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Cina, la Banca centrale blocca i pagamenti con i bitccoin

La Cina blocca i pagamenti con i Bitcoin. La criptovaluta ha un crollo disastroso di valore

La banca centrale della Cina ha bloccato qualsiasi pagamento con le criptovalute, che di conseguenza hanno visto un disastroso crollo di valore. I bitcoin, ad esempio, sono scivolati sotto i 40 mila dollari. La Cina ha vietato alle istituzioni di fornire servizi finanziari

La Cina ha vietato alle istituzioni di fornire servizi finanziari sulle transazioni in criptovalute, e ha avvertito gli investitori della volatilità di queste valute virtuali. La mossa sarebbe quindi per tutelare le persone e il cosiddetto ordine economico, come si legge in una nota delle tre associazioni China Internet finance association, China banking association e China payment and clearing association.

Secondo le tre associazioni i recenti schizzi e crolli del valore delle valute virtuali ha infatti infranto la sicurezza delle persone e ha interrotto l’ordine economico presente finora. Le istituzioni non potranno più usare cripto-valute per  prodotti e servizi o per sottoscrivere attività assicurative legate ad esse, e non potranno offrire ai clienti, sia direttamente che indirettamente, altri servizi di qualsiasi tipo legati alle criptovalute. Le tre associazioni hanno inoltre specificato che le criptovalute non sono supportate dal valore reale, e quindi sono molto facili da manipolare, e le loro transazioni non sono protette dalle leggi cinesi.

Cina, Bitcoin

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Questo si può definire il secondo grande “divorzio” importante per le criptovalute, dopo quello con Elon Musk e la sua azienda Tesla, che hanno smesso di accettare pagamenti in bitcoin a causa del loro impatto sull’ambiente. Il tondo nel mercato dovuto allo stop della Cina ha inoltre mandato in fumo ben 270 milioni di dollari in bitcoin, secondo una stima della Cnbc basato sul minimo intraday di 38.585,86 dollari. Per CoinDesk la perdita sarebbe del solo 13%, anche se la criptovaluta ora è lontana del ben 39% dal picco di metà aprile, 64.829,14 dollari.

Secondo Lange Ige e Eliéze Ndinga, ricercatori di 21Shares, le criptovalute hanno passato una settimana difficile per via delle crescenti preoccupazioni riguardo l’impatto del mining di bitcoin sul clima, finito sotto i riflettori grazie ai tweet si Musk. Secondo i due il problema dell’impatto sull’ambiente continuerà ad essere un problema pressante, anche se si stanno facendo molti sforzi per ridurlo, dal metodo proof of stake di Ethereum all’utilizzo di energie rinnovabili (che attualmente costituiscono il 70% dell’energia usata dai bitcoin).

A questo i due aggiungono che la componente Esg diventerà sempre più importante per l’investimento delle criptovalute, come avviene nella finanza tradizionale, dove vari colossi degli hedge fund (come Millennium), che si stanno interessando alla finanza d3ecentralizzata (DeFi). Per gl analisti questa è un’opportunità sia per portare ad un mix di energie rinnovabili sia per portare innovazione nelle modalità in cui si ricorre alla DeFi. Ethereum, con l’imminente lancio di Eth 2.0, potrebbe essere il elader da questo fronte. I suoi numeri parlano infatti da soli: +2.000% dei volumi di Eth scambiati su base annua e + 7.000% di investimenti in DeFi.

Ige e Ndiga concludono che anche oi bitcoin faranno probabilmente dei passi avanti in quest’ambito, vista la pressione che arriva sia dal mercato che dai potenziali legislatori.

Cosa ne pensate della mossa della Ciina? Scrivetecelo nei commenti!

Fonte: 1.

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Yoel Carlos Schincaglia

Yoel Carlos Schincaglia

Nato il 14 febbraio 1997 a Bentivoglio, in provincia di Bologna. Grande appassionato principalmente di anime, poi anche di videogiochi e manga. Credo nella canzone che ho nel cuore!

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