Da ingegnere a guru delle criptovalute, la storia di Griff Green
Per comprendere a pieno la storia di Griff Green e di come la sua organizzazione vuole cambiare il modo in cui vediamo la beneficienza, bisogna tornare indietro nel 2016.
In quell’anno Green, ex ingegnere chimico 36enne diventato poi guru e “missionario” delle criptovalute, ha portato avanti una guerra a suon di hacking contro alcuni malintenzionati che stavano cercando di bucare The DAO, un’organizzazione autonoma decentralizzata, una sorta di venture fund gestito dagli stessi investitori che nel maggio del 2016 raccoglieva e gestiva circa il 14% di tutti gli Ethereum in circolazione.
Un hacker era riuscito a trovare un exploit che permetteva di prosciugare progressivamente i fondi degli investitori.
Leggi anche: Cina, la banca centrale blocca i pagamenti con i Bitcoin
Green ha quindi mobilitato il suo collettivo di white hat hacker, il The Robin Hood Group, per lanciare una controffensiva e cercare di limitare i danni.
In che modo? Rubando a sua volta le criptovalute dai wallet degli investitori, prima che lo potessero fare i malintenzionati.
Precipitatosi in un canale Slack di The DAO, Green ha rassicurato gli investitori, dicendogli di non farsi perdere dal panico mentre lui e i suoi collaboratori si apprestavano a “rubare” le cripto degli investitori, consigliando di sovraccaricare il network per complicare le cose agli kacher black hat che stavano portando avanti il loro attacco informatico.
The DAO è sotto attacco. Sta succedendo da 3-4 ore, stanno sottraendo Ethereum ad un ritmo elevato. Non è un’esercitazione. Dobbiamo spammare il network per preparare un contrattacco, tutte le menti più brillanti in Ethereum sono coinvolte.
A proposito della legalità del proprio gesto, Green ha dichiarato che il collettivo di The Robin Hood Group stava “correndo un grosso rischio”: stavano di fatto rubando decine di milioni di dollari in Ethereum. Certo, lo stavano facendo per impedire che finissero in altre mani, ma si trattava sempre di un furto multimilionario.
Inoltre c’è da dire che in seguito a quest’attacco, la blockchain di Ethereum è stata hardforkata, in modo anche abbastanza controverso, per “tornare a prima dell’attacco” in modo da ristabilire l’ordine tra gli investitori.
A seguito di questo fork, la blockchain è stata rivisitata e il nuovo token ha preso il nome di Ethereum. Il vecchio token basato sulla vecchia blockchain (quello in mano a Green e soci) è così diventato Ethereum Classic, ma aveva ancora la sua validità. Griff Green possedeva davvero il 10% di tutti gli Ethereum in circolazione.
En è in questo momento che sono iniziate le minacce. Gli investitori volevano giustamente i loro token indietro.
Tutti i membri del The Robin Hood Group si incontrarono quindi in Svizzera (per la prima volta di persona!) e decisero insieme le prossime mosse.
Alla fine, tutti i fondi furono restituiti ai legittimi proprietari.
Griff Green e la sua filosofia
Green è nato a Spokane, Washington. Nel 2003, ha iniziato a studiare ingegneria chimica presso l’Università di Washington laureandosi del 2006.
Alla fine dei suoi studi ha lavorato come stagista per la società biofarmaceutica Amgen conducendo alcuni studi di genetica da lui stesso definiti come “inquietanti“.
Nel 2007 è entrato in una grande società di costruzioni, ricoprendo il ruolo di process engineer. Qui si è trovato ad affrontare un “dilemma etico” trovandosi obbligato alla costruzione di una struttura per scaricare acqua acida nell’oceano in un paese con normative ambientali deboli.
Iniziando a “pensare che l’intero sistema fosse una cospirazione corrotta”, Griff Green ha comprato un camper e si è diretto al Burning Man, un evento organizzato ogni estate nel deserto del Nevada. In questo periodo, tra un viaggio in Ecuador e uno in Colombia, ha scoperto le criptovalute e ha comprato alcuni Bitcoin usando 3000 dollari in oro che aveva con se, frutto della conversione in metalli preziosi tutti i suoi averi.
Folgorato dai Bitcoin, la sua vita è cambiata. In Ecuador, Green ha girato diverse comunità, entrando nelle scuole per fare presentazioni sui Bitcoin e insegnare a tutti come creare un wallet a cui avrebbe inviato in seguito una piccola somma. In cambio chiedeva di trovare altre tre persone a cui inviare una piccola frazione delle sue monete.
Green organizza DECENTRAL e DOGECENTRAL, due eventi a tema criptovalute tenuti durante il Burning Man.
Come già detto, si tratta di un festival organizzato nel deserto, della durata di 10 giorni e fondato su alcuni principi tra cui l’inclusione, la donazione, l’autosufficienza e la responsabilità civica.
Con questi eventi, Green vuole “costruire un ponte tra la comunità di Burning Man e la comunità cripto per consentire uno scambio di idee e cultura,” una cosa, secondo lui, “può cambiare il mondo in qualche modo.”
Cosa ne pensate di Griff Green e della sua filosofia? Conoscevate la sua storia? Ditecelo nei commenti!