L’oleodotto attraversa l’intera East Coast USA
Nelle ultime ventiquattro ore, un cyber attacco improvviso sta causando non poche preoccupazioni negli USA. L‘obiettivo di questo attacco informatico è stato uno dei più grandi oleodotti americani, il quale porta quasi la metà dei rifornimenti di carburanti di tutta l’East Coast.
L’oleodotto, che si estende dal Texas sino all’area metropolitana di New York per un totale di quasi novemila chilometri, è di proprietà della Colonial Pipeline.
L’azienda ha già provveduto a rilasciare un comunicato ufficiale sulla vicenda, dichiarando che i loro sistemi sono stati vittima di un ramsonware.
Questo tipo di malware causa un blocco ai sistemi infettati, rendendoli inutilizzabili fino alla sua rimozione. Per poter rimuovere tale blocco è necessario pagare un riscatto.
In risposta all’attacco, l’azienda ha messo offline alcuni sistemi in modo da contrastare la minaccia e ha affidato a un’importante azienda di sicurezza informatica il compito di indagare sull’attacco.
Per indagare sulla vicenda si sono mosse anche le agenzie federali, con l’FBI che ha confermato il proprio coinvolgimento, e la Casa Bianca.
Un portavoce ha dichiarato che il presidente Joe Biden è stato informato dei fatti sabato mattina e al momento “il governo federale sta lavorando per stabilire le conseguenze di questo incidente, evitare interruzioni ai rifornimenti, e aiutare l’azienda a ripristinare le operazioni dell’oleodotti il prima possibile”.
Al momento non è ancora stato possibile chiarire se l’attacco sia frutto delle azioni di un gruppo terroristico o di qualche paese straniero.
Per quanto riguarda le scorte di risorse non ci dovrebbero essere problemi se il problema dovesse rientrare entro 4-5 giorni, stando alle parole di Andy Lipow, presidente della Lipow Oil Associates.
Una vicenda che porta di nuovo in auge il problema della sicurezza informatica, un campo dove anche colossi sembrano troppo spesso impreparati (basti pensare al furto di dati subito da Facebook qualche mese fa).
E voi cosa ne pensate di questa vicenda? Credete che sia necessario fare di più in ambito di sicurezza informatica? Ditecelo con un commento!