I video e i post riguardanti il recente attacco da parte di Israele alla moschea di Al-Aqsa erano stati rimossi, dice Instagram, involontariamente
Negli ultimi giorni l’escalation tra Israele e Palestina ha visto l’esercito israeliano attaccare dei credenti all’interno della moschea di Al-Aqsa, il terzo luogo sacro per ordine di importanza per i mussulmani.
I video filmati all’interno della moschea che documentavano la situazione e i vari post a difesa dei palestinesi con l’hashtag “#AlAqsa” sono stati rimossi da Instagram, creando confusione e ancora più agitazione in quanto non violavano nessuno standard della comunità.
Oggi Instagram è intervenuta sulla faccenda, spiegando come la rimozione dei post fosse dovuta ad un errore da parte della moderazione, in quanto il nome Al-Aqsa si riferisce sì alla moschea, ma anche ad un gruppo terroristico noto come “Al-Alqa Martyrs’ Brigades”.
“Per essere chiari, non abbiamo mai segnalato la moschea di Al-Aqsa nella nostra lista di organizzazioni pericolose, ma piuttosto un’organizzazione con il nome Al-Aqsa” – cita il post di Facebook – “Qualsiasi rimozione dei post basata solo sul nome della moschea è un errore certo di moderazione e non sarebbe altrimenti mai dovuto succedere secondo le nostre policy”
The blocked hashtag is "#AlAqsa" written in Arabic, the third holiest mosque in Islam that Palestinian folks got stun-grenaded & tear-gassed at during their Ramadan prayer earlier today.
— Rami Ismail / رامي (@tha_rami) May 8, 2021
It's like blocking "#StatueOfLiberty" when police are brutalizing innocent people there. https://t.co/nLkoL6xr9R
Molti però hanno trovato la scusa di Facebook un po’ debole, in quanto bannare il nome di un luogo sacro di questo calibro è una svista non da poco, ed essendo la tensione già alle stelle, gli animi si sono infuriati ancora di più grazie a questo errore.
Instagram negli ultimi giorni ha anche integrato una nuova funzionalità, la possibilità di aggiungere i pronomi nella bio
Fonte: BuzzFeed