Fujifilm, storica azienda di fotocamere, è stata ricattata da un gruppo di hacker tramite un ransomware
Fujifilm Corporation è una delle aziende di fotografia più importanti al mondo, fondata nel 1934 a Tokyo ed è attiva sia nel settore fotografico che quello ottico e biomedico. Qualche settimana fa abbiamo recensito le sue nuove mirrorless X-E4 e X-S10 che hanno avuto un grandissimo successo.
Nella notte tra il 31 maggio e il 1 giugno, l’azienda ha subito un attacco ransomware (non è stata l’unica a quanto pare) da parte da un gruppo di hacker. Fujifilm ha riportato i dettagli il giorno successivo sul proprio sito.
Un insieme di attacchi hacker nello stesso giorno
Come abbiamo visto poco tempo fa, anche JBS ha subito lo stesso tipo di attacco nelle stesse ore. Secondo le note di Bleeping Computer, agenzia che ha dato per prima la notizia, Fujifilm Corporation sta ancora conducendo delle investigazioni a proposito di un “accesso non autorizzato ai propri server”.
Vitali Kremez, CEO di Fuji specializzata nella sicurezza informatica Advanced Intel, ha specificato che l’azienda è stata infettata il 15 maggio con un malware di nome Qbot. Questo trojan è uno dei più utilizzati al mondo e gli autori stanno già lavorando insieme al gruppo del ransomware REvil. Essere attaccati dal primo, quindi, vuol dire essere attaccati anche dal secondo.
“Come parte dell’investigazione, il nostro network è stato parzialmente spento e disconnesso dall’esterno. […] Nella tarda serata del primo giugno ci siamo resi conto che si potesse trattare di un attacco ransomware e, di conseguenza, abbiamo sospeso i sistemi coinvolti in tutte le nostre divisioni. Stiamo attualmente indagando la portata del problema e ci scusiamo con i nostri clienti e con i partner per l’inconveniente”
Abbiamo visto quindi come negli ultimi periodi questo genere di attacchi siano sempre più frequenti, sia ad aziende internazionali che italiane. Ma forse Fujifilm lo aveva già predetto con la promozione della GFX100s?
