Un’epocale scoperta cambia le carte in tavola di My Hero Academia!
Difficilmente avrei immaginato che My Hero Academia avesse in serbo una rivelazione di tale portata, né men che meno mi sarei aspettato di vederla saltare fuori nel bel mezzo di un arco secondario. Signore e signori, siamo davanti ad un vero e proprio momento di svolta, un secondo punto di partenza della serie che vuole spingerci a riconsiderarla, in maniera positiva o negativa che sia. Le implicazioni della molteplicità di quirk di Deku sono veramente enormi. La cosa che dovrebbe interessarci però è che queste non riguardano soltanto il fato che attende il nostro protagonista, a questo punto ancora più chiaro, ma anche e soprattutto il percorso che l’ha portato fino a dov’è adesso.
È bastato un attimo a capovolgere la vita di Deku, un semplice e fortuito incontro, avvenuto nel momento giusto, che ha azionato il motore di una grande storia con un ragionato espediente narrativo. Eppure la questione è ben più profonda di così: l’incontro tra Deku e All Might è un momento in cui un eroe fa quello che sa fare meglio. Perché, tra tutti, è stata proprio una persona così appassionata e affascinata dal mondo del supereroismo a nascere senza un quirk? È questa forse la parte più coinvolgente dell’intero arco introduttivo di My Hero Academia, vedere un eroe sovvertire l’ingiustizia e donare la felicità con un semplice gesto. Da lì, quello che era un fragile ragazzino pieno di sogni e speranze è riuscito a diventare uno degli studenti più promettenti della miglior scuola di supereroismo del Giappone. Ma dopo quanto scoperto oggi la domanda sorge spontanea: non è che stiamo esagerando con la generosità?
Alcuni di voi potranno faticare a comprendere il collegamento che mi bazzica in testa sin dalla conclusione di questa puntata — e in un certo senso neanche io ritengo di avere ancora un’opinione netta e chiara in merito — ma, per una qualche ragione, la mia prima reazione è stata una forte delusione. Sento che quel messaggio così bello e speranzoso che mi aveva emozionato tanto agli albori di questa storia sia stato perennemente macchiato. Perché vedete, quel giorno Deku avrà anche ricevuto un potere sensazionale, ma ha dovuto farsi il mazzo per coltivarlo e renderlo ciò che è. Il sudore degli allenamenti per prepararsi all’esame di ammissione; il dolore delle ossa rotte; il senso di inferiorità e la voglia di non rimanere indietro, tutti elementi atti a simboleggiare un dono che però porta con sé enormi pesi e nuove difficoltà fondamentali per crescere.
Così adesso è troppo semplice.
Non prendetemi troppo alla lettera, per ovvi motivi dubito che la strada ancora da percorrere sarà soltanto in discesa per Deku, e potrebbero anche esserci controindicazioni o limitazioni all’utilizzo dei molteplici quirk non ancora introdotte. Vedere Deku crescere e asfaltare completamente i suoi nemici con 6 nuovi quirk diversi mi intriga. Semplicemente mi sarebbe piaciuto vederlo fare ciò con il frutto del suo impegno piuttosto che in questo modo.
Che la storia del “anche tu puoi essere un eroe” fosse diversa da come ci è stata presentata all’inizio, comunque, è già un dubbio che ha iniziato ad assalirmi sin dall’inizio di questa quinta stagione. La narrazione c’ha messo ben poco a farmi capire che, probabilmente, quel momento che ho tanto apprezzato è più il risultato di un destino già scritto che della casualità. Profezie e eventi già scritti fanno parte del repertorio di questo tipo di storie da diverse generazioni, e mi rattrista pensare che potrebbero essere presenti anche in una serie che fa del superare l’impossibile il proprio fulcro.
Più ci rifletto su più tutto questo ha senso. Shinso ha detto che “prima di un potere c’è un volere”, e il volere del Primo non può che essere quello di fermare il fratello, anche dopo la morte. Adesso sappiamo per certo che il One for All è un’entità composta dagli spiriti dei predecessori, ed è chiaro che tutta questa è stata soltanto una preparazione. Per sconfiggere un essere così temibile come All for One, o chiunque al suo posto, è necessario del tempo per far crescere il quirk del Primo. Riuscire a sconfiggere definitivamente uno come AFO dev’essere impossibile anche con un quirk come il OFA, e per questo poter contare nel proprio repertorio con una maggiore quantità di quirk deve essere necessariamente la chiave per ottenere questo risultato.
Se inquadrato in quest’ottica, è impossibile dire che questo specifico sviluppo di eventi sia insensato. My Hero Academia è sempre stato un racconto sull’eredità e sul cambio generazionale, e questo nuovo elemento della narrazione si incastra a perfezione nel puzzle. Poi che possa non essere gradito è un altro discorso.
Vi ricordiamo che My Hero Academia 5 è disponibile legalmente su Crunchyroll. Trovate i nostri commenti precedenti facendo clic su questo link.