Un giornale accusa la giostra di Biancaneve di “non essere politicamente corretta”
Tutti conosciamo Biancaneve, no? La storia è stata scritta dai Fratelli Grimm nel 1812 ed è stata trasposta nella sua incarnazione più famosa da Walt Disney stesso nel 1937, dando fondo alle sue finanze, creando così il primo Classico Disney (ma certamente non l’ultimo). La giostra di Disneyland chiamata “Snow White’s Scary Adventure“, basata proprio su questa storia, però ha ricevuto delle critiche da un giornale.
Il San Francisco Gate (poi citato da Entertainment Weekly) mette in dubbio la consensualità del “bacio di vero amore”, dichiarando che non può essere considerato tale se una parte è incosciente. Infatti proprio il gran finale di questa attrazione è la scena dove Biancaneve viene risvegliata dal principe, al posto della prima versione della giostra dove il finale era la morte della strega Grimilde.
Il suddetto giornale continua dicendo:
“Non siamo già d’accordo sul fatto che il consenso nei primi film Disney sia una questione importante? Che insegnare ai bambini a baciarsi, quando non è stato stabilito se entrambe le parti sono disposte a impegnarsi, non va bene? È difficile capire perché la Disneyland del 2021 scelga di aggiungere una scena con idee così antiquate su ciò che un uomo può fare a una donna, soprattutto considerando l’attuale enfasi della società sulla rimozione di scene problematiche da giostre come Jungle Cruise e Splash Mountain. Perché non reimmaginare un finale in linea con lo spirito del film e il posto di Biancaneve nel canone Disney, ma questo evita questo problema?”
Le giostre citate, The Jungle Cruise e Splash Mountain, sono state additate come problematiche per via della “raffigurazione negativa delle popolazioni indigene” e per il legame con il film “I Racconti dello Zio Tom” (noto per essere il film più controverso della Disney), rispettivamente.
Ma queste polemiche hanno effettivamente senso di esistere? Difficile. Il fulcro della questione sta nella contestualizzazione del prodotto: l’anno in cui il film è stato creato è il 1937. Sarebbe poco lungimirante parlare di un prodotto fatto in un’epoca passata con i canoni di giudizio del presente. Farlo significherebbe entrare a tutti gli effetti nella cosiddetta “cancel culture” (termine abusato, ma che qui ha un senso nel suo utilizzo). Quindi vi consigliamo di prendere queste sterili polemiche come semplici opinioni.
Commodoriani, siete mai stati a Disneyland? Cosa ne pensate di questa polemica? Scrivetelo in un commento.