Atsuko Nishida parla della nascita di Pikachu
Come spesso vediamo nella rubrica de Il Pokémon della Settimana, spesso ci sono idee molto interessanti riguardo alla nascita di un mostriciattolo tascabile, e spesso abbiamo visto anche di vere e proprie versioni beta, come negli articoli dedicati a Wooper, Komala, Celebi, Vaporeon ecc..
Recentemente la designer di Pikachu, Atsuko Nishida, ha parlato a Yahoo! News della nascita del topo giallo.
La Nishida ha rivelato che all’epoca della creazione del mon le era stato semplicemente chiesto di disegnare un mon di tipo elettro, senza alcuna particolarità. Così la designer ha disegnato una rotonda palla di daifuku alla quale ha poi aggiunto delle zampe e delle orecchie (come già avevamo visto nell’articolo dedicato a Pikachu), e che il nome del mon non deriva dalle onomatopee カピカ pikapika e チューチュー chūchū (rispettivamente il suono dei fulmini e lo squittio dei topi) ma in realtà deriva da…niente.
La designer ha infatti semplicemente chiamato il mon Pikachu senza ispirarsi a niente di particolare, e che solo in seguito gli altri membri dello staff notarono che il ter mine chu nel nome era riconducibile allo squittio dei topi. In realtà lei stessa ha poi ammesso di non ricordarsi bene perché ha scelto proprio Pikachu.
Il passaggio dal daifuku ai topi sembra essere stato graduale, in quanto prima di assumere l’aspetto che tutti noi consociamo sarebbe stato ridisegnato come uno scoiattolo. Cosa ironica, contando che un Pikaclone ispirato agli scoiattoli, Pachirisu, sarebbe arrivato solo nel 2006 su Diamante e Perla (dei quali quest’anno usciranno i remake Diamante Lucente e Perla Splendente).
Come ben sappiamo, inoltre, la pallina di daifuku della Nishida è presente nei dati della beta di Oro e Argento, quindi si può dedurre che dopo esser stato scartato come design di Pikachu, il mon avrebbe dovuto debuttare come un mon diverso in seconda generazione.
Sapevate questa storia delle origini della mascotte dei mostriciattoli tascabili? Scrivetecelo nei commenti!