovamente a divertire il pubblico grazie alle folli armi a disposizione dei protagonisti e alle situazioni proposte che si vanno ad aggiungere al core loop del titolo, che comprendono nuovi tipi di enigmi dimensionali nei panni di Clank e sfide di hackeraggio con Glitch, insieme a una mole contenutistica rispettabile.
Siamo di fronte dunque al gameplay classico della serie con poche aggiunte coraggiose ma forti di uno sfoggio tecnico intrigante, che richiede un po’ di abitudine ai comandi, ma che sa regalare delle soddisfazioni, sensazioni espresse appieno dal comparto audiovisivo del titolo, che non ha tradito assolutamente le aspettative.
La vera potenza della next-gen
Ratchet & Clank Rift Apart si presenta come next-gen allo stato puro sotto il profilo tecnico e grafico grazie ad un’ottimizzazione di altissimo profilo, che permette alla nuova avventura del duo, ora divenuto trio, di brillare come non mai nella sua longeva storia videoludica. L’hardware di PS5 viene sfruttato appieno, permettendo ad Insomniac Games, tra le altre cose, di proporre ben 3 modalità di rendering. La modalità Fedeltà è quella ritenuta standard, che propone un 4K dinamico a 30 fps con dettagli grafici di alta qualità e densità della scena, presentando talvolta qualche incertezza sulla risposta dei comandi, risolta in toto con gli altri preset a disposizione.
La modalità Prestazioni d’altro canto proporrà comunque un 4K dinamico, anche se andando a scendere rispetto a Fedeltà, ma con dei granitici 60 fotogrammi al secondo, sacrificando qualcosa sui riflessi e luci. La terza modalità invece è Prestazioni RT, che propone anch’essa un 4K dinamico ulteriormente discendente in risoluzione, ma con 60 fps e ray-tracing attivo, sacrificando anche la densità di dettagli della scena, in favore di una certa fluidità e riflessi in tempo reale.
A tutto ciò si aggiunge un’importante esperienza sensoriale dettata dal DualSense, sfruttato egregiamente per il feedback aptico, attivo per ogni azione a schermo e non risultando mai invasivo, e soprattutto per i già menzionati grilletti adattivi, dove ogni arma avrà la sua precisa risposta in termini di inerzia, permettendo ove possibile una doppia modalità di fuoco in base alla pressione del tasto di fuoco. Chiaramente risulta possibile adeguare tali impostazioni in base alle preferenze del fruitore, andando a modificare le varie intensità per un’esperienza più confacente.
Anche l’audio 3D è stato un oggetto di studio attento da parte del team di sviluppo, che è riuscito nell’impresa di rendere la spazialità diversificata dei vari ambienti ed elementi sonori una realtà qualitativa concreta, donando ai pianeti nuovi o vecchi di un’altra dimensione, e non solo, una nuova vita tutta da ascoltare, se muniti chiaramente di ottime cuffie per poter fruire al massimo dell’esperienza uditiva, e in tal senso una particolare attenzione è stata posta verso le Pulse 3D di PS5.
I caricamenti risultano azzerati, grazie al nuovo SSD della console Sony, anche quando si effettuano shift dimensionali nei rari casi specifici, facendo di Ratchet & Clank Rift Apart un’esperienza davvero immediata e interconnessa, enfatizzata da modelli poligonali e animazioni degne di un film d’animazione contemporaneo, con cutscene renderizzate in tempo reale con il motore di gioco che non osa interrompere l’azione tra una scena d’intermezzo e l’altra, ma rende il giocatore chiamato subito in causa senza schermate di caricamento, rimaste solo per gli iconici viaggi tra pianeti e di durata ridotta rispetto al passato.
La realizzazione degli ambienti a tal proposito si dimostra fuori scala, con mondi più vivi che mai, brillanti e tremendamente ispirati, risultando un piacere da esplorare grazie ad una direzione artistica da applausi, ma peccato per una certa linearità e semplicità nel level design che affligge l’esperienza, risultando spesso guidata e solo di rado complessa. Gli scontri a fuoco si presentano come un tripudio di particellari, che se da un lato contribuiscono a una confusione non indifferente a schermo, dall’altro fanno emergere una certa spettacolarità visiva, con un colpo d’occhio notevole e senza alcun singhiozzo del frame-rate in ogni occasione.
Le enormi possibilità offerte dall’accessibilità integrata da Insomniac infine, fa dell’ultimo capitolo della saga un punto di partenza straordinario per qualsiasi tipo di giocatore che voglia intraprendere questo viaggio interdimensionale con Ratchet, Rivet e Clank, alla scoperta di nuove realtà in attesa di un futuro ancora più splendente.
Conclusioni
Ratchet & Clank Rift Apart è un più che degno approdo di una saga ventennale, espressivo come non mai e ambizioso oltre ogni limite, quest’ultimo superato sul fronte tecnico, che riesce a trarre il meglio dalla nuova ammiraglia di Sony, ma non superato del tutto dal gameplay, non sfruttando a fondo il proprio concept dimensionale per un’esperienza più complessa e davvero innovativa per la serie, che rimane ancora oggi ancorata alla sua consolidata formula, croce e delizia di un’esperienza eternamente divertente, ora forte di timide ma interessanti aggiunte.
Rift Apart è altresì un punto di partenza di pregiata fattura per Insomniac Games riguardo la saga di Ratchet & Clank, che potrà utilizzare per ampliare ulteriormente il proprio franchise in futuro, grazie ad una maturazione narrativa avvenuta tra le faglie dimensionali, e che nonostante l’esperienza semplice e perlopiù guidata, non ha mancato il bersaglio, portando al pubblico una fluidità di gameplay ricercata, una caratterizzazione più profonda del cast, un arsenale tra i migliori della serie e mondi vibranti in ogni loro aspetto, il tutto all’insegna della spettacolarità visiva.
La direzione intrapresa nel complesso, è quella giusta, e se c’è un futuro per Ratchet e Rivet auspichiamo per la consacrazione definitiva della serie, mancata in parte con Rift Apart, che rimane ad ogni modo uno dei punti più alti raggiunti dalla saga in questi fantastici vent’anni di sparatorie intergalattiche, tra humor e gadget a profusione.
VOTO: 8.8