I controlli della Cina obbligano a stringere ancora di più le tempistiche di produzione, se ne lamenta Shinji Takamatsu.
Qualche giorno fa abbiamo visto il regista e unit director Taiki Nishimura affermare di voler provare a cambiare alcune delle problematiche interne dell’industria degli anime. Proprio di recente un altro regista ha parlato di alcune difficoltà in cui si sta imbattendo. Si tratta di Shinji Takamatsu (Gintama, Sakamoto desu ga?, RobiHachi), il quale ha piuttosto espresso la sua in merito all’influenza esterna della Cina sul settore anime.
Il regista si è espresso, come solito per chi fa parte del settore, sul suo profilo Twitter in un breve thread che ha riscosso molta popolarità nell’ambiente. Nello specifico, il regista ha parlato di come la Cina influenzi i tempi di produzione di alcuni anime.
Di seguito il thread di tweet e la sua traduzione:
“Oggigiorno i tempi di produzione di un anime sono lunghi. È difficile prevedere quale sarà il periodo di lavoro più intenso. In passato solitamente era il periodo di trasmissione televisiva. Di recente però si stanno verificando più casi in cui gli episodi devono essere consegnati tutti insieme, e la ragione è che questi devono subire dei controlli sul contenuto da parte della Cina. Questi controlli devono avvenire tre mesi prima della trasmissione televisiva. In situazioni in cui è difficile riuscire a sostenersi soltanto attraverso il mercato domestico, riuscire a vendere anche all’estero diventa fondamentale.”
“Ieri ho partecipato ad una riunione riguardo un titolo che puntiamo a rilasciare la stagione autunnale dell’anno prossimo e riguardo un altro che invece dovrebbe uscire la primavera successiva, ma non staremmo tirando troppo la corda con le tempistiche? (sorriso imbarazzato).”
“Se ci viene detto di ‘consegnare tutti gli episodi tre mesi prima della trasmissione televisiva’ non abbiamo altra scelta se non quella di rispettare questa scadenza. Noi registi non abbiamo l’autorità per prendere decisioni in merito.”
Non è la prima volta che la Cina è coinvolta nelle discussioni che riguardano l’industria degli anime. L’ultimo report dell’AJA ha mostrato che il costo di produzione medio degli anime è in continua crescita, ma al contempo chi lavora nel settore è spesso povero. In Cina, invece, gli animatori vengono pagati molto meglio, e ciò potrebbe portare ad una fuga di talento dal Giappone, colpendo duramente l’industria.
Fonte: Account Twitter di Shinji Takamatsu | Traduzione dal giapponese: ANN