Dr Commodore
LIVE

I Bitcoin inquinano più di quanto pensi

Possono delle monete completamente virtuali inquinare quanto un’auto? Assolutamente si!

Pochi giorni fa abbiamo visto come Elon Musk, tramite un semplice tweet, ha tolto i Bitcoin dai metodi di pagamento accettati da Tesla. Questo ha fatto schizzare in basso il valore delle monete virtuali, come mai prima d’ora (quasi del 10%). 

Tesla, storico marchio di automobili all’avanguardia, guidato sempre da Elon Musk, aveva fatto pochi mesi fa un’investimento di ben 1.5 miliardi di dollari in Bitcoin. E allora perché, dopo poco tempo, ha smesso di accettarli come metodo di pagamento? Semplice, la produzione della moneta è altamente inquinante e costosa.

Come inquinano i Bitcoin?

In questo periodo, in cui le schede video per i PC scarseggiano, è tornato a galla il problema del mining. Ma che cos’è? Il processo del mining è la realizzazione di criptovalute proprio attraverso calcoli complessi dei nostri computer e di solito si sfruttano soprattutto GPU e CPU (negli ultimi periodo stanno nascendo anche crypto che sfruttano lo spazio degli SSD). 

Bitcoin inquinano 2021

Mantenere i computer sempre a pieno carico accesi per ore e ore porta ovviamente a un consumo eccessivo della corrente elettrica. L’elettricità, ricordiamo, viene generata sia in modo sostenibile tramite pale eoliche, pannelli solari o centrali idroelettriche, ma vengono spesso usati anche combustibili fossili, tra i più inquinanti al mondo. 

Nel 2019, stando ai dati dell’Università di Cambridge e dell’International Energy Agency, il mondo del mining hanno consumato la bellezza di 120 TeraWatt in un anno, circa quanto consuma una nazione di media grandezza. Questo dato tenderà a salire e potrebbe essere già arrivato, nel 2021, a circa 148 TW/anno. Inoltre, le emissioni di CO2 prodotte proprio da questa attività, sono come quelle prodotte da nazioni come lo Sri Lanka o la Giordania (tra le 22 e le 23 tonnellate all’anno). 

L’alternativa “green”

Ovviamente, visto il pericolo mondiale, la comunità scientifica trova “quasi” sempre una soluzione (di solito a lungo termine). Ed ecco le nuove alternative green al Bitcoin che abbattono le emissioni del mining. 

Bitcoin inquinano 2021

La prima è Chia Coin, nata nel 2017 da Bram Cohen in Cina e promette di eliminare quasi completamente i danni ambientali prodotti dal Bitcoin. Come? Grazie al sistema “proof of space and time” cioè quello di sfruttare spazio e tempo dei minatori.

Il processo di estrazione è semplice e sfrutta un programma per Windows o Mac che gestisce lo spazio di memoria libero dei vari SSD e Hard Disk. Ultimi studi parlano di un deterioramento molto più rapido delle memorie, ma l’utilizzo della corrente elettrica è decisamente inferiore rispetto al passato. 

Potete controllare tranquillamente l’andamento di questa nuova crypto moneta tramite CoinMarketCap.

 

Articoli correlati

Valerio Monti

Valerio Monti

Fotografo, videomaker e consulente tecnico, ma visto che mi avanzava un po' di tempo anche studente di Ingegneria Informatica

Condividi